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Sobol ,drammaturgo israeliano e Muhammad Ali Taha insieme per la dichiarazione dello Stato Palestinese

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Joshua Sobol ,  drammaturgo israeliano,  e il poeta palestinese Muhammad Ali Taha hanno  scritto  insieme  una petizione per invitare  gli intellettuali  di entrambi i popoli a  sostenere la fondazione di uno stato palestinese entro i confini del 1967. "    A   Beirut ,nel 2002, tutti i paesi arabi e 60 paesi musulmani avrebbero riconosciuto lo Stato di Israele e  stabilito  relazioni diplomatiche  se ​​il governo avesse accettato la creazione di uno Stato Palestinese entro  i confini del  '67.Questa frontiera otterrebbe oggi il riconoscimento delle Nazioni Unite, degli Stati  del mondo   e, soprattutto, garanzie internazionali" Sobol e Muhammad Ali avvertono che l'attuale situazione di stallo favorisce le forze estremiste che puntano ad alimentare guerre sanguinose. I recenti  movimenti popolari di protesta  nei paesi arabi e in  Israele esprimono il desiderio della gente di  condurre  una vita normale  ed   ottenere  ,grazie alla pace,  prosperità economica e g

Moni Ovadia: quest' Europa razzista e nazista

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 La Slovacchia, prospero paese della «civile» Europa ha varcato il Rubicone che separa la soglia minima della democrazia dalla mentalità che caratterizza il nazismo.  Il governo ultraconservatore e razzista di quel Paese ha ipocritamente travestito la proposta di legge che favorisce ed incentiva la strilizzazione volontaria delle donne povere, ovvero rom, con il crisma di uno scopo di utilità sociale. I nazisti e i razzisti di una volta erano schietti, criminalmente onesti. Questi omuncoli di oggi sono vigliacchi, indossano la maschera del perbenismo, rifiutano l'appellativo di razzista che gli è proprio, pretendono di operare a fin di bene. Ma la Slovacchia è solo la punta dell'iceberg. Per tutta l'Europa serpeggia la vocazione razzista e xenofoba delle forze di quella destra nazionalista o regionalista come la nostra Lega Nord ma non è infrequente ascoltare anche esponenti delle forze riformiste riconoscere le ragioni del buonsenso all'intolleranza nei confronti di ro

Moni Ovadia:l ’orologio della violenza nello scacchiere israelo-palestinese,

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L’orologio della violenza, nello scacchiere israelo-palestinese, si mette a funzionare ogni volta che lo status quo viene messo in discussione da iniziative anomale o eccentriche rispetto alla micidiale routine, di immobile ingiustizia, di frustrante inutilità delle iniziative del «quartetto» del nulla, della vuota retorica della Lega Araba e dei patetici impegni mancati dell’inquilino della Casa Bianca che non è riuscito a fermare neppure la costruzione di un cesso in quella rapina a danno dei Palestinesi che Bibi Netanyahu e la sua banda bassotti chiamano «espansione naturale».  Questa volta è stato il mite Abu Mazen a gettare il sasso nello stagno dell'infame status quo con l’iniziativa di chiedere all’Onu il riconoscimento della dignità giuridica di Stato, a quella istituzione che con intento castrante è stata confinata alla condizione innaturale di «Autorità». Con l’avvicinarsi della discussione alle Nazioni Unite sulla richiesta palestinese, che obbligherà l’intera comunità

David Parenzo : Moni Ovadia e la Giornata Europea della Cultura Ebraica

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L’annunciata presenza di Moni Ovadia alle manifestazioni organizzate a Siena in occasione della Giornata Europea della Cultura Ebraica è destinata a fare molto discutere. L’attore ha più volte assunto posizioni estreme e scarsamente responsabili su Israele e i palestinesi. A che titolo la sua presenza potrà contribuire all’obiettivo della Giornata, che è comunicare all’opinione pubblica la realtà dell’ebraismo italiano? (Sebastiano Pavi, Bologna) “Oportet ut scandala eveniant”. Letteralmente: è opportuno che gli scandali avvengano. Questa massima latina credo sintetizzi bene ciò che è accaduto nelle ultime settimane. A volte, per scatenare una giusta reazione o per far emergere un problema, è necessario un evento scandaloso. Nel caso di specie, la presenza dell’attore e regista Moni Ovadia il 4 settembre a Siena alla Giornata Europea della Cultura Ebraica, ha innescato un dibattito forte e a tratti provinciale. Moni – apprezzabilissimo divulgatore della cultura ebraica – ha in diverse

Israele :ambientalisti ebrei israeliani e arabi israeliani per un futuro sostenibile

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    "Vedo che quello che facciamo qui è qualcosa di molto importante per avvicinare le persone", dice il dottor Tareq Abu Hamed. "Questo è il futuro nel quale dobbiamo investire". Il dottor Tareq Abu Hamed chiama scherzosamente se stesso la "pecora nera" della sua famiglia. Questo perché, dei cinque fratelli della sua famiglia arabo-israeliana, era l'unico che ha voluto perseguire una istruzione superiore, un obiettivo sostenuto dai suoi genitori, che non avevano avuto l'opportunità di continuare gli studi sino a quel livello.La ricompensa è che Abu Hamed è ora direttore del Centro per le energie rinnovabili e il risparmio energetico presso l' Arava Institute per gli Studi Ambientali, con base a Kibbutz Ketura nella arida Arava Valley di Israele. Lui è il primo membro Arabo full-time della facoltà in questo istituto di studi ambientali, che prepara i futuri leaders arabi ed ebrei per risolvere in modo cooperativo le sfide ecologiche della regi

In Siria si scontrano Teheran e Ankara di Olivier Roy

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La Siria è probabilmente il paese in cui la primavera araba avrà le maggiori conseguenze geostrategiche. Al contrario di quello che è successo in Tunisia, Egitto, Yemen o Bahrein, la scomparsa del clan Assad cambierebbe completamente la situazione in tutto il Medio Oriente. Ma lo stallo in cui ci troviamo oggi – caratterizzato da una dura repressione e da rivolte continue – contribuisce a radicalizzare la posizione delle potenze regionali e rischia di generare nuovi conflitti.Gli occidentali sono fuori gioco perché gli effetti delle sanzioni possono influire ben poco sull’evoluzione della crisi: il regime è con le spalle al muro e si batterà comunque fino alla fine. Inoltre l’intervento in corso in Libia rende impossibile un impegno militare occidentale: la Nato non ha più mezzi disponibili, ci vorrebbe un forte impegno statunitense, ma è molto improbabile.Però la grande novità – e il grande pericolo – della crisi siriana è il confronto tra due nuovi protagonisti, che finora avevano m

Gaza, razzi su Israele, malgrado tregua

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  TEL AVIV, 28 AGO - Malgrado il cessate il fuoco sottoscritto venerdì da tutti i maggiori gruppi armati palestinesi di Gaza, un nuovo attacco è stato sferrato oggi dalla Striscia verso la vicina città israeliana di Ashqelon.   Secondo la radio militare un razzo sparato da Gaza è stato intercettato in volo dal sistema israeliano di difesa 'Cupola di ferro'. Ad Ashqelon non si segnalano   nè vittime né danni. Commento: basta razzi, basta, assedio,,...tutto questo è funzionale agli estremisti che vogliono mantenere lo quo per cinici giochi . Non  a caso si avvicina la scadenza di settembre Gaza, i palestinesi accettano un nuovo cessate il fuoco Gaza, razzi su Israele, malgrado tregua Colloqui tra Hamas e la Jihad islamica