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Noam Sheizaf : tra gas lacrimogeni e feriti si celebra la vittoria di Bil'in

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     E 'stato un Venerdì caldo a Bil'in .  La folla al centro del paese è  insolitamente grande: si celebra la vittoria di questa cittadina, divenuta simbolo internazionale della protesta non violenta. Invece di ergere il Muro lungo la linea verde, Israele è entrata in profondità nel territorio palestinese, separando  i contadini dalle loro terre, le famiglie dai loro amati, isolando villaggi e quartieri. Terre che Israele voleva per la vicinanza alle città israeliane lungo la costa mediterranea. Con il "pretesto della sicurezza"  gli alberi sono stati sradicati, i campi  fertili annessi agli insediamenti vicini. I residenti palestinesi hanno scelto di lottare in modo non violento. Non erano soli. Attivisti internazionali e israeliani  erano con loro . Ogni settimana, a volte ogni giorno, insieme hanno  marciato, si sono scontrati  con l'esercito per raggiungere le terre perdute. Alcuni si sono legati al bulldozer, mentre altri si sono seduti lungo la stra

Appello di Amnesty International per la liberazione di Shalit

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      http://www.amnesty.it/gaza_gilad_shalit ata di pubblicazione dell'appello: 24.06.2011 Gilad Shalit©Archivio Privato Il 25 giugno, Gilad Shalit, soldato israeliano di 24 anni, avrà trascorso cinque anni in prigionia, in un luogo sconosciuto della striscia di Gaza. Da quasi due anni la famiglia Shalit non ha più sue notizie ma, nonostante questo, continua a sperare almeno in una lettera di Gilad. Gilad è stato catturato durante un attacco alla sua base militare da gruppi armati palestinesi, tra cui l'ala militare di Hamas; altri due soldati furono uccisi e un terzo ferito. Gilad Shalit è trattato come merce di scambio per le richieste politiche di Hamas, tra cui il rilascio di alcune delle migliaia di palestinesi detenuti da Israele, a molti dei quali  vengono negate le visite dei familiari .   Per cinque anni, a Gilad Shalit è stato negato ogni contatto significativo con il mondo esterno; gli è stato impedito anche lo scambio di lettere con i suoi familiari che contin

video : la realtà di Gaza (cartone animato),

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http://www.gisha.org/ VIDEO:GAZA; RIAPRE RAFAH, MA IL BLOCCO RIMANE

Gli accademici sostengono il gruppo di donne israeliane“Civil Disobedience” che desidera infrangere le leggi di entrata in Israele

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Circa 300 docenti delle scuole superiori in Israele hanno firmato un annuncio pubblico per sostenere le azioni di disobbedienza civile di un gruppo di donne che vogliono apertamente infrangere la legge per entrare in Israele.Gli accademici hanno messo i loro nomi in un annuncio che è stato pubblicato sul quotidiano israeliano Haaretz venerdì scorso, 17 giugno 2007, vicino ad un altro annuncio – il terzo negli ultimi mesi – pubblicato dal gruppo di donne chiamato “Civil Disobedience” (disobbedienza civile). Le donne, che sono state tutte controllate dalla polizia di Gerusalemme e che ora hanno la fedina penale sporca, hanno lanciato un appello a tutti gli israeliani affinchè si unissero nelle attività di protesta del gruppo che consisteva nel portare le donne e i bambini palestinesi in luoghi ricreativi e nelle spiagge israeliane. Queste azioni sono idea della scrittrice e traduttrice Ilana Hammerman, che ha iniziato a pubblicizzarle lo scorso anno.“Critichiamo la legalità e la moral

Carlo Strenger : Israele sta lacerando il popolo ebraico

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   sintesi personale    Nel giugno dello scorso anno Peter Beinart ,in un  suo articolo,    ha sottolineato  il distacco profondo tra la giovane generazione di ebrei americani e Israele. Un anno dopo è tempo di bilanci.Purtroppo, la situazione è peggiorata. Nei miei viaggi in Europa parlo ad un pubblico prevalentemente ebraico, ma anche a non-ebrei che hanno profondamente a cuore Israele. Essi esprimono  il loro dolore e la loro  angoscia apertamente: vogliono capire cosa sta succedendo  in Israele. Vogliono disperatamente  stare dalla sua parte  , ma  sempre più  non sanno come fare.Le loro domande sono semplici. Essi sanno che Israele si trova in uno delle zone  più difficili del mondo, non hanno illusioni sul regime iraniano ,gli Hezbollah, la  Carta di Hamas. Ma non capiscono come tutto questo  sia  collegato con la politica israeliana  degli insediamenti, dell'espropriazione  delle proprietà palestinesi a Gerusalemme, del razzismo  mascherato dal termine  "ebraicizzazi

Paola Caridi : Hamas e il Secondo Risveglio Arabo

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   Il 15 marzo del 2011 non è un “giorno della rabbia”, come lo è stato in altri paesi della regione, nei mesi del Secondo Risveglio Arabo. La giornata di manifestazioni indetta, anche in questo caso, attraverso il tam tam via internet, ha per i palestinesi un’altra caratura. Unità, fine delle divisioni, riconciliazione. In un concetto: ricostruzione della casa palestinese. La giornata è stata organizzata dai ragazzi  palestinesi, né più né meno come le giornate del Cairo, di Tunisi, di Manama. Sono loro – i giovani tra i venti e i trentacinque anni – ad aver stilato documenti su documenti, concentrati non solo sulla richiesta di porre fine alle divisioni (come quella tra Fatah e Hamas), ma soprattutto sul concetto di identità palestinese, per nulla limitata ai confini di Cisgiordania, Gaza e Gerusalemme est. Non sono molti, i ragazzi che partecipano alla manifestazione del 15 marzo, a Ramallah e a Gaza. A piazza al Manara, a Ramallah, riempiono comunque il cuore della città cisgio

Gabriel Matteo Schivone : perchè io ebreo americano vado a Gaza con la flottiglia

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         Why I, an American Jew, am joining the Gaza flotilla   Sintesi personale       Ci si potrebbe chiedere  per quale motivo  uno studente ebreo  di un college americano partecipa  a un viaggio per mare  che mira a sfidare Usa e Israele. Io semplicemente non posso  rimanere inattivo  , mentre il mio paese  collabora con l'assedio, l'occupazione e la repressione dei palestinesi.Ho scelto ,insieme ad altri  membri della società civile, di resistere attivamente e in modo non violento a  politiche che ritengo abominevoli. Quindi, la prossima settimana, io e più di 30  americani  con la nave Audacity of Hope, cercheremo di rompere  il blocco di Gaza. Un  numero crescente di giovani ebrei americani  sono decisi a scrollarsi di dosso presunte e ,in gran parte imposte ,associazioni pro-israeliane. Organizzazioni , come l'American Jewish Committee,  proclamano orgogliosamente il loro sostegno incondizionato per  Israele,dichiarando la loro "grave preoccupazione" per

Chris Doyle : perchè un intervento straniero non è gradito in Siria

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  Intervenire o non intervenire? Avendo visto il regime di Assad uccidere più di 1.400 siriani, arrestarne decine di migliaia, usare elicotteri d’assalto e carri armati contro il proprio popolo, abusare verosimilmente di bambini e ucciderli, in molti si domandano perché, se è stata ritenuta necessaria un’azione in Libia, non valga lo stesso per la Siria. La condotta del regime siriano è stata solo leggermente migliore di quella della controparte libica (nella persona di Gheddafi) e ancora l’Occidente non sa cosa fare, come farlo e con chi; ma soprattutto non è stato invitato a intervenire. Esiste un famoso proverbio siriano: “Il loglio (ziwan) del proprio paese è sempre meglio del grano dello straniero”. In altre parole, i siriani preferirebbero il peggio dal proprio regime alla migliore offerta proveniente dall’esterno.  Nonostante la violenza quotidiana, c’è poca voglia di aprire le porte a un’azione esterna. I siriani hanno una certa esperienza in materia di occupazione e ingerenza