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Amira Hass Gli omicidi di Itamar non giustificano l’annullamento dei diritti dei palestinesi.

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      Le nostre autorità preposte all’ordine pubblico non proteggono i villaggi palestinesi dai teppisti che vogliono fare “pagare il prezzo”ai palestinesi per vendicare la demolizione di una capanna di coloni non autorizzata. Come ci si può aspettare che proteggano i palestinesi da coloro che vogliono vendicare l’assassinio della famiglia Fogel?   di Amira Hass   Il progetto della colonizzazione israeliana non ha bisogno dell’omicidio di una famiglia di ebrai per espropriare le famiglie palestinesi della loro terra e mettere in pericolo il futuro di entrambi i popoli. Ma quando un siffatto delitto “cade nelle sue mani” il progetto coloniale sa come ottenere da esso il massimo, con la costruzione di nuovi quartieri e avamposti, l’addossare la colpa alla natura e alla cultura dei palestinesi, e il lasciar cadere termini biblici quali “acerrimi nemici” e “Amalek”.L a storia della colonizzazione bianca nei paesi di altri popoli è colma di nauseanti omicidi compiuti da persone che a

Francesca Borri :Come i fondi allo sviluppo finiscono per stabilizzare l'occupazione

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    Perché quelle case, ha visto?, costringono a un lungo giro. Magari di inverno, nel fango. - Case. Nel senso: l'insediamento. - Non taglieremmo molti alberi. Giusto una striscia. Dritta, fino alla scuola. - Tra l'altro, a essere precisi, non è neppure un insediamento, è un avamposto. Illegale anche per la legge israeliana. - Insomma, ha capito: dopo quel pino, sulla sinistra. Quelle case lì. Si fa un'altra strada, e il problema è chiuso. - Temo che il problema, in realtà, sia l'occupazione. - Ma queste sono questioni politiche: io sono un tecnico. Poi è tutto finanziato dall'Unione Europea. A voi costa zero. - Costa ancora meno riaprire ai palestinesi la strada che già esiste. - Guardi, io sono solo un tecnico. Sono qui solo per risolvere un problema. Solo per aiutare quei bambini. La diplomazia dell'assegno. A quelli di corsa come Iako, professionisti della solidarietà, una riunione sulla Palestina, la prossima sul Giappone, è sempre difficile

Ultimo saluto a "VIK" O bella ciao!

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UNA”FAMIGLIA UMANA”PER VITTORIO

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Roma, 24 aprile 2011, Nena News – Sono partiti questa mattina all’alba da tutta Italia, i pullman organizzati in modo spontaneo da quanti vogliono essere a Bulciago, in provincia di Lecco, per dare l’ultimo saluto a Vittorio Arrigoni, l’attivista, pacifista e giornalista ucciso nella Striscia di Gaza la scorsa settimana. Per essere lì a ricordare un compagno, un amico, Vik-Utopia. Dopo giorni di manifestazioni, presidi, fiaccolate e sit-in che si sono svolti da Nord a Sud.I funerali, non “un saluto triste” come ha chiesto la famiglia,  si svolgeranno nel paese natale della famiglia di Vittorio, alle 16.30, nella palestra comunale,  dove dopo la funzione, seguirà “un momento di ricordo con tutti quelli arrivati a testimoniare il loro affetto per Vittorio”, poi verrà proiettato l’ultimo video dell’attivista e si canterà BellaCiao. Molti gli attivisti in arrivo da fuori Italia, dalla Spagna, la Germania, l’Irlanda e la Francia; in arrivo anche molte persone che Vittorio non l’hanno ma

Canto per la Palestina dedicato a Vittorio Arrigoni

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Nablus, spari contro fedeli ebraici ucciso nipote di un ministro Likud

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   I l gruppo religioso ultra ortodosso era entrato a Nablus non rispettando i divieti imposti dalle forze armate israeliane. Una pattuglia palestinese ha aperto il fuoco per fermarli, prima sparando in aria e poi verso le autovetture dei religiosi NABLUS - Spari e sangue nella Cisgiordania occupata. Qui, nei pressi del sito religioso noto come la Tomba di Giuseppe, vicino la città di Nablus, un gruppo di fedeli ebrei è stato attaccato da una pattuglia palestinese. Il bilancio è di un israeliano ucciso ed altri cinque feriti. I religiosi attaccati, una ventina di membri della setta ortodosso-nazionalista dei Breslav, secondo la radio militare israeliana hanno volutamente ignorato i divieti imposti dalle forze armate ai civili israeliani di entrare in zone autonome palestinesi.I fedeli ebrei entrati all'alba di oggi a Nablus (Cisgiordania), senza alcun coordinamento, sarebbero stati colpiti dal fuoco di una pattuglia di sicurezza dell'Autorità nazionale palestinese. Gli ag

Domenica di Resurrezione, con Vittorio, samaritano della prima ora

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   Vittorio carissimo, siamo anche noi qui. A fare Pasqua con mamma Egidia, la tua gente e tantissima gente che rappresenta l’intero popolo palestinese. Qui a ringraziarti. Perchè ci hai insegnato davvero a restituire ad ogni persona, qualunque fosse la sua provenienza o fede, la sua piena umanità. Hai usato  le parole per denunciare i soprusi subiti da quella parte di mondo che sta soffrendo senza colpa, ferita, terrorizzata, lacerata nella carne e nello spirito. Hai usato il tuo corpo, mettendo in gioco la tua vita in modo nonviolento, per esserci, per stare, per parlare con i fatti quando le parole, gli slogan e le petizioni non bastavano piùTi sei fatto prossimo degli ultimi di Gaza, samaritano della prima ora. E lì sei rimasto, offrendo le tue braccia a chi non poteva più abbracciare, i tuoi passi a chi non aveva più piedi per scappare via dall’incubo; il tuo grido di dolore a chi aveva solo una bocca spalancata per l’orrore inenarrabile.Ti hanno fermato, amico coraggioso e

Lettera di El Haj Wissam all'amico e compagno Vittorio Arrigoni

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  Sono palestinese e mi chiamo Vittorio. «Vic, come promesso, canterò Ounadikum mettendo una croce sulla tua tomba»   lettera di El HAJ Wissam, amico e compagno di Vittorio Arrigoni    Care compagne e cari compagni,  abbiamo subito dei duri colpi che hanno ucciso due nostri compagni, Juliano prima e Vic successivamente. Ciò ci ha sconvolto e traumatizzato profondamente. Siamo in molti a cercare risposte alle domande legittime sull’identità dei responsabili di questi due crimini. Il fatto che Juliano avesse ricevuto minacce da parte di palestinesi o che Vittorio sia stato rapito e ucciso da palestinesi, ha fatto sì che molti tra noi rifiutassero l’idea che i responsabili potessero essere dei palestinesi e hanno cercato la pista israeliana che spiegasse queste due vicende, visto che questi due crimini fondamentalmente non servono che all’occupante, da diversi punti di vista. Ciò ci porta, tutti, a una serie di domande e comunque deve essere qualcun altro a trovare gli autori