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Io, Abuna Manuel, parroco di Gaza

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NOn  è solo un prete palestinese con la Palestina, la sua terra, la sua passione, in ogni cellula della sua imponente struttura. È anche un uomo di chiesa che non ha peli sulla lingua, come si capisce leggendo la sua conversazione con donNandino Capovilla raccolta nel libro Un parroco all'inferno, pubblicato nel 2009 dopo il massacro di Piombo Fuso. Va dritto al cuore senza giri di parole, abuna Manuel, anche negli incontri e nelle interviste in cui ritorna, con la mente e con i racconti, nella sua Gaza, dove è stato parroco per 14 anni, vivendone in prima persona le sofferenze, le lotte, le contraddizioni, specie negli ultimi 4 anni di assedio e durante Piombo Fuso. La sua Gaza, dove oggi la comunità cristiana si trovasenza una guida perché il suo sostituto,Jorge Hernandez, argentino di 34 anni, "non ha le caratteristiche per stare a Gaza, dove c'è bisogno di un prete palestinese, che conosca profondamente le questioni legate alla sua terra, mentre questo pre

Nirit Ben-Ari : tre stati ,due popoli? Qual è l'obiettivo di Israele?

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Da un lato, i migliori commentatori politici sostengono che le posizioni di apertura di Netanyahu sono di “Due popoli per due stati.” Dall’altro, già nella stessa settimana in cui Netanyahu si è recato alla Casa Bianca, nella sede del Comitato Turkel il COGAT [Coordinator of Government Activities in the Territories] ha annunciato che il principio guida della politica di Israele nei territori palestinesi consiste nella “creazione di situazioni distinte” tra Gaza e la Cisgiordania, sviluppando una dinamica che porterà inevitabilmente alla generazione di due territori completamente separati. Che cosa vuole, allora Israele? Due stati per due popoli? Tre stati per due popoli? Con esattezza quanti paesi per quanti popoli?  Un argomento comune è che Israele abbia mantenuto una politica rigida nei confronti della Striscia di Gaza al fine di indebolire Hamas, che prese il potere nel 2007. Ma una rapida immagine mostra che molto prima del rapimento di Gilad Shalit, e molto prima che Hamas giu

USA: RAID FBI CONTRO ATTIVISTI VICINI AL FRONTE POPOLARE PER LA LIBERAZIONE DELLA PALESTINA

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Roma, 25 settembre 2010 (foto dal Chigaco Tribune), Nena News – Pacifisti e attivisti americani (non tutti di origine araba) della causa palestinese sono finiti nel mirino dell’Fbi. Ieri agenti della sicurezza interna Usa hanno perquisito e sequestrato documenti in tre abitazioni di Chicago e Minneapolis appartenenti a tre famiglie note per il loro attivismo filo palestinese. Il sito cisgiordano «Imemc» riferisce che tutte le persone coinvolte sono accusate dall’Fbi di aver effettuato donazioni a favore del Fronte popolare per la liberazione della Palestina (Fplp), la più importante delle formazioni che compongono la sinistra palestinese.Di orientamento marxista ed unica forza della sinistra ad avere ancora un significativo seguito nei Territori occupati e nei campi profughi palestinesi sparsi nel mondo arabo, il Fplp è considerato una «organizzazione terroristica» dagli Stati Uniti.Il raid dell’Fbi ha colpito a Chicago i pacifisti Stephanie Weiner e Joseph Iosbaker e Hatem Abudayy

PESCATORE UCCISO AL LARGO DI GAZA,

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1Un pescatore palestinese di 20 anni è stato ucciso dai colpi della marina israeliana mentre si trovava al largo delle coste di Gaza con il suo peschereccio. La notizia, diffusa dai mezzi di informazione palestinesi è stata in seguito confermata dalla radio militare israeliana, secondo cui “il peschereccio aveva oltrepassato il limite consentito”. Le navi da guerra israeliane impediscono, infatti, alle imbarcazioni palestinesi provenienti dalla Striscia di superare le tre miglia nautiche (circa cinque chilometri e mezzo) dalla costa). Il blocco, più volte denunciato dalle organizzazioni umanitarie e contrario al diritto internazionale, si aggiunge al duro embargo via terra imposto da oltre tre anni alla popolazione civile presente sul territorio, circa un milione e mezzo di persone, e ha strangolato il settore ittico palestinese.  PESCATORE UCCISO AL LARGO DI GAZA, NUOVO DIVIETO A GERUSALEMME allegati Akiva Eldar : L'IDF limita la pesca e l'accesso ai campi a Gaza, Denu

Grusalemme: neonato ucciso dai gas lacrimogeni della polizia

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1Gerusalemme, 25 settembre 2010, Nena News – Aveva 14 mesi il bimbo che la scorsa notte, hanno riferito i suoi genitori, è morto soffocato dai gas lacrimogeni sparati dalla polizia israeliana durante scontri con giovani palestinesi avvenuti nel sobborgo arabo di Issawiyeh, alle pendici del Monte degli Ulivi nella zona Est di Gerusalemme. Altri scontri violenti sono avvenuti a Ras al Amud.E’ il secondo palestinese morto in queste ultimi giorni dopo Samer Sarhan, 35 anni, padre di cinque figli, ucciso mercoledì scorso all’alba da un vigilante israeliano di guardia ai coloni ebrei insediatisi, spesso con la forza, nel quartiere palestinese di Silwan, sotto le mura antiche di Gerusalemme. Nuovi incidenti si sono avuti proprio a Silwan, con una ragazza palestinese di 14 anni, Aiya Abu Malayah, che è rimasta ferita assieme ad una donna di 40 anni. Rimane peraltro in ospedale, in condizioni molto gravi, uno dei palestinesi rimasti feriti mercoledì.La polizia israeliana ha detto di non ave

Zvi Schuldiner RETORICA E REALTÀ

Il presidente Obama ha confermato il suo impegno verso una politica di pace in Medioriente ma, in questi giorni difficili, la questione reale sarà se questo è solo uno strumento del presidente per presentarsi con risultati positivi alle elezioni di novembre negli Usa, o se invece si tratta di un vero tentativo di cambiare la realtà nelle regione. Com'è giusto, Obama reitera che i palestinesi devono arrivare all'autodeterminazione nazionale e che per Israele sarebbe ideale arrivare alla pace. Ma gli americani sono disposti a fare i passi necessari a concretizzare questi positivi ideali? Martedì scorso uno delle guardie che controllavano una colonia israeliana, come incastarata a forza, selvaggiamente, nel quartiere di Silwan, ha ucciso un palestinese. Silwan è un villaggio palestinese con circa 50mila abitanti, annesso a Gerusalemme, vicino al Muro del pianto e alla Moschea musulmana, dove si continuano a cercare i resti archeologici del regno di Davide. È una simbologia utile a