Nirit Ben-Ari : tre stati ,due popoli? Qual è l'obiettivo di Israele?




Da un lato, i migliori commentatori politici sostengono che le posizioni di apertura di Netanyahu sono di “Due popoli per due stati.” Dall’altro, già nella stessa settimana in cui Netanyahu si è recato alla Casa Bianca, nella sede del Comitato Turkel il COGAT [Coordinator of Government Activities in the Territories] ha annunciato che il principio guida della politica di Israele nei territori palestinesi consiste nella “creazione di situazioni distinte” tra Gaza e la Cisgiordania, sviluppando una dinamica che porterà inevitabilmente alla generazione di due territori completamente separati. Che cosa vuole, allora Israele? Due stati per due popoli? Tre stati per due popoli? Con esattezza quanti paesi per quanti popoli? Un argomento comune è che Israele abbia mantenuto una politica rigida nei confronti della Striscia di Gaza al fine di indebolire Hamas, che prese il potere nel 2007. Ma una rapida immagine mostra che molto prima del rapimento di Gilad Shalit, e molto prima che Hamas giungesse al potere, Israele ha fatto tutto il possibile per separare la popolazione civile a Gaza e nella West Bank. In realtà ha preso lo slancio molto prima del 2000. Esempi salienti comprendono la proibizione degli spostamenti di studenti tra la West Bank e Gaza e il rifiuto di aggiornare gli indirizzi registrati dei residenti palestinesi che da Gaza se ne vanno nella la West Bank. Fin dal 2000, le autorità di sicurezza hanno impedito ai residenti della Striscia di Gaza di recarsi a scuola nella West Bank. Si tratta di un divieto radicale che non affronta la questione se ci sono informazioni di sicurezza tali che possono essere utilizzate come una giustificazione per limitare il viaggio di un singolo studente. Oltre a ciò, Israele si rifiuta di consentire il passaggio da Gaza alla West Bank, anche se questo avviene senza attraversare Israele. In tal modo, a centinaia di studenti di Gaza è impedito l’apprendimento di temi vitali, come la medicina, la fisioterapia, la gestione dei sistemi sanitari, il trattamento e la trasmissione di terapie professionali per le infermità, che non sono fornite a Gaza nelle università Non si commettano errori: gli studenti non vogliono studiare in Israele. Le richieste sono presentate da residenti palestinesi di Gaza che vogliono entrare nel territorio palestinese – la West Bank – per imparare là, in istituti che sono stati realizzati appositamente per loro. Allora, c’è una unità territoriale tra la West Bank e la Striscia di Gaza o no? Secondo la prospettiva di coloro che stanno conducendo i colloqui di pace, ci si può immaginare che in un qualche modo si giunga a questa unità? Rimarranno separate? l rifiuto di modificare l’indirizzo registrato dei residenti palestinesi che ormai vivono nella West Bank, ma il cui indirizzo fa ancora riferimento a Gaza, rappresenta una altro modo con cui viene messa in atto la politica di separazione. Mentre l’Autorità Palestinese ha il dovere di registrare gli indirizzi nel Registro della Popolazione e informare Israele su ogni cambiamento, tra gli anni dal 1995 al 2000, Israele, in pratica, non ha preso in considerazione la maggior parte delle notifiche di cambiamento di indirizzo e non ne ha registrato le variazioni. A partire dal 2000, con lo scoppio della seconda Intifada, Israele si è rifiutata generalmente di registrare i cambiamenti da Gaza alla West Bank, e con l’inizio del 2003, Israele ha cominciato a proibire ai palestinesi di vivere nella West Bank se i loro indirizzi erano registrati a Gaza – anche se essi vi vivevano già da molti anni. Residenti della West Bank, persino coloro le cui case, famiglie, lavoro e mondo erano colà da molti anni, tutto d’un tratto hanno dovuto affrontare la minaccia di essere espulsi, e molti di loro sono stati trasferiti nella Striscia di Gaza contro la loro volontà. Mentre parlano del “treno tra Gaza e Ramallah”, e intavolano negoziati su una soluzione a due stati, c’è in realtà una disconnessione tra Gaza e la West Bank che è più profonda della divisione all’interno della dirigenza palestinese. Non c’è dubbio che la divisione palestinese è una delle ragioni principali della separazione tra Gaza e la West Bank. Ma, la politica di Israele – di proibire il passaggio da Gaza alla West Bank di gente contro la quale non esistono “ragioni di sicurezza”, e dall’altro favorire il movimento inverso dalla West Bank a Gaza danneggia la costruzione di una vita civile – legami familiari, commercio, istruzione, e molto di un futuro stato palestinese che si dovrà costituire alla fine. La politica di “separazione” solleva le questioni relative all’orizzonte politico di Israele, e se esso comprenda una soluzione a due-stati. Dobbiamo chiedere, al nostro governo e a noi stessi, quale sia l’attuale politica per ciò che riguarda Gaza e la West Bank e che cosa dovrà cambiare per poter giungere alle soluzioni desiderate. E’ il volto di Israele in due stati? Se così, la “politica di separazione” è certamente un ostacolo al raggiungimento di questo obiettivo. Potrebbe essere che Lieberman, che ha preteso di tagliare del tutto Gaza dalla West Bank, esprima ad alta voce la visione del governo? Notizie da Israele: tre stati per due popoli?

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