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Bradley Burston :Israele trama la guerra contro Gaza Obama può fermarla prima che scoppi?

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La prossima settimana o la settimana successiva, Barack Obama potrebbe leggere nei report dell’intelligence che i battaglioni israeliani tank si sono spostati nel sud e nell’ovest lungo le strade israeliane e che intere brigate di fanteria si sono accampano nell’area occidentale di Negev. Il conto alla rovescia della Seconda Guerra di Gaza è iniziato prima del previsto. Datiamo l’inizio, se gradite, a domenica scorsa, mentre leggiamo una fredda e terrificante analisi di Yom Tov Savia, ultimo comandante militare israeliano della Striscia di Gaza e delle adiacenze di Negev. O datiamolo, se preferite, secondo l’assioma della contemporanea storia israeliana che legge sul quotidiano: una guerra futura è essenziale, ma è inevitabile il momento in cui si dovrà dare maggior peso alle forze di difesa israeliane, come dichiara il generale. In alternativa, si può datare la nuova guerra al momento dalla selettiva amnesia che permette agli esponenti politici israeliani di dar credito all’illusio

Vescovi cattolici: A Gerusalemme cresce la divisione fra israeliani e palestinesi

Gerusalemme (AsiaNews/HLC) – Otto vescovi europei e americani denunciano la crescente divisioni fra la popolazione israeliana e palestinese a Gerusalemme e la poca volontà delle autorità politiche di voler giungere alla pace.I prelati fanno parte della Holy Land Coordination, un’associazione per la solidarietà fra vescovi occidentali e orientali. Dal 1998 essi compiono ogni anno viaggi in Terra Santa e coltivano incontri con le autorità religiose e con personalità di spicco della regione.Alla fine del loro viaggio, concluso ieri, hanno dichiarato che otto mesi dopo la visita di Benedetto XVI, come pellegrino di pace, “la soluzione per due Stati non sembra più vicina”. Nel comunicato da loro pubblicato si afferma che anche se molti desiderano la pace, “c’è bisogno di un impegno nella giustizia, che assicuri la pace. Le soluzioni sono note ai leader, ma è necessaria la volontà politica e il coraggio”.Il viaggio di quest’anno ha portato i vescovi a Gerusalemme, Betlemme, Beit Sahour , ecc

USA, YEMEN E TERRORISMO, TRA VERITÀ E MENZOGNE

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1Poco meno di venti giorni fa, lo scorso Natale, l’Occidente è sembrato ripiombare all’improvviso in un clima che molti stavano ormai cominciando a dimenticare: il clima pesante dell’era Bush, della guerra al terrorismo, e degli attentati sul suolo dei paesi occidentali. Il 25 dicembre, un ventitreenne nigeriano, Umar Farouk Abdulmutallab, ha cercato di innescare del materiale esplosivo nascosto sotto i propri vestiti mentre era a bordo di un aereo di linea proveniente da Amsterdam e diretto a Detroit. L’attentato è fallito, sia per la scarsa destrezza del giovane kamikaze sia per la pronta reazione dei passeggeri, ma un altro ordigno era ormai destinato a esplodere, con una deflagrazione potentissima: quello mediatico, la cui onda d’urto ha investito con eccezionale violenza tutti i paesi occidentali. [...] Continua a leggere » Intervenire localmente: perchè il GCC dovrebbe contribuire alla salvezza dello Yemen Lo Yemen prima di tutto I “guerrieri solitari” dell’estremismo 2 LA CRISI

Shulamit Alone: «La sinistra non c’è più. Il nostro Israele si è imbarbarito»

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La sinistra dovrebbe incarnare una idea progressiva di democrazia. Dovrebbe essere portatrice diuna visione aperta della società. Una sinistra degna di questo nome avrebbe dovuto denunciare l’imbarbarimento della società, dicendo chiaro e forte che democrazia e oppressione esercitata contro un altro popolo sono tra loro inconciliabili. E su questa linea avrebbe dovuto rappresentare un’alternativa ideale, politica, etica, alla destra fondamentalista e razzista che oggi governa. Una destra che alimenta l’estremismo fascista dei coloni, la destra che giudica i suoi avversari dei traditori da neutralizzare. Una sinistra, mi riferisco al partito laburista, chenon solo non contrasta questa destra ma addirittura ci governa assieme, è una sinistra che non ha ragion d’essere ». A sostenerlo è una delle figure storiche della sinistra laica e pacifista d’Israele: Shulamit Aloni. Con l’intervista alla fondatrice di «Peace Now», l’Unità prosegue l’inchiesta su Israele e la crisi della sinistra avv

Video- film sui settler dal sito Free documentaries

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Israel's government is in disarray after its failed Lebanon venture. The Palestinian authority is tearing itself apart in Gaza. On the West Bank, where a quarter-of-a-million Israelis live cheek-by-jowl with over two million Palestinians, ideologically driven Israeli settlers are exploiting these political weaknesses to take back settlements the Israeli government expelled them from only two years before and are expanding into new areas. http://freedocumentaries.org/int.php?filmID=303

Amira Hass; Liberare Gaza (in molti sensi)

La partenza da Ramses Street al Cairo, con circa 20 bus, è stata fissata per la mattina di lunedì 28 dicembre. Tuttavia gli organizzatori e le organizzatrici della Gaza Freedom March sanno che i bus non arriveranno. Proprio come la domenica notte, i bus noleggiati da un gruppo di attivisti/e francesi non sono mai arrivati al loro punto di partenza – la via Charles de Gaulle del Cairo, vicino all’Ambasciata francese e in diagonale con lo zoo. Nella settimana precedente alla marcia, il ministro degli esteri al Cairo ha chiarito che ai manifestanti non sarebbe stato permesso di entrare a Gaza. Anche i battelli sono misteriosamente scomparsi dal Nilo sabato sera.. Le autorità egiziane sapevano che decine di attivisti e attiviste intendevano imbarcarsi e accendere candele per segnare il primo anniversario dell’attacco di Israele su Gaza e le 1400 persone uccise.Un totale di 1361 persone sono venute al Cairo da 43 paesi per partecipare alla Gaza Freedom March, 700 solo dagli Stati Uniti, m

E’ tempo che Israele venga a patti con il cambiamento regionale

Fonte Israeliana Lieberman-style diplomacy quando in Turchia si è avuta una forte reazione di protesta in risposta al trattamento offensivo che il viceministro degli esteri israeliano Danny Ayalon ha riservato all’ambasciatore turco a Tel Aviv Ahmet Oğuz Celikkol, Israele si è trovata coinvolta in una polemica interna e Ayalon ha dovuto porgere delle scuse ufficiali.Il “trattamento inappropriato” che contravviene alle procedure in uso nella diplomazia (un’attività fondata sulle regole di cortesia), rappresenta l’ultimo capitolo nell’evoluzione delle relazioni con Israele, tese ormai da qualche tempo. L’aumento della tensione, provocata dall’attacco israeliano lanciato contro la striscia di Gaza alla fine del 2008, e dal conseguente massacro di civili, ha subito un’accelerazione a causa del crescente turbamento, di fronte a questi sviluppi, dei turchi e del primo ministro Recep Tayyip Erdoğan che, fino a quel momento, aveva fatto da mediatore nelle trattative di pace fra Siria e

Barbara Spinelli: La rivolta di Rosarno - Se questi sono uomini

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Il futuro in cui siamo già immersi comincia nella piana di Gioia Tauro: a Rosarno in provincia di Reggio Calabria (un’autentica guerriglia urbana è ancora in corso), come a Castel Volturno e a Reggio stessa, dove la ’ndrangheta ha voluto intimidire i magistrati con un attentato alla procura generale. Il futuro comincia a Rosarno perché i principali problemi della nostra civiltà si addensano qui: le fughe di intere popolazioni dalla povertà e dalle guerre (guerre spesso scatenate dagli occidentali, generatrici non di ordine ma di caos); le vaste paure che s’insediano come nebbie, intossicando la a degli immigrati e dei locali; le cruente cacce al diverso; il dilagare di una mafia esperta in controllo mondializzato. A ciò si aggiunga l’impossibilità di arrestare migrazioni divenute inarrestabili, perché da tempo non si trovano italiani e cittadini di Paesi ricchi disposti a fare, allo stesso salario, i lavori fatti da africani. Si aggiunga l’ipocrisia di chi crede che la risposta consist