E’ tempo che Israele venga a patti con il cambiamento regionale


Fonte Israeliana
Lieberman-style diplomacy
quando in Turchia si è avuta una forte reazione di protesta in risposta al trattamento offensivo che il viceministro degli esteri israeliano Danny Ayalon ha riservato all’ambasciatore turco a Tel Aviv Ahmet Oğuz Celikkol, Israele si è trovata coinvolta in una polemica interna e Ayalon ha dovuto porgere delle scuse ufficiali.Il “trattamento inappropriato” che contravviene alle procedure in uso nella diplomazia (un’attività fondata sulle regole di cortesia), rappresenta l’ultimo capitolo nell’evoluzione delle relazioni con Israele, tese ormai da qualche tempo.
L’aumento della tensione, provocata dall’attacco israeliano lanciato contro la striscia di Gaza alla fine del 2008, e dal conseguente massacro di civili, ha subito un’accelerazione a causa del crescente turbamento, di fronte a questi sviluppi, dei turchi e del primo ministro Recep Tayyip Erdoğan che, fino a quel momento, aveva fatto da mediatore nelle trattative di pace fra Siria e Israele. A sua volta, Israele, da un lato ha cominciato a usare toni severi contro la Turchia e, dall’altro, ha spronato le sue lobby negli Stati Uniti e nel resto dell’Occidente affinché si attivassero per portare avanti una campagna contro la Turchia. Le attività anti-turche della lobby israeliana si sono spinte a tal punto che è stato possibile determinare quali organi di stampa siano controllati da questa lobby, basandosi unicamente sui servizi dei media occidentali critici verso l’amministrazione del Partito “Giustizia e Sviluppo” (AKP). Tant’è vero che l’ultima arrogante mossa di Ayalon, inscenata per volere del ministro degli esteri israeliano Avigdor Lieberman, ha avuto almeno il risvolto positivo di portare alla luce queste dinamiche.
La questione che bisogna porsi adesso è la seguente: per quale motivo è accaduto tutto questo? Poniamoci questa domanda e cerchiamo di rispondervi subito. Il principio base della tattica israeliana per sopravvivere in un ambiente ostile è sempre stato quello di stabilire delle relazioni strategiche con un paese non arabo nella regione. Fino alla Rivoluzione iraniana del 1979, il regime dello Shah svolgeva il ruolo di alleato israeliano non arabo a livello regionale. Con la Rivoluzione, Israele perse questo alleato regionale, strategicamente così importante; l’altro paese (di fatto l’unico) che poteva assumere lo stesso ruolo era senza ombra di dubbio la Turchia. La Turchia non era uno dei paesi arabi che circondano Israele; anche se solo esternamente, era una democrazia come Israele; e pur avendo un’identità musulmana, rappresentava, allo stesso tempo, uno stato laico (sebbene con una comprensione problematica della laicità).
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E’ tempo che Israele venga a patti con il cambiamento regionale
Israel diplomats at odds over Turkish ties following envoy row

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