Nadia Hijab IL TITANIC PALESTINESE tra hamas e Abu Mazen
Dialogo. Misure per costruire la fiducia. Comitati congiunti. Scambio di detenuti. Sono tutti termini che ci siamo abituati ad ascoltare durante gli infiniti negoziati israelo-palestinesi. Ora li stiamo ascoltando per le negoziazioni fra i palestinesi stessi – o piuttosto tra le forze politiche che reclamano la leadership sui palestinesi, primi fra tutti i movimenti di Fatah e Hamas. I mediatori egiziani hanno pubblicizzato l’ultimo round di negoziati agli inizi di luglio – il sesto round del cosiddetto “dialogo nazionale” – come quello del “tutto per tutto”. Ad ogni modo, quei colloqui hanno avuto come unico risultato quello di pianificare un altro round per il 25 luglio, che si dovrebbe concludere con un accordo di riconciliazione il 28 luglio. Entrambe le parti sembrano essere disposte ad attendere la fine dell’altra. Fatah crede che Hamas, indebolita da anni di assedio, sarà ulteriormente danneggiata dai cambiamenti nella situazione dei suoi alleati: la debolezza mostrata dall’alle