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Amos Oz : " Altro che discorso ingenuo, ha parlato al cuore di tutti "

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«È stato un grande discorso. Uno di quelli che restano nella storia. Obama lo sapeva e infatti ha dato i toni e i con tenuti che ci si aspettano da un presi dente americano. Mi ha impressionato per la capacità di dosare tutti gli ele­menti. Ha dato un’impressione di gran dezza, altro che discorso ingenuo e naif. È volato sopra le piccole dispute politiche, sopra le rivendicazioni del l’ultima settimana. Ha allargato l’oriz zonte. È stato un componimento mol to ben armonizzato in cui ha lasciato spazio al cuore. Ha parlato col cuore: ai musulmani, agli ebrei, agli arabi. Con equilibrio. Dimostrando uno studio molto profondo di ciò che unisce e ciò che divide». Se dopo il Cairo, dice un sondaggio appena sfornato, il 53% degl’israeliani ha paura dell’uomo nero venuto da Chicago — «sarà un problema per Isra ele » —, Oz sta con l’altro 47. Lui che si cambiò il nome da Klausner in Oz, che vuole dire forza, è convinto che «un ri sultato è possibile perché la forza, Oba ma, ce l’ha. La volontà

Tom Segev: Rabin considerò l'ipotesi di due stati nel 1967

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Sintesi personale Il 5 dicembre 1967, l'allora capo di stato maggiore Lt. Gen. Yitzhak Rabin suggerì al primo ministro Levi Eshkol di creare uno Stato palestinese con sede in Cisgiordania, collegato con Israele e dotato di una forza di polizia, non di un esercito. Alle obiezioni del ministro rispose" Questa soluzione è il minore dei mali"Nel gennaio 1990, Maj. Gen. (Res.) Shlomo Gazit,attualmente in pensione, si incontrò a Washington con Khaled al-Hassan, uno dei cinque fondatori di Fatah affermando che "l'idea di creare uno Stato Palestinese era intollerabile per Israele" Hassan chiese quale fosse il problema : la leadership politica? La Knesset? L'opinione pubblica? Gazit rispose: "tutte e tre ,più la convinzione che i Palestinesi non s'impegnino abbastanza per la pace"Hassan deluso ricordò che fin dal 1970 i palestinesi avevano proposto la creazione di due Stati .In questo contesto Gerusalemme sarebbe stata la capitale dei due Stati

Reuven (Ravenna) . tra poco neanche informazione corretta potrà fronteggiare le critiche

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NMa i problemi globali sono ben più preoccupanti. Vi voglio solo indicare due punti. Presi come siamo dall’incessante pioggia di news, si perde un giudizio in profondità. Il crollo della sinistra, Lieberman, lo stallo del “processo di pace” sono la conseguenza del radicale mutamento della società di Israele. Mi limito al peso del milione e centomila ex-sovietici sulla nostra vita, anche politica, a cui aggiungo il vecchio rancore degli “orientali” nei confronti delle élites dei “Padri fondatori”, di mentalità “laica” e ’“socialisteggiante”, almeno per lungo tempo. Aggiungo, pesanti come un macigno, gli effetti, cancro che ci sta corrodendo, di quasi 42 anni di dominio su milioni di arabi, direttamente o meno. Gli inglesi potevano, in altri tempi, restare, nei limiti dell’epoca, popolo liberale, pur essendo il primo Impero coloniale. Non scorgiamo il rapporto che intercorre tra le condizioni nei territori e la violenza giovanile, in seno alla famiglia, la corruzione ecc ecc. Fra poco

Cisgiordania: militari israeliani uccidono manifestante contro il ‘muro’

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Un ragazzo palestinese è stato ucciso dalle forze armate israeliane a Na’alin in Cisgiordania, e alcuni altri sono rimasti feriti in incidenti a margine della consueta protesta del venerdì contro il muro di separazione (o di “annessione coloniale” e di “apartheid” come lo definiscono le organizzazioni per i diritti umani) con Israele.I militari, riferisce l’agenzia stampa ‘Maan’ hanno lanciato fumogeni e sparato proiettili di gomma contro i manifestanti, colpendo a morte un giovane palestinese e causando intossicazioni e contusioni tra altri manifestanti.Il servizio di emergenza palestinese ha denunciato che colpi di arma da fuoco sono stati sparati dai militari israeliani anche contro l’ambulanza che si era recata sul posto per soccorrere i feriti.Sul territorio intanto, non si ferma la costruzione di nuovi insediamenti israeliani e nonostante il discorso pronunciato ieri al Cairo dal presidente americano Barak Obama, che ha definito “illegittima” l’occupazione di terre palestinesi

David Grossman «Sono parole che vanno al cuore - non le sentono al Qaeda e i coloni»

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«Sono parole di grande effetto, che colpiscono al cuore: gli unici che non le hanno apprezzate sono stati i terroristi di Al Qaeda e i coloni israeliani». Lo scrittore David Grossman loda senza riserve il discorso pronunciato ieri da Barack Obama. E aggiunge: «La strada che ci indica è la sola per arrivare alla pace in Israele. Le altre le abbiamo provate tutte, da entrambe le parti. Abbiamo provato con la violenza, con le imposizioni, con l´occupazione e con il terrore. Non è servito a nulla».Grossman, quali sono le novità contenute nel discorso del presidente americano? «Da una parte i contenuti, dall´altra il rispetto e il calore con cui Obama s´è rivolto al mondo islamico. Come sempre, ha invocato il dialogo tra i popoli, cercando di mettere in luce le similitudini tra chi si riconosce diverso, piuttosto che i punti di attrito. Sono certo che in Egitto e altrove, le sue parole siano state molto apprezzate». Qual è il pregio di Obama? «La chiarezza. Prendiamo, per esempio, la guerra

ABRAHAM B. YEHOSHUAL'amico che vorrei a fianco

Da cosa si riconosce un vero amico? Dal fatto che chi si definisce tale crede e ha fiducia in te, si preoccupa dei tuoi veri bisogni, anche a lungo termine, ti indica onestamente i tuoi errori e cerca di aiutarti a correggerli. Questo è l’amico che vorrei al mio fianco. Non chi approva automaticamente qualunque cosa io faccia, dichiara il suo amore per me e mi accetta così come sono. A partire dalla grande vittoria militare di Israele nel 1967, quando venne respinta la grave minaccia militare rappresentata da Egitto, Siria e Giordania che proclamarono apertamente di volere distruggere lo Stato ebraico e concentrarono grandi eserciti lungo il suo confine, Israele è precipitato in un vortice ideologico e militare innescato dalla conquista di vasti territori durante quel conflitto.Doveva considerare fin dal principio quelle regioni come merce di scambio e indurre il mondo arabo e i palestinesi a cercare la pace. E invece Israele - vuoi per sfiducia nei confronti delle vere intenzioni dei

Shulamit Aloni / Israele è controllata dal fanatismo religioso

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Il maggiore generale Amos Yadlin e il filosofo Asa Kasher, due uomini rispettati da queste parti, hanno pubblicato un articolo intitolato “Una guerra giusta di uno Stato democratico” (Haaretz, 24/4/2009, edizione in ebraico). Un’osservazione sulla prima parte del titolo: esistono guerre necessarie per l’autodifesa o per combattere l’ingiustizia e il male, ma il termine “giusta” è problematico quando si parla della guerra in sé, che implica uccisione e distruzione, e lascia senza casa – e a volte anche senza vita – donne, bambini e vecchi. I nostri saggi dissero: «Non essere eccessivamente giusto». E non c’è alcun dubbio che lanciare bombe a grappolo in un’area popolata da civili, come noi abbiamo fatto nella seconda guerra in Libano, non testimonia di una grande giustizia. Idem dicasi per l’uso di bombe al fosforo contro una popolazione civile. A quanto pare, secondo la definizione di giustizia di Yadlin e Kasher, per eliminare i terroristi è giusto distruggere, uccidere, espellere e

L'ultima lettera di Padre Manuel Musallam, il parroco di Gaza.

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Charles Colton disse una volta: "L'esperienza  ci insegna due cose, la prima è di correggere molto, e la seconda è di non esagerare nel farlo". Israele ci sta correggendo molto. Israele, il nostro vicino a Gaza, non è stato capace di regolare le relazioni con i suoi vicini. Esso corregge il popolo palestinese specialmente perché sostiene che i palestinesi si oppongono al suo ritorno alla "Terra Promessa". Ci sta correggendo, noi palestinesi, con la guerra, i massacri, i crimini di guerra e la deportazione. Ha distrutto le nostre case, le nostre fattorie e i nostri villaggi, e ha stabilito insediamenti su di essi. Ha sradicato centinaia di migliaia di olivi e aranci produttivi, e ci ha proibito di fare il raccolto dai nostri campi. Ha aperto circonvallazioni e ha eroso le nostre terre. Ha distrutto, frammentato e isolato le nostre città, villaggi e campagne. continua qui        2/06/2009 Voci dal nuovo samizdat

Reuven Ravenna il sionismo religioso

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Un recente studio sociologico ha suddiviso l’ebraismo sionista religioso da questo punto di vista. Un quaranta per cento di “religiosi borghesi” – “cittadini”, pur su posizioni di destra mantengono un approccio più moderato, rispettoso della legalità e meno ostile alla maggioranza “laica”. Un trenta per cento è costituito dall’ala degli ultras “messianici”, guidati da Rabbini intransigenti che danno più direttive dei politici: essi sono pronti ad opposizioni violente e si contrappongono ad ogni apertura verso i nemici, con i quali occorre usare una politica di forza, arrivando al retaggio del Rav Meir Kahane, l’alfiere del transfer (un suo discepolo è stato eletto nella lista dell’Unione Nazionale). Un trenta per cento, infine, si definisce ortodosso moderno, impegnato in movimenti di rinnovamento, in primis nella “Revolution” femminista ortodossa, alla quale riservo una trattazione a parte. Questo settore dà una valutazione positiva dei tesori della Cultura dei Popoli e prope

Editoriale di Haarerz: vietare il Festival di letteratura palestinese non è democratico,ma poliziesco

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sintesi personale Continua la sciocca politica israeliana di evitare il Festival della cultura palestinese.,particolarmente ridicola la tesi che questo evento va contro gli accordi di Oslo   il 23 maggio  Henning Mankell, scrittore di gialli di fama mondiale  avrebbe dovuto prendere parte alla manifestazione di apertura insieme a Michael Palin, uno dei creatori della leggendaria serie Monty Python,a Al-Hakawati Teatro. Ma una speciale task force di polizia ha disperso  i partecipanti e ha chiuso il teatro. Gli organizzatori hanno cercato di tenere la manifestazione in un altro sito, ma sono stati "fermati   dalla polizia  Lo  scrittore svedese,scioccato,  ha esortato le centinaia di persone alle quali  era stato impedito di ascoltare ciò che aveva da dire: a non perdere la speranza. Ma la speranza si sta esaurendo. Una forza di polizia che impedisce le attività  artistiche e culturali non è un paese democratico ,ma un paese dove vige una cultura poliziesca .Due popoli vivono a Ger

Studio: 70% di arabi israeliani nel nord non ha accesso ai rifugi

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Circa il 70% degli  arabi -israeliani  nel nord di Israele non ha accesso ai rifugi, il 25% non ha  sirene di emergenza, e l'80% non è preparato  a gestire una situazione di crisi  : catastrofi naturali, missili ecc. Lo afferma  il  rapporto diffuso dal  gruppo "Mubadarah". per i diritti degli arabi israelianiA  Nazareth,  lapiù grande città araba, non ci sono rifugi pubblici, e il 75% degli abitanti non ha  accesso ai rifugi privati  Ad Arava  il 99% dei residenti non ha  accesso a qualsiasi rifugio  In molte comunità araba le aree protette sono solo nelle scuole Commento : una guerra all'iran risolverebbe definitivamente il problema degli arabo-israeliani e dei palestinesi (Gaza e Cisgiordania)? Sono convinta che per gli  estremisti della  destra l'attacco all'iran è auspicato proprio per il raggiungimento di questi "obiettivi"                                    Study: 70% of Israeli Arabs in North lack bomb shelters                   

Amira Hass :Were IDF close-range killings in Gazan justified?

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Among the 1,400 Palestinians killed during Operation Cast Lead last December and January, 1,085 died in Israeli air strikes, according to a study by the Gaza-based human rights group Mezan. Israeli soldiers killed 93 Palestinians at close range with rifles, according to the study, which was requested by Haaretz. continua qui Were IDF close-range killings in Gazan justified? Amira Hass (72)

Territori occupati: agguato di coloni a operai palestinesi

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T erritori occupati: agguato di coloni illegali a operai palestinesi Gerusalemme, 1 giugno - CISGIORDANIA – Sono almeno sei i palestinesi feriti oggi (tra loro un uomo che versa in gravi condizioni per un colpo alla testa) da un gruppo di coloni israeliani in Cisgiordania che stavano inscenando una protesta per la rimozione di alcuni ‘avamposti’ illegali. Secondo l’agenzia di stampa palestinese ‘Maan’ i sei si stavano recando a lavorare quando sono stati aggrediti sulla strada che collega Nablus con Qalqilya, nel nord della Cisgiordania, dopo essere scesi dalle auto per spostare alcuni sassi con cui i coloni israeliani avevano bloccato la strada. I coloni avrebbero anche dato alle fiamme alcuni campi e frutteti della zona. La polizia non ha arrestato nessuno. Movimenti dei diritti umani in Israele hanno condannato l'episodio definito un esempio del comportamento “violento e ben pianificato dei coloni”. da Misna Continuano i coloni a picchiare

Ori Nir Andate a Hebron per capire ,,io mi sono vergognato

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HEBRON - Andate a Hebron. Osservate come alcune centinaia di coloni israeliani ultra-nazionalisti, una minoranza in una città palestinese di 160.000 abitanti, hanno trasformato la vita dei suoi residenti palestinesi in un inferno. Andate a Hebron. Guardate come una piccola minoranza ebraica domina un’oppressa maggioranza araba, e capirete il motivo per cui Israele ha bisogno di una soluzione a due stati, al fine di sopravvivere in futuro come uno stato ebraico democratico. Andate a Hebron. Vedrete come i coloni ebrei e il governo militare di Israele hanno usato la forza per trasformare quello che era il centro della città – e il centro degli affari e del commercio della Cisgiordania meridionale – in un’enclave ebraica. I palestinesi non sono autorizzati a percorrere a piedi, e tanto meno in automobile, la strada principale del centro di Hebron. Sono costantemente e quotidianamente vittime di molestie da parte dei coloni e dell’esercito. Continua qui http://www.medarabnews.com/

Gideon Levy: parlare di diritto

Sintesi personale: Per quanto tempo milioni di persone continueranno a vivere senza  i diritti fondamentali ,mentre il mondo guarda in silenzio? Nel resto del mondo un tale paese viene definito  uno stato di apartheid. In Israele la chiamano una soluzione,proposta dalla destra israeliana : mantenere lo statu quo. Per 40 abbiamo ingannato noi stessi,deriso il mondo, occupato,oppresso, ucciso. Allora perchè non  si dovrebbe continuare?Ma lo status quo non è mai statico: cambia . I palestinesi stanno intensificando la loro lotta e il mondo sta diventando progressivamente disgustato da noi. Nei primi  20 anni , anche noi erano convinti che si poteva  continuare indisturbati  a costruire le nostre case, le nostre strade, a  coltivare i nostri campi per sempre. Poi è arrivata la prima intifada che ha distrutto l'illusione con pietre e coltelli  e il mondo è rimasto in silenzio,  poi è esplosa la seconda intifada con i fucili e dispositivi esplosivi  e il mondo ha cominciato a criticarci.