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Muin Masri : cercasi moderati disperatamente

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Lo scrittore palestinese Muin Masri racconta la rabbia del popolo palestinese Moderati e feriti. In questi tempi duri, molti, troppi intellettuali occidentali, o presunti tali, dall’indice facile, ci puntano il dito addosso chiedendo come se niente fosse: “Moderati dove siete?”. Strano, come mai in questi anni di dittature e di buchi neri nessuno ha sentito le nostre grida? E’ brutto pensare male, ma può darsi che con la distanza, e questo splendido mare che ci separa, con le sue spiagge dorate, sia facile distrarsi. I moderati occidentali sono fatti così: tacciono spesso quando servono e parlano quando è troppo tardi. Democrazia e libertà è la bandiera di tutti gli uomini liberi. C’è chi è fortunato e l’ha guadagnata già il giorno della sua nascita, mentre altri sono morti sognando un solo momento da veri essere umani. CONTINUA IN

Uccisi 8 palestinesi ,missili contro Sderot

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1In un momento così delicato questa è la risposta Israele? 8 palestinesi uccisi , intanto sono stati lanciati qassan sulla sfortunata cittadina di Sderot . Domanda: a Gaza invasa, super controllata da un esercito dotato di tecnologia avanzata i palestinesi continuano a lanciare missili.....o sono dotati di invisibilità o qualcosa non torna. Intanto si scopre che per la guerra in Libano i militari hanno fornito informazioni false al governo israeliano.......si conferma quanto ipotizzato: guerra voluta dai falchi israeliani e neoconservatori americani AGGIORNAMENTO 524 palestinesi uccisi da maggio : oggi 22 aprile 2007 Informazione israeliana : Haaretz Gideon Levy 2 Striscia di Gaza: ucciso militante palestinese, razzo su Sderot Gaza, 2 giugno - Ieri sera un velivolo israeliano ha lanciato un razzo contro una motocicletta su cui viaggiava un militante della Jihad islamica nella località di Khan Younis, nella striscia di Gaza, uccidendolo. Questa mattina la Jihad ha rivendicato il l

Hersh:soldi americani e sauditi per al Qaida

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L 'idea della cricca Bush ricalca, più in grande, la triangolazione che ha portato alla nascita di Al Qaeda nell'Afghanistan occupato dai sovietici, ed è portata avanti dal Vice-presidente Cheney , dal consigliere per la sicurezza nazionale Elliott Abrams , dall'ex-ambasciatore statunitense in Iraq, Zalmay Khalizad e dal principe Bandar bin Sultan , consigliere per la sicurezza nazionale dell'Arabia Saudita. A Condoleeza Rice il compito di gestire la parte pubblica - ovvero l'offensiva mediatica contro l'Iran - mentre Cheney si occupa delle operazioni coperte gestite fuori budget, secondo il copione sperimentato ai tempi dello scandalo Iran-Contras. Hersh suddivide la genesi di questa nuova strategia in quattro momenti fondamentali. Prima di tutto Washington ha stretto i legami fra Israele e i sunniti " moderati " (fra i quali la Casa Bianca continua a tenere l'Arabia Saudita malgrado l'11 settembre e la teocrazia che la governa) in

Continuità della politica israeliana verso i palestinesi

Amira HASS:............ Un primo ministro indagato per i reati di abuso d'ufficio e corruzione, che avrebbe commesso quando era ministro dell'industria. Un ministro delle finanze sotto inchiesta per l'origine assai dubbia di alcuni milioni di dollari guadagnati quando rivestiva importanti incarichi finanziari. Un ministro della giustizia condannato per violenza carnale. Alti ufficiali delle autorità fiscali indagati per corruzione, nell'ambito di un'inchiesta che ha coinvolto anche uno stretto collaboratore del premier. E, come se non bastasse, le inchieste – civili e militari – sulle gravi inefficienze e gli scandali che hanno accompagnato la guerra della scorsa estate in Libano. "Il governo israeliano cadrà presto?", mi chiedono i palestinesi, in attesa di un deus ex machina che arrivi a risolvere i loro problemi. "Non importa", rispondo. "Che il governo cada o resti al suo posto, la politica israeliana verso la Palestina non è decisa dall

Moises Naim :gli errori di Israele e Bush

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- «Il Medio Oriente ci ha abituati a settimane tragiche, ma questa è diversa, è differente, perché ci sono stati cambi di rotta fondamentali che segneranno gli anni a venire, non solo in Palestina». Moises Naim, direttore del bimestrale Foreign Policy e amante delle dinamiche globali, legge quanto è accaduto a Gaza in una sequenza più ampia, capace di terremotare ulteriormente equilibri già precari.«In Iraq si è visto chiaramente che gli obiettivi che si era dato il governo non vengono raggiunti, il Pentagono ha ammesso che la violenza è aumentata e a Washington è stato licenziato il generale Pace, l´ultimo degli uomini del gruppo di Rumsfeld che ha voluto la guerra. A Beirut c´è stato l´omicidio di Eido, si torna a pensare che dietro ci sia la Siria e non ci sono più le condizioni per governare. Su Foreign Policy abbiamo un indice della governabilità, che segnala gli Stati che stanno per fallire. Il Paese che nell´ultimo anno ha avuto la caduta più grande è proprio il Libano. L´Iran

Wlodek Goldkorn -E.Pedemonte:Davide contro Davide

1ARTICOLO di Goldkorn : Davide contro Davide :guai a chi tocca questa lobbY David Grossman ha scoperto che a 50 anni e passa si possono scrivere poesie d'amore. Giunto all'età in cui di solito gli uomini di successo si danno alle cause nobili, cominciano a tirare le somme della loro vita e meditare su come impiegare utilmente gli anni rimasti loro di piena attività, il grande scrittore ha avvertito invece urgente il bisogno di leggerezza, e vuole comunicare un tenero erotismo. Lo farà il 20 aprile a Tel Aviv quando, davanti a un pubblico scelto, presenterà le sue rime finora inedite. E forse non è un caso se il suo outing come poeta d'amore Grossman lo abbia voluto fare parlandone con Nissim Calderon, teorico di letteratura che qualche mese fa sulle pagine di 'Haaretz' aveva definito il discorso tenuto dallo scrittore ai funerali del figlio Uri, ucciso in Libano l'anno scorso, come "un testo fondante". Calderon lo ha paragonato a un altro discor

Gideon Levy.Israele non vuole la pace

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Il momento della verita' e' arrivato e va detto: Israele non vuole la pace . L'arsenale di scuse e' finito, il coro di rifiuto suona ormai a vuoto. Fino a poco tempo fa era ancora possibile accettare il ritornello del "non abbiamo un interlocutore" per la pace e del " non e' ancora tempo" di negoziare con i nemici. Oggi, la nuova realta' di fronte ai nostri occhi non lascia spazio a dubbi e lo stancante ritornello " Israele e' per la pace" e' caduto in frantumi. E' difficile determinare quando c'e' stata la rottura. CONTINUA qui