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Billau e SInigaglia: proposte di riflessione

Proposte di riflessione su Israele . Di fronte alla tragicità del momento storico in cui viviamo e di fronte al pericolo del cosiddetto scontro di civiltà che rischia di divenire una profezia che si autoavvera, come ebrei riteniamo nostro dovere mobilitarci per dare il nostro apporto alla costruzione di una convivenza tra popoli e religioni che richiami l’origine comune dell’esperienza umana, schierandoci contro la strumentalizzazione a fini di potere di versioni riduttive e chiuse delle proprie e altrui culture e religioni. In particolare, ci appelliamo a quella “sinistra ebraica” italiana che, soprattutto dagli anni ’80, si mobilitò per la fine della prima “avventura militare in Libano” dell’esercito israeliano e poi sviluppò significative iniziative di dialogo con i palestinesi residenti in Italia e di appoggio al “campo della pace” israeliano . CONTINUA IN http://www.unacitta.it/intervista.asp?id=1519 allegati : Noi, ebrei per la pace Un appello - l'Unità.it Andrea

Warschawski :proteggiamo i figli dalla guerra globale

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Non esistono guerre pulite, anche se ci sono a volte guerre giuste. La guerra è un mezzo barbarico che l'umanità si concede al fine di risolvere i suoi problemi, realizzare i suoi fantasmi di potere e di controllo o, al contrario, i suoi sogni di libertà e indipendenza. Ma di tutte le guerre, le più orribili sono le guerre di civilizzazione, quelle che considerano il nemico non come un avversario contro il quale si ha un contenzioso in corso, ma come gente barbara che occorre sradicare in quanto cultura, civiltà e identità, se non addirittura sterminarla in quanto comunità umana. Le crociate o altre "jidash" (guerre sante) e oggi la guerra di Bush "della democrazia contro l'asse del male" oppongono sempre civiltà e barbarie: il nostro campo è quello della civiltà, l'altro quello delle barbarie. L'aggressione israeliana contro il Libano (io volontariamente non utilizzo il concetto di guerra perché la guerra implica un minimo di reciprocità nell'us

Intervista a Mustafa Barghouti: i ghetti palestinesi

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Un Muro,voluto da Israele, che penetra nei territori occupati di Cisgiordania. Spezza villaggi. Divide famiglie. Distrugge terreni agricoli. E crea enclavi (aree in cui la gente sarà totalmente circondata dal muro) entro le quali vivono già oggi oltre 150mila palestinesi. La «barriera di difesa» voluta da Israele per far fronte agli attacchi terroristici ha stravolto i connotati della West Bank, delineando sul campo, e in modo unilaterale, i confini futuri dello Stato d’Israele. Il premier israeliano Olmert ha deciso di modificare il tracciato della «barriera difensiva» in costruzione in Cisgiordania, al fine di inglobare due insediamenti e isolare due villaggi palestinesi che contano 20mila abitanti. A rivelarlo è il quotidiano Haaretz, secondo cui all’altezza della città israeliana di Modiin Ilit il tracciato del «Muro» sarà spostato di 5 km oltre la linea verde che segnò il confine tra Israele e Cisgiordania nel 1967, a seguito della Guerra dei Sei giorni. In questo modo gli insedia

Vittorio FOA: Israele può sopravvivere solo se.........

«Israele può sopravvivere solo se diventa ponte di pace È una straordinaria riflessione che attraversa il tempo e che congiunge passato, presente e futuro, quella che Vittorio FOA.Il tema è Israele. La Diaspora. E la sinistra. Nella Giornata della Memoria uno dei padri della sinistra italiana si sofferma, con la consueta lucidità, sui temi di più scottante attualità.Partirei da una domanda che ripercorre un po' le aspre polemiche di questi giorni. Per Vittorio Foa cosa significa oggi essere «amico d'Israele»?«Vuol dire in primo luogo essere amico della sua sopravvivenza e del suo progredire. La linea della pura forza è la sua morte, non è la vita di Israele. Quando D'Alema, con il quale ho avuto molti dissensi sul piano politico ma che ammiro sul piano della politica estera, si è mosso sulla questione del Libano io ho ravvisato una cosa molto importante: Israele si considerava militarmente infallibile. La guerra della scorsa estate dimostrò che non era vero. L'iniziat

URY AVNERI: il giro della libertà:freedom ride

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Il Mahatma Ganghi lo avrebbe adorato. Nelson Mandela lo avrebbe salutato conentusiasmo. Martin Luther King sarebbe stato il più emozionato – gli avrebbericordato dei vecchi tempi.Ieri stava per entrare in vigore in Israele un decreto dell’Ufficio del Comandante delSettore Centrale, Generale Yair Naveh. Il decreto proibisce ai conducentiisraeliani di avere in macchina passeggeri palestinesi nei territori occupati .Il generale - indossatore di Kippah fatte a mano e amico dei coloni - hagiustificato l’ordine come una necessità vitale per la sicurezza. In passato,gli abitanti della Cisgiordania riuscivano qualche volta a raggiungere iterritori israeliani su vetture israeliane. Gli attivisti per la paceisraeliani hanno deciso che bisogna protestare contro questo nauseante ordine.Diverse organizzazioni hanno pianificato azioni di protesta per il giorno incui il decreto sarebbe entrato in vigore. Hanno organizzato un“Freedom ride”ovvero “Un giro della libertà”, per cui i proprietari is

A:Hass:i checkpoint:simbolo della società israeliana

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Chiunque voglia conoscere la realtà della società israeliana dovrebbe andare a vedere i checkpoint. Non per un quarto d'ora, sotto la guida del comandante che ne tesserà le lodi nel capannone che hanno costruito per la gente che aspetta in coda, e che spiegherà che lo sviluppo e l'estendersi dei checkpoint sono per il bene della popolazione locale. Coloro che realmente vogliono conoscere i checkpoint devono rimanerci per ore, e per molti giorni. Quando osservi i soldati, scoprirai in loro molti dei valori presenti nella società israeliana, e che quasi sempre ci riempiono d'orgoglio.Per esempio, il cameratismo. E' talmente forte e radicato che vi sono delle persone che pensano di poter eludere le regole che sono state decise per il checkpoint e che sono di per sé perverse. Un esempio: al checkpoint di Taysir un soldato ha orinato in pubblico davanti alle donne, il che è stato documentato due volte nelle ultime due settimane. Forse si è trattato dello stesso soldato in en