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Visualizzazione dei post corrispondenti alla ricerca beduini

Israele: passa in Israele il Piano Prawer-Begin per i beduini del Negev

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  L'attuazione del piano Prawer per i villaggi non riconosciuti del Negev è diventato un obiettivo politico importante per il governo Netanyahu.  Di Noam Sheizaf | Pubblicato 25 giugno 2013 A seguito di uno dei dibattiti più accesi che il parlamento israeliano ha visto negli ultimi anni, la Knesset ha approvato il Piano Prawer-Begin per l'accordo sugli insediamenti beduino- palestinesi nel Negev ieri (Lunedi). Comunemente indicato come il Piano Prawer, la nuova legislazione permetterà al governo di distruggere decine di cosiddetti villaggi "non riconosciuti" nel Sud e togliere 30-40.000 beduini dalle loro case. S econdo il piano, ai cittadini beduini che hanno registrato rivendicazioni territoriali saranno offerte compensazioni monetarie o di terra in una zona designata per il reinsediamento. A seguito di richieste da parte del partito di destra Casa ebraica, un nuovo articolo è stato aggiunto al testo all'ultimo minuto, stabilendo che l'offerta di risa

Ramzy Baroud :Il villaggio di Al-Araqeeb: i Beduini Palestinesi rifiutano di arrendersi per 116 volte

Il villaggio di Al-Araqeeb: i Beduini Palestinesi rifiutano di arrendersi per 116 volte Il villaggio di Al-Araqeeb: i Beduini Palestinesi  rifiutano di arrendersi per 116 volte Di Ramzy Baroud 17 agosto 2017 Il 1° agosto, il villaggio Beduino palestinese di Al-Araqeeb è stato distrutto per la 116° volta. Non appena le ruspe israeliane hanno terminato la loro orribile azione e i soldati hanno cominciato a evacuare i locali, gli abitanti del villaggio hanno immediatamente iniziato ricostruire le loro case. Si stima che 22 famiglie, o 101 abitanti vivano lì. Oramai tutti hanno familiarità con la penosa routine, considerando che la prima fase della demolizione è avvenuta nel luglio 2010. Questo significa che, da allora,  il villaggio è stato distrutto quasi 17 volte all’anno,. Ogni volta è stato ricostruito, soltanto per essere distrutto di nuovo. Se la ripetuta distruzione del villaggio è un’indicazione della ostinata insistenza di Israele

KHAN AL-AHMAR: COME STANNO VERAMENTE LE COSE.

  Donato   on  19 dicembre 2018 Negli ultimi mesi i media hanno raccontato mille volte la storia di Khan al-Ahmar. Ma il modo in cui è stata raccontata è pieno zeppo di equivoci. Ecco la vera storia del tormentato villaggio. di Angela Godfrey-Goldstein +972 Magazine , 18 dicembre 2018 Una struttura usata come abitazione da una famiglia della comunità beduina palestinese di Khan al-Ahmar, Cisgiordania, 23 febbraio 2017. Faiz Abu Rmeleh/Activestills.org Il villaggio di Khan al-Ahmar, che ospita 193 Beduini palestinesi e una scuola, è sotto la  minaccia molto seria e imminente  di demolizione e di trasferimento forzato da parte delle autorità israeliane. Israele vuole toglier di mezzo Khan al-Ahmar per  facilitare il suo piano di sviluppo “E-1” , che prevede 3.910 unità abitative per Israeliani e oltre 2.000 camere d’albergo e che dovrebbe collegare la colonia israeliana di Ma’ale Adumim con Gerusalemme Est. Intorno a questo blocco sarebbe poi costruito il muro di separazione

Il diverso diritto all'acqua nei villaggi beduini non riconosciuti

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+972mag.com 01.03.2013 http://972mag.com/the-unequal-right-to-water-in-unrecognized-bedouin-villages/66932/ Il diverso diritto all'acqua nei villaggi beduini non riconosciuti Il diverso diritto all'acqua nei villaggi beduini non riconosciuti    Stabilendo che i cittadini beduini di Israele hanno solo il diritto ad un “accesso minimo” all’acqua invece che “uguale accesso”, la Corte Suprema israeliana ha deciso che lo Stato di diritto non si applica ai cittadini beduini. La situazione che ne risulta è intollerabile per un Paese che si definisce una democrazia, ma è perfetta per un Paese che si ritiene uno “Stato ebraico”. di Sawsan Zaher Il 20 febbraio, la Corte Suprema israeliana ha rigettato l’appello dei 500 residenti del villaggio beduino non riconosciuto di Umm al-Hiran in Negev, che chiedevano un accesso minimo all’acqua potabile. L’appello era stato presentato da Adalah, il Centro Legale per i Diritti della Minoranza Araba in Israele, a f

L’instabilità nel Sinai di Joshua Goodman

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  Dopo il crollo del regime di Mubarak, una crescente attenzione è stata rivolta alla fragile situazione della sicurezza nel Sinai. Ma le recenti violenze tra le forze di sicurezza dello Stato e i beduini locali non sono affatto espressione di un nuovo conflitto; gli attacchi contro le infrastrutture governative e i rapimenti di funzionari della sicurezza hanno avuto luogo fin dagli anni ‘80, in gran parte in risposta alle politiche di repressione ed emarginazione adottate dallo Stato. Le rivolte egiziane del 2011, tuttavia, hanno notevolmente indebolito la capacità – o forse la disponibilità – del governo a proseguire una politica di repressione, e il parziale ritiro degli apparati della sicurezza dalla regione non è passato inosservato. Nel vuoto di potere determinatosi, i beduini hanno intrapreso forme sempre più aperte e audaci di resistenza militante. Ma quali sono le motivazioni alla base di questa violenza, e quali sono le possibili soluzioni?  La maggior parte delle viol

Amira Hass I Beduini della Cisgiordania lottano contro il piano israeliano di trasferimento forzato

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Il ricorso all'Alta Corte mira a impedire che lo Stato trasferisca [forzosamente] 12.500 Beduini alla new town. Ventisei comunità beduine hanno fatto ricorso alla Alta Corte di Giustizia lunedì [1 dicembre n.d.t.]chiedendo che venga congelato il piano di costruzione di un nuovo villaggio beduino a nord di Gerico. L'Amministrazione Civile della Cisgiordania , che ha concepito il piano, intende trasferire forzosamente tre tribù beduine lì una volta che il villaggio, chiamato Taleit Nueima, sia stato costruito. Mercoledì scade il termine per presentare all'ufficio di pianificazione dell'Amministrazione Civile le osservazioni al piano[ di trasferimento forzoso]. Decine di obiezioni sono state già sottoposte e si aspetta ch

Nicholas Kristof : LE DUE ISRAELE : quale sostenere?

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The Two Israels Both sides of the nation were visible on a visit to the Bedouin in the Negev Desert. One, a shining democracy. The other, a hard-line oppressor. nytimes.com | Di Nicholas Kristof  Sintesi personale   Deserto del Negev, Israele da generazioni, gli americani  hanno  donato alberi a Israele attraverso il Fondo Nazionale Ebraico. "Piantare un albero in Israele è il modo migliore per dimostrare il tuo affetto," il fondo scrive  sul suo sito web .Con una donazione di 18 dollari compri  un albero, trasformi il deserto verde, proteggi l'ambiente e sostieni lo stato ebraico. Il fondo  afferma  di aver piantato più di 250 milioni di alberi in Israele finora. Eppure, qui nel deserto del Negev, nel sud di Israele, sembra più complicato. Gli arabi beduini, gli abitanti indigeni, dicono che sono stati spinti fuori dalle loro terre da questi alberi donati dai contribuenti ben intenzionati. "Ognuno