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Palestinesi manifestano contro la fuoriuscita di liquami sulla loro terra da parte dei settler

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  Sintesi personale Palestinians demonstrate against sewage settlers are dumping on their land Circa 100 palestinesi del villaggio di Sebastia insieme ai loro sostenitori hanno tenuto una manifestazione  per protestare contro i coloni che  rovesciano i liquami sul terreni agricoli del villaggio. Questa è stata la terza dimostrazione in due mesi, gli abitanti dei villaggi stanno iniziando manifestazioni settimanali, molto simili a quelli contro il muro e gli insediamenti che si svolgono ogni Venerdì a Bil'in, Ni'ilin, Ma'sara, Nabi Saleh e Qaddum  .  Inoltre   gli attivisti affermano   che stanno progettando di portare  la questione alla Corte Suprema. "I coloni  ci hanno detto che non verseranno   il liquame sulle nostre terre se consentiremo  di connettersi  al nostro sistema di depurazione", ha spiegato Ahmed Qaid, un ingegnere informatico, allenatore di calcio e attivista del comitato popolare. "Abbiamo rifiutato perché sono  su t

Angela Davis: suscita controversie fin dal 1961

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  Di Angela Davis e Frank Barat 27 marzo 2013 Angela Davis: suscita controversie fin dal 1961   Una volta  era sulla lista dell’FBI dei  ‘più ricercati’,  ora  Angela Davis attivista dei diritti civili non ha intenzione di rallentare la sua opera. Parla con Frank Barat delle sue motivazioni.   Quale è il suo primo ricordo? Sono cresciuta  nel sistema di  leggi  segregazioniste denominate Jim Crow, nel sud (degli Stati Uniti) in un’epoca in cui manifestazioni grandiose di violenza razzista erano le interruzioni più importanti  della nostra routine quotidiana.  Quando ero ancora molto giovane, i miei genitori si sono trasferiti in un quartiere che veniva ripetutamente attaccato dal Ku Klux Klan. Il primissimo avvenimento che mi ricordo è stato un bombardamento dall’altra parte della strada dove c’era la nostra casa. Alle persone di colore era permesso spostarsi sul lato della strada dove vivevamo, ma non di comprare una proprietà o vivere sull’altr

ECO (Rete Ebrei contro l'Occupazione) su Pacifici

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ECO su Pacifici Categoria: Rete ECO Pubblicato Giovedì, 28 Marzo 2013 22:12 Scritto da . 22.03.2013 Stefano S.N. (...) ha telefonato (...) di aver sentito per radio la notizia dell'intervento di (...) Pacifici (pubblicato su l'Unità di oggi  e su altri giornali, probabilmente) sull'"antisemitismo" di Beppe Grillo. Pacifici è stato intervistato da Haaretz, ed ha detto che, considerato che il M5ST di Grillo ha avuto un così grande successo elettorale, ed essendo Grillo un antisemita, è bene che gli ebrei italiani si apprestino, "lentamente", a emigrare in Israele. Il consiglio di Pacifici è, ovviamente insensato, e probabilmente strumentale alla politica del governo israeliano di espansione delle colonie in terra palestinese: si tratterebbe di far posto ai poveri ebrei italiani che il comico genovese, sulla strada del potere, si appresterebbe non si sa ancora se a sterminare o rinchiudere in ghetti. Sono comunq

Minori palestinesi nelle carceri israeliane.

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http://nena-news.globalist.it/Detail_News_Display?ID=57569&typeb=0&Minori-palestinesi-nelle-carceri-israeliane- Minori palestinesi nelle carceri israeliane Anche l'Unicef ha denunciato maltrattamenti "molto diffusi, sistematici e istituzionalizzati" cui sono sottoposti i ragazzi palestinesi in prigione in Israele. di Angelo Stefanini* Roma, 28 marzo 2013, Nena News - Un rapporto dell'Unicef denuncia i maltrattamenti "molto diffusi, sistematici e istituzionalizzati" cui sono sottoposti i minori palestinesi rinchiusi delle carceri israeliane. A differenza dei loro omologhi israeliani, i bambini palestinesi non hanno il diritto di essere accompagnati dai genitori durante un interrogatorio e sono raramente informati dei loro diritti.       "Il test di una democrazia sta nel trattamento riservato ai detenuti, alle persone in carcere, e in modo particolare ai minori", dichiarava nel gennaio 2012 Mark Regev, Portavoce de

Da Obama il discorso della verità su Israele e Palestina

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di Umberto De Giovannangeli Durante la visita in Israele e nei Territori Occupati, il presidente Usa ha definito giusta e necessaria la pace. Perché Israele rimanga uno Stato ebraico serve che nasca una Palestina libera. Le parole di Barack non basteranno a rompere lo status quo . [Carta di Laura Canali] Se le parole potessero smuovere le montagne , non c’è dubbio che quelle proferite da Barack Obama nella sua prima visita presidenziale in Israele e nei Territori palestinesi rappresenterebbero una possente leva per rimuovere quella fatta di diffidenza, ostilità, assenza di coraggio politico, velleità espansionistiche e avidità di potere che ostruisce il cammino di pace israelo-palestinese. Di certo, il “discorso delle verità” pronunciato dal capo di Stato Usa davanti a 3 mila giovani israeliani assiepati nel Jerusalem Convention Center è uno dei più alti tra quelli della sua presidenza. Alto perché politicamente non reticente e percorso da un concetto di fon

Moni Ovadia risponde al presidente della Comunità Ebraica Romana Riccardo Pacifici

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