Paola Caridi . pescare a Gaza dove?
Un pescatore lancia le reti a mano, immerso in mare sino alla cintola. Mare scuro, torbido, sicuramente inquinato già alla vista. L’odore acre e malsano arriva sin sulla spiaggia e sullo spiazzo rialzato dove i proprietari di un caffè popolare hanno collocato quattro tavolacci e qualche sedia di plastica azzurra. A Shati, il campo profughi alla periferia nord di Gaza City, i liquami arrivano direttamente a riva, mentre a una manciata di chilometri si vede Israele. E le ciminiere della città di Ashkelon che sbuffano fumi bianchi. Il sole comincia ad abbassarsi sulla spiaggia proprio davanti alla casa di Ismail Haniyeh, il premier di Hamas che continua a vivere a Shati, dov’è nato da una famiglia di rifugiati e pescatori, pur tra misure di sicurezza più alte. Nell’acqua, mossa e torbida, c'è qualche vecchia barchetta di pescatori. Cercano di portare a casa qualcosa lanciando le reti proprio di fronte al lungomare, a circa duecento metri dalla riva, là dove l'acqua cambia fina