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Akiva Eldar: che cosa ha veramente detto Arafat a Barak

1 What really happened between Barak and Arafat at Camp David ... What really happened between Barak and Arafat at Camp David? Akiva Eldar http://www.haaretz.com/hasen/spages/1116910.html In the spring of 2007, on the eve of the Labor Party elections that restored him to political life, Ehud Barak and I were sitting in a Tel Aviv cafe. I asked him what really happened at the 2000 Camp David talks. Barak's emphatic observation following the summit - that "we have no Palestinian partner" - was intended to justify its failure, but became a double-edged sword. His claim that Palestinian leader Yasser Arafat had planned in advance to exploit the summit's failure to then launch the second intifada destroyed the Israeli public's faith in the peace process. Shimon Peres later said that Barak succeeded in turning the failure of Camp David into an ideology. And anyway, what's a person supposed to think of his neighbors when a prime minister "who offered the

Israele e i figli dei sopravvissuti alla Shoah

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ricevo da Israele e volentieri pubblico Anche i membri della seconda generazione , i figli dei sopravissuti, hanno un loro doloroso messaggio. Pur non avendo vissute le tremende esperienze dei genitori hanno vissuta un'infanzia in atmosfera di lutto e tristezza. Ho avuta l'occasione di partecipare ad incontri di membri della "seconda generazione "che hanno raggiunta ormai la mezza eta' e sono genitori essi pure. Piu' delle vittime sanno esprimere sensazioni delle quali i genitori non si rendono conto Per citare alcuni di loro: "gia' da bambini sentivamo che sta a noi di prenderci cura dei nostri genitori .In un certo senso ci sentivamo responsabili ed in dovere di proteggerli. A casa non c'era allegria come altrove, non abbiamo vissuta un'infanzia normale. A scuola ci sentivamo in dovere d'essere piu' bravi per non deludere i genitori". "Da bambini non sapevamo nulla di questi orrori perche' i genitori ta

Gideon Levy: il discorso di Netanyahu svilisce l'Olocausto

Gideon Levy / Netanyahu's speech dishonors Holocaust Amir Oren: Israel needs a solution, not Netanyahu's PR Il Primo Ministro Benjamin Netanyahu ha sminuito la memoria dell’Olocausto nel discorso tenuto giovedì all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Lo ha fatto per la seconda volta. Una volta quando ha brandito le prove dell’esistenza dell’Olocausto, come se ce ne fosse bisogno, e ancora una volta quando ha comparato Hamas ai Nazisti. Se il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad nega l’Olocausto, Netanyahu gli toglie valore. Dopo 60 anni, c’è forse ancora bisogno di prove? O il mondo potrebbe pensare che sono nel giusto coloro che lo negano? Ed è dubbio che qualsiasi storico di una certa importanza abboccherebbe alla comparazione che il Primo Ministro ha fatto tra Hamas e i Nazisti o tra l’incursione aerea di Londra e i razzi Qassam su Sderot. Nel bombardamento 400 bombe tedesche e 600 aeroplani da combattimento uccisero 43.000 persone e distrussero più di un milione di

Iran: Usa conoscevano secondo impianto da anni

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PITTSBURGH - Gli Stati Uniti erano a conoscenza da alcuni anni dell'esistenza del secondo impianto nucleare iraniano situato circa 150 chilometri a sud-ovest di Teheran, è stato rivelato da fonti americane. La centrale iraniana non è ancora operativa ma avrebbe potuto diventarla nel giro di un anno. U.S. knew of secret Iranian nuclear plant for years ' Commento:difficile che i Servizi segreti non ne fossero a conoscenza. Perchè solo ora emerge il problema? Perchè allora nessuno ha denunciato quanto stava accadendo? Quale la contropartita? Una polpetta avvelenata per Obama da parte dei soliti? sarà interessante prestare attenzione alla "propaganda" della destra israeliana e americana per capire

Aharon Appelfeld Shoah, dopo l’ultimo testimone

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Per il sopravvissuto, la memoria cronologica era un’àncora cui sia aggrappava con tutte le sue forze. La scrittura d’immaginazione sul tema della Shoah è stata considerata – e lo è tuttora – un atto sproporzionato rispetto alla gravità del tema. Spesso si sente affermare: sulla Shoah non si gioca con le parole né con la forma letteraria, ma si raccontano le cose com’erano, il più precisamente possibile. E’ vietato l’accesso a questo tema da parte di qualsiasi elemento creativo che non sia la memoria. Non è un caso che gran parte delle opere scritte sulla Shoah siano di natura storica: quelle psicologiche o teologiche sono una minima parte e quelle di fantasia sono pochissime. E’ ben vero che sull’argomento è stata prodotta un’abbondante letteratura sensazionalistica, ma le opere letterarie contenenti una verità profonda sono talmente rare che potrebbe contarle un bambino. continua qui allegati Il mondo arabo e la Shoah Israele e l'Uso politico della Shoah

Ken Livingstone intervista Khaled Meshaal

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a chiave per la pace in Medio Oriente è il ripristino del diritto internazionale e il riconoscimento del diritto di vivere in pace e alla sicurezza dei palestinesi come degli ebrei israeliani. Come ha detto il presidente Obama, non c’è attualmente un processo di pace. Il Primo ministro di Israele, Benjamin Netanyahu, continua ad espandere gli insediamenti illegali in Cisgiordania e Gerusalemme Est, e mantiene un blocco quasi totale nella Striscia di Gaza. I palestinesi lanciano razzi inefficaci contro Israele, e Israele attacca regolarmente i territori palestinesi con armi moderne continua qui Leggi tutto... Commento : non è male ricordare il contrasto tra l'ala siriana e l'ala gazese di Hamas, tra l'ala politica e l'ala militare Hamas: una realtà complessa Cosa c’è di nuovo nell’ultimo discorso di Khaled Meshaal Hamas di Gaza furioso con Meshal