Aharon Appelfeld Shoah, dopo l’ultimo testimone
Per il sopravvissuto, la memoria cronologica era un’àncora cui sia aggrappava con tutte le sue forze. La scrittura d’immaginazione sul tema della Shoah è stata considerata – e lo è tuttora – un atto sproporzionato rispetto alla gravità del tema. Spesso si sente affermare: sulla Shoah non si gioca con le parole né con la forma letteraria, ma si raccontano le cose com’erano, il più precisamente possibile. E’ vietato l’accesso a questo tema da parte di qualsiasi elemento creativo che non sia la memoria. Non è un caso che gran parte delle opere scritte sulla Shoah siano di natura storica: quelle psicologiche o teologiche sono una minima parte e quelle di fantasia sono pochissime. E’ ben vero che sull’argomento è stata prodotta un’abbondante letteratura sensazionalistica, ma le opere letterarie contenenti una verità profonda sono talmente rare che potrebbe contarle un bambino. continua qui
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