Cosimo Caridi : Gaza tagliata internet,100 aerei stanno bombardando la Striscia e ci sono movimenti di carri armati. La grandezza del massacro lo scopriremo solo domani.

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  • Più fonti confermano che è stato tagliato internet a Gaza. 100 aerei stanno bombardando la Striscia e ci sono movimenti di carri armati. La grandezza del massacro lo scopriremo solo domani.
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  • Per tre settimane i bombardamenti israeliani hanno ucciso una media di oltre un giornalista e due operatori Onu al giorno. Tutti palestinesi.
  • Foto di @m.z.gaza


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  • Hamas ha fatto sapere che 50 ostaggi sono morti. Dicono sotto i bombardamenti, ma è impossibile da verificare. Il negoziato, che coinvolge Qatar e Usa come mediatori, vorrebbe la libertà per tutti gli israeliani ancora sequestrati per un cessate il fuoco immediato e la riaperta delle linee di approviggionamento: carburante prima di tutto. Tra gli oltre 7mila palestinesi morti poco meno del 70% sono donne e bambini. Circa la stessa percentuale dei morti fatti da nell’attacco di Hamas del 7 ottobre.
  • foto di @hani.alshaer


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  • In generale conosciamo l'obiettivo dei raid. Oggi, ad esempio, c'era un bersaglio: la famiglia di un giornalista di Al Jazeera” a parlare è Zvi Yehezkeli, volto della TV israeliana Canale 13. Ammette che Israele ha deliberatamente e premeditatamente assassinato la famiglia di Wael Dahdouh. Non sapremo mai se è vero. Yehezkeli sapeva o se lo ha intuito o chissà cosa. La questione grave è un giornalista che sceglie un altro giornalista; lo indica come bersaglio, lui e la sua famiglia. Qui non si parla più di colpire Hamas, gli israeliani vogliono colpire qualsiasi cosa rappresenti la Palestina.


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  • Con il passare dei giorni la strategia di Hamas risulta sempre più vincente, purtroppo. Tel Aviv bombarda senza sosta uccidendo migliaia di persone, ma senza riuscire a colpire le teste della milizia. Fino a ora ne ha ammazzati due o tre che avevano vere responsabilità militari. I leader di Hamas (quelli che non stanno in alberghi extralusso del Golfo) vivono in tunnel scavati così in profondità che nemmeno i missili fatti apposta a riescono a raggiungerli. Hanno bisogno di poco: gasolio per ventilazione e luce, acqua e cibo. Si sono organizzati per anni, potrebbero resistere mesi. Intanto il numero dei civili ammazzati continua ad aumentare. Non interessa ad Hamas e non interessa all’Idf. E se Israele smette prima di aver ucciso Mohammed Deif e compagni non cambierà nulla. Anzi, Hamas avrà decine di migliaia di gazawi traumatizzati pronti a essere radicalizzati.
  • Foto via Activestills


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  • Moglie, figlia e figlio. Wael Dahdouh è il corrispondete di Al-Jazeera a Gaza. Viveva nella zona nord della Striscia. La settimana scorsa ha lasciato casa dopo le minacce israeliane di bombardamento. Ha portato la sua famiglia nell'aerea 'sicura'. Lui è tornato a nord, a lavorare. L'Idf ha ucciso chi lui pensava di aver portato al sicuro

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  • Ieri sera due incappucciati hanno seguito e pestato a sangue Karem Rohana. Lui è un italo-palestinese che da tempo racconta il conflitto Tornava ieri da Tel Aviv, lo hanno pedinato dall’aeroporto e aggredito @karem_from_haifa
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Israele ha lanciato su Gaza 12mila tonnellate di bombe. Equivalgono alla potenza dell’atomica sganciata su Hiroshima

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L’Iran non vuole uno scontro aperto, una guerra dichiarata. Da anni, oltre un decennio, Teheran prepara a sfidare Israele. Nella dottrina iraniana il conflitto non dovrà essere frontale, ma dovrebbe avvenire attraverso le milizie finanziate dagli sciiti e sparse per tutto il medioriente. Il compito di Qasem Soleimani era esattamente questo: creare gruppi indipendenti che fossero pronti allo scontro con modalità guerriglia. A inizio 2020 Soleimani è stato ucciso, per ordine di Trump, proprio perché era diventato troppo bravo. L’Iran non ha una difesa antiaerea capace di affrontare l’aviazione israeliana, men che meno se Tel Aviv avrà il supporto di Washington. Quindi risulta meno caro, anche se serve più tempo e soft power, spingere Hamas, Hezbollah, Houthi (tutte H, non lo avevo mai notato) e una parte delle milizie di Assad ad attaccare Israele in modo non convenzionale. Una cosa interessante che sta accadendo nel sud del Libano e che dice tanto del modo di operare del Partito di Dio. A sparare contro Israele sono sempre militanti locali che poi vengono uccisi dai droni di Tel Aviv. Essendo membri della comunità frontaliera la loro morte induce l’intera famiglia, che vive a ridosso del confine, a individuare nell’Idf il nemico. É una spinta alla radicalizzazione per l’intera comunità. Fa schifo, ma funziona


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