Haroon Siddique :Definizione di antisemitismo utilizzata dalle università del Regno Unito porta ad accuse "irragionevoli".

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Antisemitism definition used by UK universities leading to ‘unreasonable’ accusations

Definizione di antisemitismo utilizzata dalle università del Regno Unito porta ad accuse "irragionevoli"

Una definizione di antisemitismo adottata dalla maggior parte delle università del Regno Unito è stata criticata in un rapporto : 40 casi sono stati intentati contro studenti, accademici, sindacati e società, 38 sono stati assolti.

I restanti due casi devono ancora concludersi, il che significa che nessuna delle accuse – tutte basate sulla definizione dell’International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA) – è stata comprovata, secondo l’analisi dell’European Legal Support Centre (ELSC) e della British Society per gli Studi sul Medio Oriente (Brismes).

La definizione IHRA è stata adottata dalla maggioranza delle università , con l’ex segretario all’istruzione, Gavin Williamson,  che nel 2020  ha minacciate di tagli ai finanziamenti   per le le università ,se non lo avessero fatto. I critici hanno affermato che la definizione, che non ha alcun effetto legale nel Regno Unito e comprende 11 esempi illustrativi – sette dei quali riguardano Israele – soffoca le critiche nei confronti di Israele e ha un effetto dissuasivo sulla libertà di parola.

Il rapporto, pubblicato mercoledì , fa eco alle critiche precedentemente espresse dai principali avvocati Hugh Tomlinson KC e Geoffrey Robertson KC , e dai giudici d'appello in pensione Sir Stephen Sedley e Sir Anthony Hooper.

Neve Gordon, presidente del comitato di Brismes sulla libertà accademica e professore  dei diritti umani alla facoltà di giurisprudenza della Queen Mary University di Londra, ha dichiarato: “Ciò che è stato concepito come uno strumento per classificare e valutare una particolare forma di violazioni , è stato invece utilizzato come strumento per minare e punire  coloro che nel mondo accademico esprimono critiche alle politiche dello Stato israeliano”.

I 40 casi sono stati registrati dall’ELSC, che fornisce supporto legale agli europei che difendono i diritti dei palestinesi. Sebbene nessuna accusa  sia stata provata, il rapporto afferma che le accuse di per sé hanno un effetto debilitante sugli accusati, compreso il danneggiamento della loro istruzione e/o future prospettive di carriera, e l’impedimento di un legittimo dibattito su Israele e Palestina, ad esempio attraverso la cancellazione degli eventi.

Un rapporto separato pubblicato dal Community Security Trust a gennaio ha rilevato un aumento del 22% degli episodi di odio antisemita legati alle università negli ultimi due anni accademici. Gli autori del rapporto ELSC e Brismes si dicono “impegnati nella lotta contro l'antisemitismo e  contro ogni forma di razzismo”.

Tuttavia, Giovanni Fassina, direttore dell’ELSC, ha dichiarato: “Non solo il modello documentato mette in discussione il rispetto ,da parte delle università del Regno Unito,  del loro obbligo legale di proteggere la libertà accademica e la libertà di espressione, ma sta allontanando le università dal loro nucleo centrale: coltivare il pensiero critico, facilitare la ricerca senza ostacoli e incoraggiare un dibattito ad ampio raggio”.

Il rapporto ELSC-Brismes chiede al governo britannico di ritirare le sue istruzioni alle università di adottare la definizione IHRA di antisemitismo “poiché è inappropriata per gli istituti di istruzione superiore, che hanno l’obbligo legale di garantire la libertà accademica e la libertà di parola”.

Il rapporto afferma: “Le accuse di antisemitismo mosse contro studenti e personale nelle università del Regno Unito sono spesso basate su una definizione di antisemitismo che non è adatta allo scopo e, in pratica, sta minando la libertà accademica e il diritto di parola legittima degli studenti e del personale… Il personale universitario e gli studenti sono sottoposti a indagini irragionevoli e procedimenti disciplinari basati sulla definizione IHRA”.

Nel 2021 l'Università di Bristol ha licenziato il professore di sociologia David Miller , accusato di commenti antisemiti. Il caso non è stato incluso nel rapporto perché la portata dell'indagine e le ragioni esatte della sua conclusione erano confidenziali. L' università ha affermato solo che "non ha soddisfatto gli standard di comportamento che ci aspettiamo dal nostro personale". Si porterà  l' università davanti al tribunale del lavoro .

Un portavoce del Dipartimento per l’Istruzione ha dichiarato: “La definizione dell’IHRA è uno strumento vitale per combattere l’antisemitismo e non è in conflitto con la protezione della libertà di parola. Un rapporto della task force sull’antisemitismo nell’istruzione superiore, ha mostrato che nessuna università .che aveva adottato la definizione, ha affermato che essa avesse in alcun modo limitato la libertà di parola o la ricerca accademica”.

Un portavoce dell'Università del Regno Unito ha dichiarato che i membri dovrebbero prendere in considerazione l'adozione della definizione IHRA "pur riconoscendo anche il loro dovere di promuovere la libertà di parola all'interno della legge".


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Definizione di “antisemitismo” usata per zittire le critiche a Israele

La   definizione di “antisemitismo” formulata in modo troppo esteso e, per questo, utilizzata strumentalmente per difendere il sionismo e impedire di fatto le critiche alle politiche coloniali di Israele in Palestina. È questo lo scenario con cui si stanno misurando accademici di mezzo mondo a causa dell’adozione della definizione formulata dall’International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA). E in diversi contesti l’adozione della definizione sta ostacolando la libertà di espressione, di insegnamento e di ricerca, come testimonia un report pubblicato oggi dalla British Society for Middle Eastern Studies (Brismes).

Cosa dice la definizione di antisemitismo dell’IHRA

La definizione adottata nel maggio 2016 dall’IHRA, operativa e in teoria non giuridicamente vincolante, afferma: «L’antisemitismo è una certa percezione degli ebrei, che può essere espressa come odio verso gli ebrei. Le manifestazioni retoriche e fisiche dell’antisemitismo sono dirette verso individui ebrei o non ebrei e/o le loro proprietà, verso le istituzioni della comunità ebraica e le strutture religiose».
Fin qui nulla di particolarmente problematico, ma è come viene dettagliata negli esempi che iniziano a sorgere i problemi. In particolare, l’istituto afferma che è da considerarsi antisemitismo «negare al popolo ebraico il diritto all’autodeterminazione, ad esempio, sostenendo che l’esistenza di uno Stato di Israele è un’impresa razzista».

Non solo. Sempre negli esempi dell’IHRA si mette all’indice anche «applicare due pesi e due misure nei confronti di Israele richiedendo un comportamento non atteso da o non richiesto a nessun altro stato democratico» e «fare paragoni tra la politica israeliana contemporanea e quella nazista».
Casi, questi ultimi, che sembrano voler limitare in modo sostanziale le critiche verso le politiche coloniali di Israele nei confronti della popolazione palestinese, in altre parole l’antisionismo.
Per comprendere meglio, la campagna BDS (Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni) che, in modo assolutamente pacifico, si oppone a quello che definisce apartheid di Israele nei confronti dei palestinesi, grazie alla definizione dell’IHRA viene considerata antisemita. Poco importa che le tesi della campagna vengano sostenute anche da organizzazioni di opposizione israeliane ed ebree.

L’impatto sulla libertà di ricerca in Università: il rapporto di Brismes

L’introduzione della definizione di antisemitismo dell’IHRA ha sollevato polemiche in molti Stati europei. Alcuni hanno rifiutato l’applicazione, altri hanno preso tempo.
Un settore in cui è piuttosto problematica l’applicazione della definizione così largamente intesa è quello accademico, perché il rischio – che si sta già verificando – è quello di limitare le libertà di espressione, ricerca e insegnamento.
Proprio oggi è stato pubblicato un rapporto di Brismes, intitolato “Academic Freedom and Freedom of Speech in UK Higher Education: The Adverse Impact of the IHRA Definition of Antisemitism“, che denuncia quanto sta accadendo nelle Università britanniche. In particolare, il rapporto presenta prove esclusive basate su casi concreti di violazioni dei diritti fondamentali del personale e degli studenti causate dall’attuazione dell’IHRA.

Nello specifico sono 40 i casi documentati dal report, che hanno coinvolto 14 Università del Regno Unito. Docenti, ricercatori o studenti accusati di antisemitismo proprio in virtù della definizione IHRA.
In tutti i 40 casi citati, però, le accuse di antisemitismo non sono state accolte. Ma non si può dire che non vi siano state conseguenze. Alcuni eventi, infatti, sono stati cancellati. Il personale e gli studenti sono stati soggetti a lunghi procedimenti disciplinari e hanno registrato diversi livelli di stress e ansia, subendo una serie di conseguenze ingiuste e dannose, incluso il danno alla reputazione. Il rischio, quindi, è l’autocensura, che porta persone a rinunciare a parlare o organizzare eventi che discutono dei diritti umani e dell’autodeterminazione dei palestinesi per paura di essere soggetti a denunce, o di dover affrontare notevoli ostacoli burocratici e persino costosi azione legale.

«In Gran Bretagna la definizione è stata introdotta su pressioni del governo Johnson – racconta ai nostri microfoni Nicola Perugini, docente di Politiche Internazionali all’Università di Edimburgo e uno dei curatori del report – sotto il ricatto di tagliare i fondi qualora non venisse adottata».
Ad opporsi all’introduzione sono stati tanti intellettuali e studiosi internazionali, sia palestinesi che israeliani, «e lo stesso estensore del draft della definizione ha detto che non andrebbe applicata in ambito accademico».
La politica, però, pare sorda rispetto al parere degli esperti e sembra procedere ideologicamente in un’acritica difesa di Israele e delle sue politiche coloniali nei confronti dei palestinesi.

ASCOLTA L’INTERVISTA A NICOLA PERUGINI:

La definizione di "antisemitismo" usata per zittire le critiche a Israele - Radio Città Fujiko

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