Israele e Libano verso un “accordo storico” in nome del gas.Fine conflitto con gli Hezbollah?

 


Israele e Libano verso un “accordo storico” in nome del gas

 I confini marittimi, quindi il gas nel Mediterraneo. Israele e Libano non hanno relazioni diplomatiche e sono formalmente in stato di guerra dalla loro nascita come Stati indipendenti. Ma sarebbero d’accordo a risolvere un’annosa contesa sul controllo di un tratto orientale di Mediterraneo. Il premier israeliano Yari Lapid ha infatti annunciato “l’accordo storico” sui confini marittimi con il Paese dei Cedri, sottolineando che “rafforzerà la sicurezza di Israele, porterà miliardi all’economia israeliana e garantirà la stabilità sul confine nord”. Un accordo mediato e garantito dagli Usa che dovrebbe consentire a Israele e Libano di sfruttare i giacimenti di gas nel Mediterraneo orientale. Tra le voci critiche, quella dell’ex premier Benyamin Netanyahu.


Il ministro della difesa israeliano Benny Gantz ha sottolineato che il nuovo accordo sul confine marittimo tra Israele e Libano è “giusto e positivo per entrambe le parti”. Israele - ha aggiunto - vuole un vicino che sia stabile e florido”. Poi ha confermato che l’intesa risponde a tutti i bisogni di sicurezza di Israele: “Non abbiamo concesso e non concederemo un millimetro su questo terreno”. Il 12 ottobre Lapid riunirà il gabinetto di sicurezza, poi ci sarà una riunione del governo.

Il capo di Stato libanese Michel Aoun, il cui mandato scadrà a fine mese, ha fatto sapere che “terrà le necessarie consultazioni” in vista dell’“annuncio ufficiale della posizione” di Beirut. Tra le parti ha fatto la spola l’inviato Usa Amos Hochstein e, secondo un funzionario occidentale e un altro israeliano citati dal New York Times, il patto sarà sottoforma di accordi distinti con Washington (un’intesa tra Beirut e gli Usa e un'altra tra Israele e Washington).

L’accordo, secondo la tv al-Araby, potrebbe essere firmato il 20 ottobre. Se ratificato dai governi dei due Paesi, scrive il Nyt, l'accordo dovrebbe scongiurare la minaccia immediata di conflitto tra Israele e Hezbollah, dopo i timori di escalation in caso di fallimento dei negoziati e dovrebbe facilitare per le compagnie energetiche l’estrazione di gas dalle zone orientali del Mediterraneo. E, evidenzia ancora il giornale, funzionari e analisti sperano anche in una nuova potenziale fonte di gas per l’Europa.

Non un accordo storico ma “una resa storica” agli Hezbollah. Così l’ex premier, e capo dell’attuale opposizione, Benyamin Netanyahu, ha definito l’intesa con il Libano, annunciata dal premier Yair Lapid, sui confini marittimi e lo sfruttamento dei giacimenti di gas. “Una svendita - ha aggiunto - da parte di Lapid. Per oltre un decennio il governo da me guidato non si è piegato alle minacce degli Hezbollah e non abbiamo avuto guerra. Poi - ha proseguito - è arrivato Lapid e in tre mesi si è arreso completamente a tutte le richieste degli Hezbollah”.



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