Soldati israeliani uccidono un palestinese di 14 anni nella Cisgiordania occupata
22 febbraio 2022 – Redazione Middle East Eye
Il padre di Mohammed Shehadeh racconta a Middle East Eye che i soldati israeliani gli hanno impedito di vedere suo figlio pochi istanti prima che morisse per un colpo di arma da fuoco al petto.
Il padre di un ragazzo palestinese di 14 anni colpito a morte dalle forze israeliane martedì racconta a Middle East Eye che i soldati israeliani gli hanno impedito di vedere suo figlio prima che morisse.
Nella città occupata di al-Khader, in Cisgiordania, vicino a Betlemme i soldati hanno sparato all’adolescente Mohammed Shehadeh, accusato dall’esercito israeliano di aver lanciato una bottiglia molotov contro le auto di passaggio.
Il padre di Mohammed, Rizk Shehadeh, 48 anni, racconta che suo figlio era con degli amici quando è iniziata la sparatoria. Mohammed è stato colpito al petto, afferma Shehadeh.
Shehadeh racconta a MEE che quando è arrivato sulla scena della sparatoria è stato affrontato dai soldati israeliani. “Ho detto loro: ‘Questo è mio figlio e voglio vederlo.’ Il soldato mi ha detto: ‘Se non te ne vai, ti sparo.’ Poi ho saputo che mio figlio era morto”.
“Gli spari erano mirati ad uccidere”
Ahmed Salah, un attivista locale ad al-Khader, afferma che a Mohammed, che era suo cugino, è stata tesa un’imboscata dall’esercito e che il soldato che gli ha sparato gli ha “sparato addosso – gli spari avevano lo scopo di uccidere”.
L’esercito israeliano in una nota dichiara “Le truppe hanno sparato a uno dei sospetti mentre lanciava una bottiglia molotov e lo hanno colpito”.
La barriera di separazione israeliana attraversa al-Khader, separandola dalla Route 60. Salah, l’ex sindaco della città Adnan Sbeih e molti altri hanno affermato che il quattordicenne Mohammed è stato colpito dagli spari sul lato del muro verso al-Khader.
“La distanza tra il muro e il luogo in cui Mohammed è stato ucciso è di 300 metri”, riporta Salah a MEE. “Ciò significa che Mohammed non rappresentava alcun pericolo significativo per l’esercito o per i coloni, anche se ipotizziamo che Mohammed volesse lanciare pietre da quella distanza. Vista la distanza non poteva far danni”.
“Mohammed non rappresentava un pericolo per nessuno”, ha aggiunto Salah. “Non so come un bambino di 14 anni possa essere pericoloso per un soldato pesantemente armato. L’esercito cerca di uccidere chiunque sia presente in quella zona”.
L’esercito israeliano dichiara che i soldati hanno prestato assistenza medica a Mohammed sul posto, dove in seguito è stato dichiarato morto. Tuttavia Salah e organi di stampa palestinesi affermano che a un’équipe medica della Mezzaluna Rossa è stato impedito di raggiungerlo.
La testata giornalistica palestinese Wafa ha riferito che gli scontri tra le forze israeliane e i palestinesi ad al-Khader sono continuati nella tarda serata di martedì.
L’uccisione di Mohammed Shehadeh arriva una settimana dopo che le forze israeliane hanno sparato e ucciso diversi palestinesi.
Il 15 febbraio, all’ingresso del villaggio di Nabi Saleh, a nord-ovest di Ramallah, Nihad al-Barghouti, 20 anni, è morto per ferite da proiettile intorno al bacino dopo essere stato raggiunto da un colpo di arma da fuoco esploso dai soldati israeliani.
Alcuni giorni prima, Mohammad Akram Abu Salah, 17 anni, è stato colpito alla testa dalle truppe israeliane mentre prendevano d’assalto il villaggio di Silat al-Harithiya, nella tarda serata di domenica, per demolire la casa di un uomo accusato di aver ucciso un colono israeliano.
Il gruppo per i diritti dei minori Defense for Children International – Palestine (DCI) ha affermato martedì che Israele continua a trattenere i corpi di nove minori palestinesi uccisi dalle sue forze armate. Tutti e nove avevano meno di 18 anni al momento della loro morte, avvenuta tra il 2016 e il dicembre 2021, i due più giovani erano quindicenni: Yousef Mohammad Odeh di Jenin e Mohammad Nidal Musa di Nablus.
La DCI ha dichiarato a dicembre che il 2021 è stato l’anno più letale per i minori palestinesi dal 2014: le forze israeliane hanno ucciso 76 palestinesi sotto i 18 anni, 15 dei quali nella Cisgiordania occupata e a Gerusalemme est e 61 nella Striscia di Gaza assediata.
(traduzione dall’Inglese di Giuseppe Ponsetti)
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