Mai Abu Hasaneen Le fazioni di Gaza sospendono le attività popolari per favorire gli sforzi di mediazione

Traduzione sintesi

Fonte: arab. Scrivono  giornalisti, ebrei israeliani, arabi, palestinesi, iraniani ecc

Gaza factions suspend popular activities to advance mediation 

Le fazioni palestinesi nella Striscia di Gaza hanno sospeso le loro attività popolari alla recinzione di confine con Israele ,per dare spazio agli sforzi di mediazione regionale e ottenere qualche progresso nella revoca dell'assedio.

In un comunicato stampa del 6 settembre, il portavoce dei Comitati di resistenza popolare nella Striscia di Gaza, Abu Mujahid, ha affermato che le fazioni palestinesi hanno concordato di concedere  tempo agli sforzi di mediazione egiziana e qatariota ,fino a metà settembre, per revocare l'assedio imposto a Gaza e attuare gli accordi  stipulati nel cessate il fuoco che ha posto fine all'ultimo ciclo di violenze a Gaza il 21 maggio. 

Ha notato che le recenti misure di buona volontà annunciate da Israele non sono sufficienti.  Abu Mujahid ha sottolineato che le fazioni stanno seguendo da vicino gli sviluppi relativi alla mediazione  e terranno un incontro una volta scaduto il termine.

Lo stesso giorno, il presidente del Comitato del Qatar per la Ricostruzione di Gaza, Mohammed al-Emadi, ha esortato “tutte le parti interessate ad assumersi le proprie responsabilità,  a mantenere la calma e la stabilità nella Striscia di Gaza al fine di migliorare le condizioni umanitarie estremamente difficili della popolazione .” 

In un comunicato stampa, Emadi ha affermato che è stato raggiunto un accordo per riaprire completamente i valichi di frontiera e fornire incentivi  per aiutare le parti interessate a ridurre la tensione .

Ha osservato: “Tutte le procedure relative all'erogazione della sovvenzione del Qatar alle famiglie bisognose nella Striscia di Gaza sono state completate in accordo con l'Autorità Palestinese [AP] e le Nazioni Unite. Il processo di erogazione inizierà secondo il meccanismo concordato con l'ONU in questo mese [settembre], dopo che l'ONU avrà completato tutte le procedure tecniche relative al processo di erogazione". 

Il  contributo sarà erogato ai dipendenti del settore pubblico di Gaza, in coordinamento con l'Anp, nei prossimi giorni e in accordo con le varie parti.

Alaa Aaraj, capo dell'Unione degli appaltatori palestinesi nella Striscia di Gaza, ha dichiarato che il processo di ricostruzione  avverrà attraverso la sovvenzione del Qatar.  I  pagamenti diretti ai beneficiari saranno effettuati in tre o quattro fasi.

Aaraj ha continuato: “Emadi ha rivelato che il ferro arriverà a Gaza la prossima settimana senza passare attraverso il meccanismo di ricostruzione di Gaza  [GRM]. Ha anche annunciato incentivi chiave per smantellare gradualmente il GRM, in seguito alla  pressione europea e statunitense per migliorare la realtà umanitaria ed economica a Gaza".

Parallelamente all'impegno delle fazioni di sospendere le attività popolari  il 6 settembre, Israele ha annunciato che sei prigionieri palestinesi sono evasi dalla prigione di massima sicurezza di Gilboa, dopo aver scavato un tunnel sotto la loro cella per mesi. 

Tra i sei latitanti ci sono cinque membri della Jihad islamica. Il sesto è stato identificato come Zakaria al-Zubeidi, ex comandante della Brigata dei martiri di Al-Aqsa a Jenin. 

Nonostante l'impegno delle fazioni palestinesi per la tregua raggiunta con Israele a maggio, la Jihad islamica ha messo in guardia  il 7 settembre contro qualsiasi tentativo israeliano di danneggiare i detenuti all'interno delle sue carceri.

In un'altra dichiarazione, rilasciata l'8 settembre, la Jihad islamica ha invitato i palestinesi a protestare lungo le linee di demarcazione , ritenendo Israele responsabile di ciò che sta accadendo  nelle carceri.

Atef Adwan, membro del Consiglio legislativo palestinese per Hamas, ha dichiarato ad Al-Monitor: "La decisione di sospendere le attività popolari è progettata per dare ai mediatori [Qatar ed Egitto] l'opportunità di attuare le intese che hanno raggiunto con le fazioni della resistenza palestinese e lo Stato di occupazione israeliano”.

Ha aggiunto che un'eventuale uccisione degli evasi :  "determinerebbe grossi problemi; la situazione potrebbe degenerare ulteriormente pertanto tutto dipende dalla sicurezza di questi prigionieri. È illogico ucciderli perché la  ricerca della libertà con tutti i mezzi disponibili è un loro diritto fondamentale».

Il leader della Jihad islamica Ahmad al-Mudallal ha dichiarato ad Al-Monitor: “La Jihad islamica non ha preso alcuna posizione sulla sospensione delle attività popolari nell'est di Gaza. La decisione non è stata resa nota".

Lancio di palloncini

Hassan Abdo, uno scrittore politico vicino alla Jihad islamica, ha detto ad Al-Monitor: “I membri della Jihad islamica stanno prendendo parte alle attività popolari . L'interruzione di queste attività dipende dal  processo di ricostruzione e dall'ingresso di merci a Gaza, compreso il materiale da costruzione. Israele considera il lancio di palloni incendiari da Gaza nel sud di Israele come uno strumento di combattimento , ma non è così.  Il lancio di palloni lancia un messaggio politico :  le fazioni non vogliono uno scontro militare con l'occupazione, ma vogliono che l' assedio disumano venga revocato poiché la sua continuazione porterà  a un nuovo scontro tra la resistenza e l'occupazione. "

S Abdo ha aggiunto : "Le brigate Al-Quds - l'ala militare della Jihad islamica - hanno avvertito l'occupazione israeliana che qualsiasi danno alla vita dei prigionieri porterebbe a una rappresaglia da Gaza ”.

Talal Okal, analista politico e scrittore per il quotidiano palestinese Al-Ayyam, ha dichiarato ad Al-Monitor: "Le attività popolari trasmettono messaggi politici che danno ai mediatori l'opportunità di fare pressione su Israele affinché attivi gli accordi sospesi  riguardo all' assedio, all' 'ingresso di merci e al  processo di ricostruzione. Durante la sua visita a Gaza Emadi ha tenuto incontri produttivi e Aaraj ha parlato di incentivi per avviare il processo di ricostruzione, il che significa che l'obiettivo è stato raggiunto. La fuga dei prigionieri dal carcere è una questione morale e politica per Gaza, poiché è stata vista [dalla resistenza] come una vittoria. Il prossimo passo sarà garantire la sicurezza dei detenuti ”.

Tuttavia, Okal ha escluso la possibilità di un'implosione nella Striscia di Gaza se Israele dovesse uccidere i sei fuggitivi, soprattutto se viene avviato il processo di ricostruzione. Crede che la Jihad islamica non sia l'unica fazione a decidere nella Striscia di Gaza.



 September 10, 2021

Palestinian factions in the Gaza Strip have suspended their popular activities on the border fence with Israel in order to give room to regional mediation efforts to achieve some progress in lifting the siege.

In a Sept. 6 press statement, the spokesman for the Popular Resistance Committees in the Gaza Strip, Abu Mujahid, said that the Palestinian factions agreed to give the Egyptian and Qatari mediation efforts until mid-September as a deadline to lift the siege imposed on Gaza and implement the agreements stipulated in the cease-fire that ended the latest round of violence in Gaza May 21. 

He noted that the recent goodwill measures announced by Israel are not sufficient.

Abu Mujahid continued that the factions are closely following up on the developments related to the mediation, and they will hold a meeting once the deadline expires.

On the same day, the chairman of the Qatar Committee for the Reconstruction of Gaza, Mohammed al-Emadi, urged “all concerned parties to assume their responsibilities of maintaining calm and stability in the Gaza Strip in order to improve the population’s extremely difficult humanitarian conditions.” 

In a press release, Emadi said an agreement was reached to fully reopen the border crossings and to provide incentives that would help the concerned parties reduce tension in the region.

He noted, “All procedures related to the disbursement of the Qatari grant to needy families in the Gaza Strip have been completed in agreement with the Palestinian Authority [PA] and the United Nations. The disbursement process will start according to the mechanism agreed upon with the UN this month [September], after the UN completes all technical procedures related to the disbursement process.” 

Emadi also explained that the grant will be disbursed to Gaza’s public sector employees, in coordination with the PA, in the next few days and in agreement with the various parties.

Alaa Aaraj, head of the Palestinian Contractors Union in the Gaza Strip, said in a statement following his meeting with Emadi in Gaza Sept. 6 that the reconstruction process following the latest Israeli aggression in May will take place through the Qatari grant. 

He said that direct payments to the beneficiaries will be made in three or four stages, depending on the completion of each stage.

Aaraj continued, “Emadi revealed that iron will arrive in Gaza next week without going through the Gaza Reconstruction Mechanism [GRM]. He also announced key incentives related to the file of dual-use items [civilian and military use] to gradually dismantle the GRM, with European and US pressure to improve the humanitarian and economic reality in Gaza.”

In parallel with the factions’ pledge to suspend popular activities in eastern Gaza, Israel announced Sept. 6 that six Palestinian prisoners broke out from the high-security Gilboa prison, after digging a tunnel under their cell for months. 

Among the six fugitives are five members of Islamic Jihad. The sixth was identified as Zakaria al-Zubeidi, former commander of Al-Aqsa Martyrs Brigade in Jenin. 

Israel, which has launched a wide-scale manhunt, has yet to find the men.

Despite the Palestinian factions’ commitment to the truce reached with Israel in May, Islamic Jihad warned in a statement Sept. 7 against any Israeli attempt to harm inmates inside its prisons.

Meanwhile, the Israel Prison Service took a series of punitive measures in response to the breakout. It reduced the daily recess to one hour and the number of prisoners in the prison yards. It also closed the prisoners’ canteens, and moved the Islamic Jihad-affiliated prisoners between facilities.

On Sept. 8, the Palestinian detainees in Israeli prisons declared a rebellion in response to a ban on lawyers’ and families’ visits, according to the Commission of Detainees and Ex-Detainees Affairs affiliated with the PLO.

In another statement issued Sept. 8, Islamic Jihad called on Palestinians to protest along the demarcation lines, holding Israel responsible for what is happening with the prisoners in jails.

Atef Adwan, member for the Palestinian Legislative Council for Hamas, told Al-Monitor, “The decision to suspend popular activities is designed to give the mediators [Qatar and Egypt] the opportunity to implement the understandings they reached with the Palestinian resistance factions and the Israeli occupation state.”

Commenting on the factions’ commitment to this decision in case Israel killed the inmates who escaped, Adwan said, “The killing of the prisoners will lead to major problems; the situation could escalate further because it all depends on the safety of these prisoners. It is illogical to kill them because the search for freedom in all available means is a basic right of theirs.”

Islamic Jihad leader Ahmad al-Mudallal told Al-Monitor, “Islamic Jihad did not take any position on the suspension of popular activities in eastern Gaza. The decision has not been announced.”

Hassan Abdo, a political writer close to Islamic Jihad, told Al-Monitor, “Islamic Jihad [members] are taking part in the popular activities. Halting these activities depends on enabling the reconstruction process and allowing the entry of goods into Gaza, including construction material.”

He added, “Israel views the launching of incendiary balloons from Gaza into southern Israel as a means of combat, which is not the case. Rather, the launching of balloons delivers a political message that the factions do not want a military confrontation with the occupation, but rather they want the inhumane siege to be lifted since its continuation will eventually lead to a new clash between the resistance and the occupation.”

On the Islamic Jihad’s commitment to the truce in the Gaza Strip in case Israel kills the six fugitives, Abdo said, “Al-Quds Brigades — the Islamic Jihad’s military wing — warned the Israeli occupation that any harm to the lives of the prisoners would lead to a retaliation from Gaza.”

Talal Okal, political analyst and writer for the Palestinian Al-Ayyam newspaper, told Al-Monitor, “The popular activities deliver political messages that give the mediators the opportunity to pressure Israel to activate the pending files, including the siege, the entry of goods and the reconstruction process.”

He said, “During his visit to Gaza Emadi held productive meetings, and Aaraj spoke of incentives to start the reconstruction process, which means that the goal is being achieved.”

Okal noted, “The escape of the prisoners from jail is a moral and political issue for Gaza, since it was viewed [by the resistance] as a victory. The next step would be to ensure their safety.”

However, Okal ruled out the possibility of an implosion in the Gaza Strip if Israel kills the six fugitives, especially if the reconstruction process is initiated. He believes that Islamic Jihad is not the sole decision-maker in the Gaza Strip.




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