Al Monitor pulse: La pressione popolare a Gaza porterà a nuovi scontri con Israele? Le motivazioni della protesta
Traduzione sintesi
Il 31 agosto, centinaia di palestinesi si sono radunati a est del campo profughi di Bureijr pe la quarta notte consecutiva.
Alle 20, a pochi metri dalle case residenziali e dai terreni agricoli circostanti, la zona di confine si è trasformata in un campo di battaglia . Gruppi di giovani uomini e donne ,che si erano radunati in diversi luoghi di Gaza, hanno raggiunto il confine in tuk-tuk e autobus.
Quando hanno iniziato a spostare i pneumatici in Jakar Street a 300 metri dalla recinzione di confine, il 42enne Rami Abdel Karim ha indossato la sua maschera protettiva, non per proteggersi dal Covid-19, ma dai gas lacrimogeni sparati dalle forze israeliane di stanza al confine.
Mentre le gomme sono state incendiate e bombe sonore fatte in casa sono state lanciate dal lato palestinese verso Israele, gli israeliani hanno lanciato razzi in cielo per illuminare la strada ai cecchini. Individuando gli obiettivi tra i manifestanti, i cecchini hanno aperto il fuoco con gas lacrimogeni e proiettili veri.
Abdel Karim possedeva un negozio di attrezzature sportive prima di chiuderlo a causa delle cattive condizioni economiche nella Striscia di Gaza. È stato colpito da un cecchino israeliano durante le marce di ritorno nel 2018. Da allora dipende dagli aiuti mensili del Qatar ,bloccati dal conflitto di 11 giorni con Hamas a Gaza lo scorso maggio.
“Siamo qui perché abbiamo esaurito ogni soluzione e le porte sono chiuse alle fazioni palestinesi Siamo qui per imporre una nuova situazione all'occupazione israeliana in modo che tolga l'assedio".
Le tensioni lungo il confine tra Gaza e Israele sono aumentate nelle ultime settimane a causa del lento andamento dei colloqui sulla ricostruzione della Striscia di Gaza, sponsorizzata dall'Egitto dopo l'escalation di maggio.
Abu Omar, 30 anni, è un leader dell'unità Waad al-Tahrir (Promessa di liberazione) e organizza i manifestanti per il lancio dei palloni incendiari e le unità per la confusione notturna , istituita alla luce dei colloqui in stallo dopo la fine deglli scontri tra Hamas e Israele.
“Da 15 anni i giovani di Gaza vivono sotto un assedio ingiusto. Oggi stiamo tutti protestando affinché la nostra gente possa vivere in libertà e in dignità".
Ha detto che la sala operativa congiunta è appoggiata dai leader delle fazioni militari e politiche a Gaza. L'obiettivo è usare tutti i mezzi popolari per fare pressione su Israele, incluso lo svolgimento di proteste pomeridiane al confine, proteste notturne e lancio di palloncini incendiari verso Israele.
“I nostri strumenti sono semplici… i palloni incendiari hanno materiale esplosivo per bruciare i raccolti dei sionisti e imporre lo stesso assedio economico che ci stanno infliggendo. Durante le marce notturne vengono usati fuochi d'artificio e petardi , vengono bruciati pneumatici per esprimere l'entità dell'ingiustizia inflitta al nostro popolo nella Striscia di Gaza".
Ogni notte i manifestanti svolgono le loro attività contemporaneamente nei cinque governatorati della Striscia di Gaza. Secondo Abu Omar, "Questa dispersione geografica delle marce notturne colpisce tutti gli israeliani che vivono vicino al confine di Gaza".
Abu Omar ha invitato Israele a "smettere di ritardare la revoca del blocco sulla Striscia di Gaza e il processo di ricostruzione ".
Fazioni della resistenza di Gaza hanno dato il via libera ai gruppi che protestano in risposta alla restrizione economica che Israele usa come mezzo di pressione su Hamas per liberare i soldati israeliani detenuti e ottenere la restituzione dei resti di altri soldati.
Sebbene Israele abbia allentato alcune delle restrizioni imposte a Gaza negli ultimi giorni, come consentire l'ingresso di materiali da costruzione e aprire il principale valico commerciale con l'enclave, i manifestanti e i membri delle unità di confusione notturna rimangono insoddisfatti. Pertanto sembra che le loro richieste vadano oltre la revoca delle restrizioni economiche agli incroci e la concessione di permessi di lavoro ai palestinesi.
Abu Omar ha dichiarato: "Le nostre richieste sono di togliere l'assedio , di costruire un porto, di aprire i valichi incondizionatamente, di consentire l'accesso alla sovvenzione del Qatar come avveniva prima della guerra di maggio, di espandere lo spazio di pesca a più di 15 miglia, di ricostruire ciò che il nemico ha distrutto durante l'ultimo conflitto e di consentire l'ingresso di aiuti umanitari senza interferenze”.
L'intensità delle proteste ha raggiunto il picco dopo la morte di un soldato israeliano ferito nove giorni prima da un giovane palestinese, la cui identità le fazioni di Gaza si sono rifiutate di rivelare,, .
La morte del soldato ha provocato dure risposte da parte dei funzionari israeliani, con il ministro delle Comunicazioni Yoaz Hendel che ha minacciato di uccidere il colpevole palestinese.
Mustafa al-Sawaf, un analista politico vicino ad Hamas ed ex caporedattore del quotidiano locale Felesteen, ha affermato che l'uccisione di un soldato israeliano, durante le proteste, è stato un incidente isolato in mezzo a una protesta generalmente pacifica. Tuttavia, sembra esserci una reale preoccupazione locale per la vita dell'uomo che ha sparato con impulso "eroico" dopo che un bambino palestinese è stato ferito da un soldato durante la stessa protesta il 21 agosto, ha aggiunto.
Sawaf ritiene che l' unità di confusione notturna abbia acquisito esperienza dall'inizio delle marce di ritorno nel 2018. Stanno pianificando forti mosse al confine e cercando di evitare lesioni, ma sembra che queste attività possano portare a un escalation alla luce delle crescenti minacce israeliane.
Il portavoce di Hamas, Abdel Latif al-Qanou, ha dichiarato ad Al-Monitor: “Le minacce israeliane di lanciare un'operazione militare su Gaza sono solo pubbliche relazioni e tentativi dei media per dimostrare eroismo di fronte al pubblico israeliano. La battaglia della Spada di Gerusalemme (in riferimento al conflitto di maggio) è ancora presente e il popolo palestinese continuerà la sua lotta fino a quando non riacquisterà tutti i suoi diritti”.
Ha aggiunto: “Riteniamo Israele responsabile per qualsiasi atto sciocco che possa commettere contro i giovani rivoluzionari al confine. Hanno il diritto di partecipare a manifestazioni popolari per chiedere la revoca del blocco e la resistenza risponderà se questi giovani verranno danneggiata
On Aug. 31, hundreds of Palestinians gathered east of the Bureij refugee camp in the central Gaza Strip near the Israeli border for the fourth night in a row, as part of the night confusion protests.
At 8 p.m., a few meters from the surrounding residential houses and agricultural land, the border area turned into a battlefield. Groups of young men and women who had gathered in different places across Gaza reached the border in tuk-tuks and buses.
As they started moving tires to Jakar Street 300 meters from the border fence, 42-year-old Rami Abdel Karim wore his protective mask — not for protection from Covid-19, but from tear gas fired by Israeli forces stationed at the border.
As tires were set on fire and homemade sound bombs were thrown from the Palestinian side toward Israel, the Israelis launched flares into the sky to light the way for the snipers. Identifying targets among protesters, the snipers opened fire with tear gas and live ammunition.
Abdel Karim owned a sports equipment store before closing it due to poor economic conditions in the Gaza Strip. He was shot by an Israeli sniper during the return marches in 2018. He has since been dependent on monthly Qatari aid, which Israel has blocked since the 11-day conflict with Hamas in Gaza last May.
“We are here because we ran out of solutions and doors are shut in the face of the [Palestinian] factions. We are here to impose a new situation on the Israeli occupation so that they lift the siege,” Abdel Karim told Al-Monitor.
Tensions along the Gaza-Israel border have escalated in recent weeks due to the slow progress of talks on the Egyptian-sponsored reconstruction of the Gaza Strip after the May escalation.
Abu Omar, 30, is a leader in the Waad al-Tahrir (Liberation Promise) unit, which organizes the protesters under the joint operation room for the incendiary balloons and night confusion marches units that was established in light of the stalled talks on advancing the cease-fire reached between Hamas and Israel in May.
“Young people in Gaza have been living under an unjust siege for 15 years. Today, we are all protesting so that our people can live in freedom and with dignity,” Abu Omar, who only provided his first name, told Al-Monitor.
He said the joint operation room is operating based on a consensus among the leaders of the military and political factions in Gaza. The latter had agreed to use all popular means to pressure Israel, including holding afternoon protests at the border, holding night confusion protests and launching incendiary balloons toward Israel, Abu Omar added.
“Our tools are simple … the incendiary balloons have explosive material to burn the Zionists' crops and impose the same economic siege they are inflicting on us. During the night confusion marches, fireworks and firecrackers are used and tires are burned to express the extent of injustice inflicted on our people in the Gaza Strip," he said.
Every night, the protesters carry out their activities simultaneously across the five governorates of the Gaza Strip. According to Abu Omar, “This geographical dispersion of the night confusion marches is heard by and affects" all Israelis living near the Gaza border.
Abu Omar called on Israel to “stop delaying the lifting of the blockade on the Gaza Strip and the reconstruction process.”
Gaza's resistance factions have given the green light to the protesting groups to carry out the night confusion marches in response to the Israeli economic restriction, which Israel uses as a means of pressure on Hamas to release detained Israeli soldiers and the remains of other soldiers.
Although Israel has eased some of the restrictions imposed on Gaza in the past few days, such as allowing the entry of construction materials and opening the main commercial crossing with the enclave, the protesters and members of the night confusion units remain unsatisfied. Thus, it seems their demands go beyond lifting economic restrictions on crossings and granting work permits to Palestinians.
Abu Omar said, “Our demands are to lift the siege and injustice on our Palestinian people by building a port, opening the crossings unconditionally, allowing access to the Qatari grant as was the case before the May war, expanding the fishing space to more than 15 miles, rebuilding what the enemy destroyed during the latest conflict and allowing entry of humanitarian aid without interference.”
The intensity of the protests reached a peak after the death of an Israeli soldier on Aug. 30 after he was injured nine days earlier when a young Palestinian man, whose identity the Gaza factions refused to disclose, emerged from the crowd of demonstrators and shot him through a hole in the wall at the border.
The soldier’s death prompted harsh responses from Israeli officials, with Minister of Communications Yoaz Hendel threatening to kill the Palestinian perpetrator.
Mustafa al-Sawaf, a political analyst close to Hamas and former editor-in-chief of the local Felesteen newspaper, said the killing of an Israeli soldier during the protests was an isolated incident amidst a generally peaceful protest. However, there appears to be real local concern for the life of the man who fired the shot out of a “heroic” impulse after a Palestinian child was injured by a soldier during the same protest on Aug. 21, he added.
Sawaf believes the operation room of the night confusion units have gained experience after years of work since the start of the return marches in 2018. They are planning strong moves at the border and trying to avoid injuries, but it appears these activities may lead to an escalation in light of the growing Israeli threats, he said.
Hamas spokesperson Abdel Latif al-Qanou told Al-Monitor, “Israeli threats to launch a military operation on Gaza are just PR and media attempts claiming heroism in front of the Israeli public. The Sword of Jerusalem battle (in reference to the May conflict) is still present, and the Palestinian people will continue their struggle until they regain all their rights.”
He added, “We hold Israel accountable for any foolish act it may commit against the revolutionary young people at the border. They have a right to participate in popular events to demand the lifting of the blockade, and the resistance will respond if these young people are harmed."
Commenti
Posta un commento