Ahmad Melhem : Come questi palestinesi hanno ostacolato i coloni nel nord della Cisgiordania. La resistenza popolare a Beita


TRADUZIONE SINTESI

Muhammad Hamayel, un quindicenne della città di Beita, a sud-est di Nablus, nel nord della Cisgiordania, è stato ucciso dall'esercito israeliano durante gli scontri avvenuti nella città l'11 giugno. contro l'avamposto creato  sulle terre di Jabal Sbeih nella città. La città di Beita si è trasformata in un acceso punto di scontro tra i residenti palestinesi , l'esercito e i coloni israeliani, che vogliono  stabilire un avamposto ,chiamato Avitar ,in cima a Jabal Sbeih (Monte Sbeih). Dal  3 maggio  la gente di Beita è impegnata in scontri quotidiani che sembrano intensificarsi ogni venerdì, con la partecipazione dei residenti delle due vicine città di Yatma e Qablan, per contrastare l'occupazione  da parte dei coloni. Gli scontri hanno portato alla morte di quattro giovani: Muhammad Hamayel; Issa Barham, un medico di Beita ucciso il 14 maggio; Tariq Sanubar, un giovane di Yatma ucciso il 16 maggio; e Zakaria Hamayel , un insegnante di Beita ucciso il 28 maggio, mentre centinaia di altri sono rimasti feriti .L'ultimo tentativo dei coloni di occupare Jabal Sbeih è  avvenuto dopo che un colono è stato ucciso al checkpoint di Zaatara da Mutassim al-Shalabi il 2 maggio.

Moussa Hamayel, vicesindaco di Beita, ha detto ad Al-Monitor che i coloni avevano preso di mira Jabal Sbeih diverse volte, ma il loro recente tentativo è stato il più pericoloso, poiché in pochi giorni hanno installato più di 40 unità abitative mobili in un'area di 5 dunam (1 acro) su un'area totale di 840 dunam (207 acri). Hanno anche pavimentato la strada sulla cima della montagna, in un primo passo che consente loro di espanderla e controllarla successivamente.

Ha sottolineato che Jabal Sbeih è una posizione strategica vitale, poiché si affaccia sulla strada principale tra le città di Nablus e Ramallah e corre adiacente alla strada che porta a Gerico e alla Valle del Giordano. Inoltre dista solo 1 chilometro (0,6 miglia) dal checkpoint di Zaatara, il più importante checkpoint militare in Cisgiordania. Hamayel ha spiegato che, ottenendo Jabal Sbeih, il checkpoint e la montagna saranno collegati alla regione orientale della West Bank (la Valle del Giordano), trasformando così il checkpoint in una grande e unica porta d'accesso alla West Bank settentrionale, separandola completamente dalla Cisgiordania centrale e meridionale. A causa della sua posizione, Jabal Sbeih è stata soggetta negli anni passati a diversi tentativi  per stabilire un avamposto , ma i residenti hanno affrontato questi tentativi ogni volta e hanno costretto i coloni ad andarsene.

 Il primo tentativo è stato nel 2013, dopo un attacco al checkpoint di Zaatara un colono, di nome Avitar, è stato ucciso. I coloni hanno fondato l'avamposto con il suo nome . Tuttavia, dopo che i residenti hanno organizzato marce popolari, l'esercito ha dovuto smantellare l'avamposto. 
Nel 2018, i coloni hanno cercato ancora una volta di stabilire un avamposto dopo l'uccisione di un rabbino vicino all'insediamento di Ariel, a nord di Salfit. Hanno installato case mobili e fornito loro elettricità e acqua, ma i residenti li hanno affrontati, il che ha spinto l'esercito a smantellare nuovamente l'avamposto .Il terzo tentativo è stato nel 2020, quando i coloni hanno cercato di stabilire tre avamposti  nella città di Beita, ma senza successo. Il tentativo più recente è stato a maggio e i residenti sembrano essere riusciti anche questa volta ad affrontare i coloni. Il 7 giugno l'esercito israeliano ha emesso un ordine militare che vieta la continuazione della costruzione nell'avamposto di Jabal Sbeih, dichiarando l'area zona militare e impedendo l'ingresso di materiali da costruzione. La proprietà deve essere evacuata entro otto giorni. Hamayel ha dichiarato : “Finché la decisione non viene attuata , rimane solo inchiostro su carta. Temiamo che la decisione sia una manovra per guadagnare tempo per . Non abbiamo ancora ricevuto alcun comunicato ufficiale". Ha aggiunto che il consiglio comunale può esentare i cittadini dalle tasse finanziarie per la fornitura di elettricità e acqua , ma non può fare altro a causa delle sue limitate capacità finanziarie. "Ecco perché abbiamo invitato tutte le istituzioni ufficiali e civili a sostenere i residenti, a sostenere la loro fermezza e a incoraggiarli a rimanere nella zona"
Hudhayfa Badir, un residente di Beita che possiede 5 dunam a Jabal Sbeih, ha detto ad Al-Monitor che la costruzione dell' avamposto è fallita a causa della resistenza e della fermezza dei residenti che si rifiutano di vendere un pollice della montagna ai coloni.Ha sottolineato che i coloni hanno approfittato dell'interesse locale e internazionale per quanto sta accadendo nel quartiere di Sheikh Jarrah e per la guerra nella Striscia di Gaza, per installare tende e unità abitative mobili su Jabal Sbeih .

Badir ha osservato che i residenti adotteranno tutte le misure necessarie per contrastare eventuali futuri tentativi , come intraprendere azioni legali per stabilire la proprietà della terra e organizzare più attività a livello nazionale.  Ha sottolineato che, secondo quanto appreso dai residenti,  i coloni hanno cercato di eludere l'ordine militare dell'esercito di evacuare e smantellare l'avamposto dell'insediamento a Jabal Sbeih, due volte, ma l'esercito si è rifiutato di ritirare la decisione, E' importante  che la comunità locale e le istituzioni civili e ufficiali aiutino i residenti di Beita a fermare le ambizioni sioniste, sia fornendo servizi di base,  fornitura di elettricità e acqua,  sia pavimentando strade, per incoraggiare le persone a rimanere nella zona sia portando avanti progetti come la bonifica di terreni incolti e costruzione di strade.. I giovani della città continuano a organizzare varie attività, inclusa quella  nota come "confusione notturna", simile a quanto avveniva vicino alla recinzione di Gaza nel 2019

How these Palestinians thwarted settlers in northern West Bank



 RAMALLAH, West Bank —  Muhammad Hamayel, a 15-year-old from the town of Beita, southeast of Nablus in the northern West Bank, was shot dead by the Israeli army during the clashes that took place in the town June 11, in protest against the outpost established on the lands of Jabal Sbeih in the town.

The town of Beita has turned into a heated confrontation point between the Palestinian residents and the Israeli army and settlers, in light of the latter’s attempt to establish a settlement outpost called Avitar atop Jabal Sbeih (Mount Sbeih).

Since the beginning of settlement activity at the top of the mountain May 3, the people of Beita have been engaged in daily confrontations that seem to escalate every Friday, with the participation of the residents of the two nearby towns of Yatma and Qablan, to counter the settlers’ takeover of the mountain. The confrontations have resulted in the death of four young men — Muhammad Hamayel; Issa Barham, a doctor from Beita who was killed May 14; Tariq Sanubar, a young man from Yatma killed May 16; and Zakaria Hamayel, a teacher from Beita killed May 28 — while hundreds of others were injured.

The settlers’ latest attempt to seize Jabal Sbeih came after a settler was killed at the Zaatara checkpoint in a shooting attack carried out by Mutassim al-Shalabi May 2.

Moussa Hamayel, deputy mayor of Beita, told Al-Monitor that the settlers had targeted Jabal Sbeih several times, but their recent attempt was the most dangerous, as within a few days they installed more than 40 mobile housing units on an area of 5 dunams (1 acre) out of a total area of ​​840 dunams (207 acres). They also paved the road on the top of the mountain, in a first step that allows them to later expand and control it.

He noted that Jabal Sbeih is a vital strategic location, as it overlooks the main road between the cities of Nablus and Ramallah, and runs adjacent to the road leading to Jericho and the Jordan Valley. In addition, it is only 1 kilometer (0.6 miles) from the Zaatara checkpoint, which is the most important military checkpoint for the Israeli army in the West Bank.

Hamayel explained that by taking over Jabal Sbeih, the checkpoint and the mountain will be connected to the eastern region of the West Bank (the Jordan Valley), thus turning the checkpoint into a large and only gateway to the northern West Bank, separating it completely from the central and southern West Bank.

Due to its location, Jabal Sbeih was subjected in past years to several attempts to seize it and establish a settlement outpost on its top, but the residents confronted these attempts every time and forced the settlers to leave. The first try was in 2013 after a stabbing attack at the Zaatara checkpoint in which a settler, named Avitar, was killed. Settlers established the outpost bearing the same name. However, after residents stood their ground and organized popular marches, the army had to dismantle the outpost.

In 2018, the settlers tried once again to establish an outpost after the killing of a rabbi near the settlement of Ariel north of Salfit. They installed mobile homes and supplied them with electricity and water, but the residents confronted them, which prompted the army to dismantle the outpost again.

The third attempt was in 2020 when settlers tried to establish three outposts on Jabal Sbeih, Jabal al-Arma and Jabal al-Najma in the town of Beita, but failed. The most recent attempt was in May and the residents seem to have succeeded this time as well in confronting the settlers.

On June 7, the Israeli army issued a military order prohibiting the continuation of construction in the outpost on Jabal Sbeih, declaring it a military zone where no presence is allowed, and preventing the entry of building materials to it, provided that the property is evacuated within eight days.

However, Hamayel noted, “As long as the decision is not implemented on the ground, it remains mere ink on paper. We fear that the decision will be a maneuver to gain time to circumvent the popular uprising. We have not yet received any official decision.”

Speaking about the municipality’s role in supporting the people who own land in Jabal Sbeih in light of the settlement threat, he said that the municipal council can exempt citizens from the financial fees for supplying electricity and water to the area, but it cannot do more than that due to its limited financial capabilities. “This is why we called on all official and civil institutions to back the residents, support their steadfastness and encourage them to stay in the area,” Hamayel stressed.

Hudhayfa Badir, a resident of Beita who owns 5 dunams in Jabal Sbeih, told Al-Monitor that the settlement outpost failed due to the resistance and steadfastness of the residents who refuse to sell an inch of the mountain to settlers.

He pointed out that the settlers took advantage of the local and international interest in what is happening in the Sheikh Jarrah neighborhood and the war on the Gaza Strip, to set up tents and mobile housing units on Jabal Sbeih in an attempt to seize it.

Badir noted that the residents will take all the necessary measures to thwart any future settlement attempts on the mountain, the most important of which is taking legal action to establish ownership of the land, maintaining popular preparedness and organizing more nationwide activities.

He noted that according to what the residents learned from Palestinian sources, the settlers tried to circumvent the army’s military order to evacuate and dismantle the settlement outpost in Jabal Sbeih, twice, but the army refused to withdraw the decision, pointing out that the residents are anxiously waiting for the military order to be implemented.

Badir stressed the need for the local community and civil and official institutions to help the residents of Beita to stop the Zionist ambitions, whether by providing basic services, such as supplying electricity and water or paving streets, to encourage people to stay in the area or by establishing projects there, in addition to the reclamation of uncultivated lands and the construction of roads.

Regardless of the military order, the residents of Beita and Jabal Sbeih, in particular, remain on high alert, awaiting the decision’s implementation. The young men in the town continue to organize various activities, including what is known as “night confusion,” similar to what was happening near the fence on the borders of Gaza in 2019.


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