Gerusalemme vuole che il sabotaggio di Natanz sia attribuito a Israele, dice l'ex capo del Mossad
Traduzione sintesi
L'ex capo del Mossad ha detto lunedì che alti funzionari politici a Gerusalemme vogliono che il sabotaggio dell'impianto nucleare iraniano di Natanz sia attribuito a Israele.
Un misterioso blackout ha colpito la struttura sotterranea iraniana domenica, definito dagli Iraniani "un atto di terrorismo nucleare" perpetrato dai "sionisti", e l'Iran ha promesso di vendicarsi. L'incidente è avvenuto durante i negoziati con le potenze mondiali per il rilancio dell'accordo nucleare del 2015.
Ephraim Halevi ha riferito a Ynet che Israele sembra aver cambiato la sua politica di "ambiguità", caratterizzata dal rifiuto di commentare le operazioni contro obiettivi e stati nemici, spesso attribuiti a Israele.
"Apparentemente la leadership politica vuole che [l'attacco] sia attribuito a Israele. Pertanto si deve presumere che l'attacco sia stato effettivamente effettuato da coloro che ora sono sospettati . Benjamin Netanyahu ne ha parlato in un modo che non lascia dubbi. Pertanto sono d'accordo che ci sia una nuova politica su questi temi e che si rifletta in attività delle quali , fino a non molto tempo fa , Israele non se ne sarebbe assunto la responsabilità ".
L'eliminazione dell'ambiguità potrebbe "limitare la capacità di Israele di perseguire una politica attiva e offensiva e potrebbe anche danneggiare la capacità del paese a tenere colloqui clandestini ".
Halevi ha aggiunto che l'Iran potrebbe reagire per il presunto attacco, come aveva promesso, e Israele non dovrebbe sottovalutare le capacità di Teheran.
"Gli iraniani hanno molti strumenti che non hanno ancora usato contro di noi. Li hanno usati contro l'Arabia Saudita quasi due anni fa, quando hanno attaccato un impianto petrolifero saudita e distrutto il 50% della sua capacità di raffinazione del petrolio, sorprendendo il mondo con la loro raffinatezza.
Faremo un grosso errore se [penseremo all'Iran] come un avversario che ha due mani sinistre, non è vero".
L'ex capo dell'intelligence ha affermato di non credere che l'attacco a Natanz dissuaderà gli Stati Uniti dal rientrare nell'accordo nucleare del 2015. "Questa non è solo la politica del presidente Joe Biden, questa è una politica nazionale degli Stati Uniti oggi, quindi parleranno agli iraniani in un modo o nell'altro"
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