Richard Silverstein Israele distrugge un altro deposito di armi di Hezbollah nel Libano meridionale
Sintesi personale
La nuova tattica scelta da Israele nella sua battaglia contro l'Iran e Hezbollah sembra essere la bomba ben piazzata (o attacco di droni). Negli ultimi mesi il Mossad, insieme ai suoi alleati del MeK, ha bombardato un impianto di arricchimento dell'uranio a Natanz. Il mese scorso, ho riferito qui che la massiccia devastazione causata dall'esplosione al porto di Beirut è iniziata con il bombardamento di un deposito di armi di Hezbollah, di ciò il Mossad era probabilmente responsabile.
Oggi c'è stata una massiccia esplosione in un altro deposito di armi di Hezbollah nel Libano meridionale. La mia fonte israeliana, un funzionario del governo, dice che l'ultimo attacco è stato iniziato da Israele.: "" è stata la seconda, ma non l'ultima, operazione della serie iniziata il mese scorso a Beirut, contro i depositi di armi di Hezbollah ".I media libanesi riferiscono che ci sono stati più voli israeliani nell'area nelle ore precedenti l'attacco.
Ciò implicherebbe che l'esplosione è stata causata da un assalto di droni o da un aereo da guerra. L'esplosione al porto non è venuta dall'aria, ma piuttosto da una bomba piazzata dentro o vicino al deposito di armi. La denuncia del coinvolgimento di Israele nell'esplosione di oggi è sotto la censura militare israeliana.I funzionari israeliani non possono a questo punto divulgare il loro coinvolgimento a causa della censura.,ma vorrebbero prendersi il merito di questo attacco e mettere in guardia Hezbollah sulla capacità di deterrenza "spaventosa" di Israele
.Non è questo il mio interesse: A me importa dimostrare che la deterrenza israeliana non ha alcun impatto a breve, medio o lungo termine su questo conflitto. Se Israele distrugge un deposito di armi o un impianto di arricchimento, ne verrà costruito uno più grande e migliore in pochi mesi o anni. Il conflitto non solo continuerà, ma diventerà ancora più letale. Non ci sono soluzioni militari a questo conflitto.
Ci possono essere funzionari nei governi israeliano o statunitense che credono che il cambio di regime sia possibile; o che il Libano in qualche modo si libererà miracolosamente degli Hezbollah e diventerà l'obbediente stato vassallo che Israele ha sempre sperato, ma questi sono sogni febbrili del partito dei falchi neoconservatori.
In un certo senso, questo è abbastanza soddisfacente per la leadership di destra israeliana. Hanno bisogno di minacce alla sicurezza per spaventare il pubblico e spingerlo a votare per loro. Devono dimostrare che stanno proteggendo la nazione dal nemico, anche se meno israeliani morirebbero se questi disaccordi fossero risolti pacificamente.
Se Israele negoziasse la fine delle ostilità con i suoi vicini , la paura tra gli israeliani svanirebbe. Potrebbero quindi rivolgere la loro attenzione alle disuguaglianze più profonde e ai problemi interni che la società israeliana deve affrontare. Ciò solleverebbe il sudario dello stato di sicurezza nazionale che ha avvolto Israele sin dalla sua fondazione e .la retorica nazionalista martellante del Likud si dimostrerebbe molto meno attraente per l'elettore israeliano.
Anche se è dubbio che gli elettori si rivolgerebbero alla screditata pseudo-sinistra rappresentata dai laburisti o da Meretz, potrebbero essere più aperti all'alternativa di sinistra offerta dalla Lista Congiunta. Potrebbero persino dimostrarsi aperti a trasformare Israele in un unico stato democratico per tutti i suoi cittadini.
Quando lo spauracchio non è più alla porta, molte cose una volta impensabili diventano del tutto pensabili. L'ex Unione Sovietica lo ha fornito, l'abbattimento del muro di Berlino e la riunificazione della Germania lo hanno dimostrato. Il patto dell'Irlanda del Nord lo ha dimostrato. Potrebbe succedere lì,ma certamente non nelle condizioni attuali.
מקורות בישראל: הפיצוץ בעין קאנא הוא הפעולה הישראלית השנייה (לאחר נמל ביירות) ולא האחרונה, נגד מחסני הנשק של חזבאללה
مصادر في اسرائيل: تفجير عين قانا هو ثاني استهداف اسرائيلي (بعد مرفأ بيروت)، وليس الاخير، ضد مخازن اسلحة حزب الله
Israel’s new tactic of choice in its battle against Iran and Hezbollah appears to be the well-placed bomb (or drone attack). Over the past few months the Mossad, together with its MeK allies, has bombed a uranium enrichment facility at Natanz. Last month, I reported here that the massive devastation caused by last month’s explosion at the Beirut port commenced with the bombing of a Hezbollah weapons storage depot for which the Mossad was likely responsible.
Smoke rises from Ayn Qana, site of weapons cache destroyed by Israel
Today, there was a massive explosion at yet another Hezbollah weapons storage facility in southern Lebanon. My Israeli source, a government official, says that the latest attack was also initiated by Israel. He said: “”it was the second – but not last – operation in the series that began last month in Beirut, targeting Hezbollah’s arms depots.”
Lebanese media report that there were multiple Israeli over-flights of the area in the hours leading up to the attack. This would imply that the explosion was caused either by a drone assault or a warplane. The explosion at the port did not come from the air, but rather from a bomb planted in or near the arms cache. Reporting Israel’s involvement in today’s explosion is under Israeli military censorship.
The interests of my source in leaking this to me and mine in publishing it are far different. Israeli officials cannot at this point divulge their involvement due to censorship. But they’d love to take credit for this attack and put Hezbollah on notice about Israel’s “fearsome” deterrent capability.
That is not my interest: mine is to show that Israeli deterrence has no short, medium or long term impact on this conflict. If Israel destroys an arms cache or an enrichment plant, they will build a bigger and better one in a few months or years. The conflict will not only continue, it will become even more lethal. There are no military solutions to this conflict.
There may be elements in the Israeli or U.S. governments who believe that regime change is possible; or that Lebanon will somehow miraculously toss out Hezbollah and become the obedient vassal state Israel has always hoped for. But those are fever dreams of the neoconservative war hawk party.
In some sense, this is quite satisfactory for Israel’s right-wing leadership. They need security threats in order to frighten the public into voting for them. They need to show they are protecting the nation from the enemy, even if many more Israelis die during this period of Cold War than would if these disagreements were resolved peacefully.
If Israel did negotiate an end to hostilities with its frontline neighbors, then the fear amongst Israelis would evaporate. They could then turn their attention to some of the deeper inequities and domestic problems facing Israeli society. This would lift the shroud of the national security state which has enveloped Israel since its founding.
The breast-pounding nationalist rhetoric of the Likud would prove far less attractive to the Israeli voter. Though it’s doubtful voters would turn to the discredited pseudo-Left represented by Labor or even Meretz, they might be more open to the Left alternative offered by the Joint List. They might even, heaven forfend, prove open to transforming Israel into a single democratic state for all its citizens. When the bogeyman is no longer at the door, many things once unthinkable become quite thinkable. The former Soviet Union provided this. The toppling of the Berlin Wall and reunification of Germany proved this. The Northern Ireland pact proved this. It could happen there. Though certainly not under current conditions
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