Gideon Levy :La sinistra suicida di Israele
Sintesi personale
La sinistra israeliana è in preda a una frenesia, una frenesia fatale: petizioni, manifesti e pubblicità. "La sinistra si unisce o si suicida", è stato scritto in una petizione pubblicata venerdì. Non abbiamo una sinistra così attiva e animata da molto tempo, non dalle ultime elezioni.
Di cosa si tratta? L'attacco aereo che ha ucciso nove membri di una famiglia di Gaza a novembre? La decisione all'Aja di indagare su Israele per crimini di guerra? Le deportazioni dei figli di rifugiati nati in Israele? La guerra contro l'Iran? Ciò che ha svegliato la sinistra israeliana dal suo sonno è la questione esistenziale è se MK Revital Swid sarà nella prossima Knesset, se MK Ilan Gilon entrerà o uscirà. Questa è la verità sulla battaglia per unire la sinistra.
Di cosa si tratta? L'attacco aereo che ha ucciso nove membri di una famiglia di Gaza a novembre? La decisione all'Aja di indagare su Israele per crimini di guerra? Le deportazioni dei figli di rifugiati nati in Israele? La guerra contro l'Iran? Ciò che ha svegliato la sinistra israeliana dal suo sonno è la questione esistenziale è se MK Revital Swid sarà nella prossima Knesset, se MK Ilan Gilon entrerà o uscirà. Questa è la verità sulla battaglia per unire la sinistra.
La sinistra sionista israeliana cambia nomi e alleanze elettorali come calzini.
A destra gli obiettivi sono chiari: stringere il cappio dell'occupazione, espandere gli insediamenti, aumentare l'abuso sui palestinesi, ottenere più spargimento di sangue e spossessamento possibile, favorire le privazioni dei cittadini arabi israeliani, demolire più case, mettere a tacere i potenziali critici, paralizzare il sistema giudiziario e mantenere Benjamin Netanyah al potere fino alla fine dei tempi. È tutto molto chiaro.
E cosa vuole la sinistra sionista? Il suo unico obiettivo ovvio è sbarazzarsi di Netanyahu. Un obiettivo degno, ma non degno dell'isteria che lo circonda. Per lo stesso motivo la questione se il presidente del partito laburista Amir Peretz cederà alla pressione di aderire all'Unione democratica a sinistra non è una questione cruciale. Perché dovrebbe unirsi? Per avere abbastanza voti per superare la soglia elettorale? Perché superare la soglia elettorale? In modo che Swid e Gilon entrino nella Knesset.
Gli ultimi sondaggi suggeriscono che nessuno dei due partiti di sinistra sionisti è in pericolo ,ma se ciò accadesse, non sarebbe la fine del mondo: in ogni caso si va verso un governo di unità con Likud dove la sinistra non avrà voce,anche se si formasse un governo di centro sinistra,e allora?
A destra gli obiettivi sono chiari: stringere il cappio dell'occupazione, espandere gli insediamenti, aumentare l'abuso sui palestinesi, ottenere più spargimento di sangue e spossessamento possibile, favorire le privazioni dei cittadini arabi israeliani, demolire più case, mettere a tacere i potenziali critici, paralizzare il sistema giudiziario e mantenere Benjamin Netanyah al potere fino alla fine dei tempi. È tutto molto chiaro.
E cosa vuole la sinistra sionista? Il suo unico obiettivo ovvio è sbarazzarsi di Netanyahu. Un obiettivo degno, ma non degno dell'isteria che lo circonda. Per lo stesso motivo la questione se il presidente del partito laburista Amir Peretz cederà alla pressione di aderire all'Unione democratica a sinistra non è una questione cruciale. Perché dovrebbe unirsi? Per avere abbastanza voti per superare la soglia elettorale? Perché superare la soglia elettorale? In modo che Swid e Gilon entrino nella Knesset.
Gli ultimi sondaggi suggeriscono che nessuno dei due partiti di sinistra sionisti è in pericolo ,ma se ciò accadesse, non sarebbe la fine del mondo: in ogni caso si va verso un governo di unità con Likud dove la sinistra non avrà voce,anche se si formasse un governo di centro sinistra,e allora?
Quando l'unico obiettivo è estromettere Netanyahu, tutto il resto scompare. La campagna "Dump Netanyahu" avrebbe dovuto includere una proposta per un nuovo modo di andare oltre gli slogan ,ma quando non esiste un percorso alternativo, perché dovremmo preoccuparci del futuro di queste due aree ammuffite?
Una sinistra suicida è una sinistra silenziosa. Una sinistra suicida è una sinistra che ha perso la sua strada. È una sinistra che sostiene quasi ogni azione militare, una sinistra che crede che il sistema giudiziario salverà il paese e quindi non dovrebbe essere toccato . Una sinistra suicida è una sinistra che non rinnova la sua leadership.
Una sinistra suicida è una sinistra che continua a credere in una soluzione a due stati pur sapendo che non è più possibile. Una sinistra suicida è una sinistra che non osa proporre un dialogo con Hamas nella Striscia di Gaza. Una sinistra suicida è una sinistra che non cerca di unirsi ai partiti arabi. Una sinistra suicida è una sinistra che sogna il governo di generali di Kahol Lavan e ritiene che ciò sarebbe positivo.
Una sinistra suicida è una sinistra che crede che arruolare nell'esercito uomini ultraortodossi sia una virtù. Una sinistra suicida è una sinistra silenziosa e persino di supporto, quando all'estero l'anti-Israele è equiparato all'antisemitismo. Una sinistra suicida è una sinistra che si preoccupa solo delle questioni organizzative, Qual è l'elemento per aumentare la sua forza elettorale? Questo è dove le parole mi mancano.
"Quindi forse la sinistra deve semplicemente morire?" Carolina Landsmann ha chiesto al sociologo Nissim Mizrachi alla fine di un'intervista sbalorditiva e sorprendente sulla rivista Haaretz in lingua ebraica venerdì. "È già morta", è stata la risposta appresa e stimolante.
Una sinistra suicida è una sinistra silenziosa. Una sinistra suicida è una sinistra che ha perso la sua strada. È una sinistra che sostiene quasi ogni azione militare, una sinistra che crede che il sistema giudiziario salverà il paese e quindi non dovrebbe essere toccato . Una sinistra suicida è una sinistra che non rinnova la sua leadership.
Una sinistra suicida è una sinistra che continua a credere in una soluzione a due stati pur sapendo che non è più possibile. Una sinistra suicida è una sinistra che non osa proporre un dialogo con Hamas nella Striscia di Gaza. Una sinistra suicida è una sinistra che non cerca di unirsi ai partiti arabi. Una sinistra suicida è una sinistra che sogna il governo di generali di Kahol Lavan e ritiene che ciò sarebbe positivo.
Una sinistra suicida è una sinistra che crede che arruolare nell'esercito uomini ultraortodossi sia una virtù. Una sinistra suicida è una sinistra silenziosa e persino di supporto, quando all'estero l'anti-Israele è equiparato all'antisemitismo. Una sinistra suicida è una sinistra che si preoccupa solo delle questioni organizzative, Qual è l'elemento per aumentare la sua forza elettorale? Questo è dove le parole mi mancano.
"Quindi forse la sinistra deve semplicemente morire?" Carolina Landsmann ha chiesto al sociologo Nissim Mizrachi alla fine di un'intervista sbalorditiva e sorprendente sulla rivista Haaretz in lingua ebraica venerdì. "È già morta", è stata la risposta appresa e stimolante.

Gideon Levy
Haaretz corrispondente
Gideon Levy
Haaretz corrispondente
The Israeli left is in a frenzy, a fatal frenzy – opinion pieces, petitions, manifestos and advertisements. “The left either unites or it commits suicide,” screamed one petition published Friday. We haven’t had such an active, animated left for a long time – not since the last election.
What’s all the fuss about? The airstrike that killed nine members of a Gaza family in November? The decision in The Hague to investigate Israel for war crimes, in preparation for a trial? The deportations of the Israeli-born children of refugees? The warmongering against Iran?
Not even close. What woke the Israeli left from its slumber is the existential question of whether MK Revital Swid will serve in the next Knesset, whether MK Ilan Gilon will be in or out. That’s the truth about the battle to unite the left. It revolves around whether No. 6 on the Labor-Gesher ticket and No. 5 on the Democratic Union slate are in or out.
Israel’s Zionist left changes names and electoral alliances like socks. That’s what happens when a great and powerful movement overflows its banks. We might well as ask, suppose they gave a political party – or two or three – and nobody came.
On the right – don’t ask me to remember all the names – the objectives are clear: tightening the noose of the occupation, expanding the settlements, increasing the abuse of the Palestinians, achieving as much bloodshed and dispossession as possible, furthering the deprivations of Israel’s Arab citizens, demolishing more homes, silencing potential critics, crippling the judicial system and keeping Benjamin Netanyahu in power until the end of time. It’s all very clear.And what does the Zionist left want? Its only obvious goal is to get rid of Netanyahu. A worthy aim, but not worthy of the hysteria surrounding it. For the same reason, the question of whether Labor Party Chairman Amir Peretz will give in to the pressure to join Democratic Union to the left isn’t a crucial question. Why would he join? To win enough votes to pass the electoral threshold? Why pass the electoral threshold? So that Swid and Gilon make it into the Knesset.
The latest polls suggest that neither of the two Zionist left-wing parties is in danger of failing. But if that happened, it wouldn’t be the end of the world. It’s true that tens of thousand of votes would be lost to the bloc, but in any event it’s headed toward a unity government with Likud in which the left won’t have a voice. Even if a center-left government were formed, so what?Meretz wouldn’t be able to influence it, Labor wouldn’t even try. When the sole objective is to oust Netanyahu, everything else disappears. The “Dump Netanyahu” campaign should have included a proposal for a new way forward, beyond slogans that are past their sell-by date. But when there’s no alternative path, why should we care about the future of these two moldy parties?
A suicidal left isn’t a left that’s not uniting, a suicidal left is a silent left. A suicidal left is a left that has lost its way. It’s a left that supports nearly every military action, a left that believes that Israel’s judicial and enforcement system will save the country and thus it shouldn’t be touched. A suicidal left is a left that doesn’t renew its leadership.
A suicidal left is a left that continues to believe in a two-state solution despite knowing that it’s no longer possible. A suicidal left is a left that doesn’t dare propose a dialogue with Hamas in the Gaza Strip. A suicidal left is a left that doesn’t try to unite with the Joint List of Arab parties. A suicidal left is a left that dreams of a government of generals from Kahol Lavan and believes that this would be good.
A suicidal left is a left that believes that drafting ultra-Orthodox men into the army is a virtue. A suicidal left is a left that is silent, and even supportive, when abroad being anti-Israel is equated with anti-Semitism. A suicidal left is a left that cares only about organizational issues, who’s running with whom, and when. What’s the point of increasing its electoral strength? This is where words fail me.
“So maybe the left simply needs to die?” Carolina Landsmann asked the sociologist Nissim Mizrachi at the end of an eye-opening, jaw-dropping interview in the Hebrew-language Haaretz Magazine on Friday. “It’s already dead,” was the learned and inspiring response.
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