Burt Neuborne Trump e Hitler hanno molto in comune

Informazioni su questo sito web
FORWARD.COM
Trump has used tools that Hitler used when he took over Germany. In 2020, on the US ballot will be the future of our democracy.
Sintesi personale

Odio mettere Donald Trump e Adolf Hitler nella stessa frase. Banalizza gli  osceni crimini di Hitler per confrontarli con le debolezze spesso patetiche di Trump . 
Ma non posso ignorare il fatto che la retorica politica selvaggia di Trump , sia come candidato che come nostro 45 ° presidente, segue da vicino le tesi  che Adolf Hitler usò, dal 1932 al 1936 ,per persuadere una massa critica del popolo tedesco a scambiare i loro democratici diritto di nascita con una miscela nazista di xenofobia, bigottismo e capri espiatori.
Hitler non ha preso il potere con la forza. La Germania lo ha accolto come un frutto maturo, dopo essere stata   rovinata da anni di retorica velenosa e corrosiva. Il vero rischio per la democrazia americana, minata  dal talento di Trump per le invettive e le divisioni, non è un colpo di stato militare. È l'erosione dei vincoli di rispetto reciproco e di decenza comune che tengono insieme le democrazie costituzionali.
Una chiave per capire  il successo di Hitler  si trova nel Museo dell'Olocausto di Gerusalemme, dove due piccoli cubetti di plastica verde riposano quasi inosservati su piccoli tavoli espositivi, esempi superstiti delle radio in miniatura distribuite gratuitamente dal Partito nazista negli anni che seguirono il 1932. Le radio ricevevano, in  una singola frequenza,: la voce incessante e non adulterata di Adolf Hitler che vomitava la sua miscela di odio direttamente nelle teste  del popolo tedesco .
La padronanza di Trump su Twitter  corrisponde  al potere di quelle radio di plastica verde, che creano una linea diretta di comunicazione non filtrata con 40 milioni di americani, consentendo a Trump di alimentare paure di massa e di fomentare la rabbia  che divide .
E non dovrebbe sorprendere il fatto che Donald Trump sia così abile nell'imitare la retorica di Hitler.  Sappiamo dalla testimonianza ormai sigillata di Ivana Trump ,al processo di divorzio, che il giovane Donald dormiva con una copia dei discorsi di Hitler sul suo comodino.
. Ha fatto bene i suoi compiti ed è diventato un maestro della retorica che divide capace di minare il tessuto sociale di una democrazia tollerante. Un paragone tra i discorsi raccolti nel "My New Order" di Hitler e la retorica politica di Trump evidenzia paralleli agghiaccianti. Qui ce ne sono solo alcuni.

Hitler promise di restituire la Germania la sua antica  grandezza, inveendo contro un oscuro ordine internazionale finalizzato a tenere la Germania in catene. Trump promette di rendere grande l'America ancora una volta, inveendo contro un ordine internazionale oscuro .
Hitler strappò la Germania dalla Società delle Nazioni. Trump ha già strappato gli Stati Uniti dai trattati multilaterali e minaccia di strapparci dalla NATO.
Sia Trump che Hitler hanno dichiarato guerra all'idea di verità oggettiva, diffondendo inesorabilmente  menzogne e mezze verità volte a persuadere una giuria populista della versione distorta della realtà del Leader. 
Hitler ha coniato il termine "lugenpresse" (menzognera) per castigare i giornali mainstream intenzionati a smascherare le sue bugie. Trump insiste che è l'obiettivo di "notizie false" inventate da una stampa mainstream bugiarda

. Hitler derise gli esperti scientifici che non erano d'accordo con le sue teorie razziste ed economiche. Trump attacca gli scienziati del clima e gli economisti che non sono d'accordo con le sue politiche.
Hitler demonizzò e sminuì i suoi avversari politici, chiamandoli feccia, parassiti .  Trump  parla di  "stupratori messicani",  di immigrati da "nazioni di cesso" ed esorta  i suoi seguaci a imprigionare i suoi avversari politici per tradimento.

Hitler celebrava la supremazia bianca ariana, avvertendo di un imminente Armageddon culturale quando le forze dell'Occidente (bianco) sarebbero state affrontate da orde inferiori  provenienti dall'est (non bianco). Trump avverte di un imminente armageddon culturale , non perdendo mai l'opportunità di iniettare divisioni razziali nella vita americana.

Sia Hitler che Trump eccellevano nel capro espiatorio. Le invettive velenose di Hitler incolpavano gli ebrei, i rom e le "élite" per i problemi della Germania. Trump incolpa i musulmani, gli immigranti privi di documenti dell'America centrale e "le élite" per i problemi dell'America.

Hitler ha reso più duro il confine con la Germania, limitando i viaggi da e per il paese e impegnandosi in guerre commerciali per rafforzare l' industria tedesca. Trump vieta i musulmani, vuole costruire un muro al confine meridionale e ha avviato guerre commerciali con Cina, India, Europa, Canada e Messico.

Hitler ha usato il pretesto del rogo del Reichstag nel 1933 per dichiarare una "emergenza nazionale" che giustificasse l'esercizio del potere esecutivo unilaterale. Trump ha usato dichiarazioni di inesistenti emergenze nazionali per ignorare il Congresso.

Hitler considerava le donne unicamente come mogli e madri, opponendosi all'entrata delle donne nella forza lavoro. Trump potrebbe essere il presidente  più apertamente misogino, trattando le donne come poco più di oggetti sessuali e facendo guerra alla loro libertà riproduttiva.
Non esiste un antidoto facile al vetriolo trombesco,ma  aiuta il riconoscere che Trump sta giocando come apprendista stregone, facendo incantesimi brutti e divisivi che non capisce e non può controllare. Il destino della democrazia tedesca ci mostra dove questi incantesimi possono portare a meno che non difendiamo la democrazia costituzionale nell'unico forum che conta davvero: la cabina del voto.
Difendere la democrazia costituzionale nel 2020 contro l'erosione dei trumpisti non sarà facile. Ma due generazioni della metà del XX secolo difesero la democrazia in una guerra  contro Hitler e contro Stalin. Tutto ciò che ci viene chiesto di fare è difendere la democrazia nelle cabine elettorali. Non commettere errori   nel 2020.

hate to put Donald Trump and Adolf Hitler in the same sentence. It trivializes Hitler’s obscene crimes to compare them with Trump’s often pathetic foibles. And it understates our nation’s historic commitment to constitutional democracy to suggest a serious parallel between the twenty first century United States and 1930’s Weimar Germany.
But I can’t ignore the fact that Trump’s savagely divisive political rhetoric, both as a candidate and as our 45th President, closely tracks the tropes that Adolf Hitler used from 1932-36 to persuade a critical mass of the German people to trade their democratic birthright for a Nazi pottage of xenophobia, bigotry, and scapegoats.
Hitler did not take power by force. Germany dropped into his maw like a piece of overripe fruit spoiled by years of poisonous, corrosive rhetoric. The real risk to American democracy posed by Trump’s talent for invective and divisiveness is not a military putsch. It is the erosion of the bonds of mutual respect and common decency that hold constitutional democracies together.
One key to Hitler’s success in talking German democracy to death can be found in the Holocaust Museum in Jerusalem, where two small green plastic cubes rest almost unnoticed on small display tables—surviving examples of the miniature radios distributed free of charge by the Nazi Party in the years following 1932. There was only one catch: the free radios received only a single frequency—the unremitting, unadulterated voice of Adolf Hitler spewing his witches’ brew of bigotry and hate directly into the heads of 35-40% of the German people.
Trump’s mastery of Twitter is the twenty-first century analogue of those green plastic radios, forging a direct line of unfiltered communication with 40 million Americans, enabling Trump to stoke mass fears and foment divisive anger on demand  And it should not come as a surprise that Donald Trump is so adept at mimicking Hitler’s rhetoric. Trump studied at the feet of the master. We know from Ivana Trump’s now-sealed testimony at Trump’s first divorce trial that the young Donald slept with a copy of Hitler’s speeches, published in English in 1941 as “My New Order,” on his bed-stand.
Give Trump credit. He did his homework well and became a master of divisive rhetoric capable of unravelling the social fabric of a tolerant democracy. A comparison of the speeches collected in Hitler’s “My New Order” and Trump’s political rhetoric yields chilling parallels. Here are just a few.
Hitler promised to return Germany to pre-WW I greatness, railing against a shadowy international order dedicated to keeping Germany in chains. Trump promises to make America great again, railing against a shadowy international order dedicated to fleecing America. Hitler pulled Germany from the League of Nations. Trump has already pulled the United States from multilateral treaties and threatens to pull us from NATO.
Both Trump and Hitler waged war on the idea of objective truth, relentlessly disseminating a pastiche of lies and half-truths designed to persuade a populist jury of the Leader’s distorted version of reality. Hitler coined the term “lugenpresse” (lying press) to castigate the mainstream newspapers bent on exposing his lies. Trump insists that he is the target of “fake news” invented by a lying mainstream press. Hitler derided scientific experts who disagreed with his crackpot racial and economic theories. Trump attacks climate scientists and economists who disagree with his policies.Hitler demonized and belittled his political opponents, calling them scum, vermin and parasites. Trump rants about “the deep state,” “Mexican rapists,” immigrants from “shithole nations,” and leads his followers in chants about jailing his political opponents for treason.
Hitler celebrated Aryan white supremacy, warning of a coming cultural Armageddon when the forces of the (white) West would be confronted by inferior hordes from the (non-white) East. Trump also warns of a coming, racially-tinged cultural Armageddon, never missing an opportunity to inject racial divisiveness into American life, even infecting Hurricane relief for Puerto Rico with racial overtones.
Both Hitler and Trump excelled at scapegoating. Hitler’s poisonous rants blamed Jews, Roma, and the “elites” for Germany’s problems. Trump blames Muslims, undocumented immigrants from Central America, and “the elites” for America’s problems.
Hitler hardened Germany’s border, restricting travel to and from the country, and engaging in trade wars designed to benefit German industry. Trump bans Muslims, wants to build a wall on the Southern border, and has initiated trade wars with China, India, Europe, Canada, and Mexico.
Hitler used the pretext of the Reichstag fire in 1933 to declare a “national emergency” justifying the exercise of unilateral Executive power. Trump has used multiple declarations of non-existent national emergencies to ignore Congress.
Hitler viewed women solely as wives and mothers, resisting the entry of women into the workforce. Trump may be the most openly misogynist man to serve as President, treating women as little more than sex objects and waging war on their reproductive freedom.There’s no easy antidote to Trumpist vitriol. But it helps to recognize that Trump is playing at being a Sorcerer’s Apprentice, casting ugly and divisive spells that he does not understand and cannot control. The fate of German democracy shows us where those spells can lead unless we defend constitutional democracy in the only forum that really matters—the voting booth.
Defending constitutional democracy in 2020 against Trumpist erosion won’t be easy. But two mid-20th century generations defended democracy in a hot war against Hitler and cold war against Stalin. All we are asked to do is to stand up for democracy at the voting booths. Make no mistake: it is the continued health of constitutional democracy itself that is on the ballot in 2020.
Burt Neuborne is the Norman Dorsen Professor of Civil Liberties and founding legal director of NYU School of Law’s Brennan Center for Justice and has participated in more than two hundred cases in the U.S. Supreme Court. Neuborne is the author of Madison’s Music and the forthcoming book When at Times the Mob Is Swayed: A Citizen’s Guide to Defending Our Republic (both from The New Press) and lives in New York.



Commenti

Post popolari in questo blog

Hilo Glazer : Nelle Prealpi italiane, gli israeliani stanno creando una comunità di espatriati. Iniziative simili non sono così rare

giorno 79: Betlemme cancella le celebrazioni del Natale mentre Israele continua a bombardare Gaza

I 'cimiteri dei numeri': dove finisono i "nemici" di Israele

LA Comunità ebraica calabrese ,pugliese , siciliana