Paola Caridi, Cos’è illegale, il Muro o il murale? – 2
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Cos’è illegale, il Muro o il murale? 29 luglio 201829 luglio 2018 - Paola…
E’ terra di paradossi e di profonde ironie, la terra di Israele e Palestina. Terra di narrazioni spesso in antitesi, in cui sono i dettagli gli elementi portanti dell’interpretazione della Storia. Terra in cui anche un murale può essere utilizzato per trasformare la lettura della realtà.
I fatti: Jorit Agoch arriva a Betlemme, si munisce di una scala molto alta (almeno quattro metri) e lavora per un lasso di tempo che non conosciamo a un murale di grandi dimensioni sul Muro di Separazione, lato palestinese. Il murale è imponente: alto, appunto, almeno quattro metri. Lo aiuta, con un’altra scala, un artista di cui non conosciamo sino a questo momento le generalità. Le foto che inondano i social (del cui autore, ahimè, non conosco il nome) mostrano il pregevole prodotto finito: il bel viso di Ahed Tamimi, la ragazza palestinese di 17 anni che gli israeliani hanno arrestato e tenuto in carcere per otto mesi. Il reato di cui è accusata: aver schiaffeggiato un soldato israeliano durante una delle quotidiane ronde compiute a Nabi Saleh, il paese cisgiordano in cui risiedono Ahed e la sua famiglia, protagonisti di un confronto almeno decennale con l’esercito di Tel Aviv. Ahed Tamimi è diventata in questo ultimo anno la figura iconica della resistenza all’occupazione dei territori palestinesi, attuata soprattutto dai comitati locali in Cisgiordania.
Jorit Agoch è uno street artist, un artista che produce graffiti di grande impatto e bellezza a Napoli. I numi tutelari della città immortalati da Jorit Agoch – da Diego Armando Maradona vicino allo scugnizzo Niccolò, sino a San Gennaro e a Massimo Troisi – coprono grandi superfici di palazzi partenopei, simboli anch’essi di una rinascita culturale e artistica ormai consolidata. CONTINUA QUI
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