Daniele Rocchi Da Gaza ad Aleppo: “un raggio di luce nel buio” della guerra, i campi estivi per i bambini promossi dalle Chiese locali
Da Gaza ad Aleppo: “un raggio di luce nel buio” della guerra, i campi estivi per i bambini promossi dalle Chiese locali
“Un raggio di luce nel buio”
della Striscia di Gaza e di Aleppo, due campi di battaglia che ancora
non conoscono pace ma dove non tramonta la speranza soprattutto se a
nutrirla sono i ragazzi e i bambini. Per loro la parrocchia della Sacra
Famiglia di Gaza e i frati francescani della parrocchia san Francesco
d'Assisi della città siriana hanno organizzato dei campi estivi.
"Un'oasi felice" per far dimenticare a questi piccoli, anche se solo per
poche settimane, gli orrori della guerra n raggio di luce nel buio” della Striscia di Gaza e di Aleppo, due
campi di battaglia che ancora non conoscono pace ma dove non tramonta
la speranza soprattutto se a nutrirla sono i più piccoli, ragazzi e
bambini.Per loro la parrocchia della Sacra Famiglia di Gaza e i frati francescani della parrocchia di san Francesco d’Assisi
della città siriana hanno organizzato dei campi estivi dove “poter
dimenticare il sibilo delle bombe e dei razzi, la polvere delle macerie
inghiottita per lunghi mesi, la paura di non vedere più i propri amici e
familiari”, come spiega al Sir padre Mario Da Silva, parroco latino di Gaza.
Gli
scontri delle ultime settimane ai confini della Striscia, con i
militari israeliani, hanno provocato la morte di oltre 120 palestinesi,
in gran parte giovani e migliaia di feriti molti dei quali hanno
riportato disabilità permanenti. Ad Aleppo, dopo il cessate-il-fuoco del
dicembre 2016, nell’assenza delle istituzioni governative è ancora
“alta” la minaccia del fondamentalismo islamico. La città, come
testimoniato non più tardi di qualche giorno fa al Sir dal parroco
latino padre Ibrahim Alsabagh, “è distrutta al 60%,
mancano ancora l’elettricità e l’acqua potabile, da che era una grande
polo industriale, Aleppo ora è ridotta a un piccolo villaggio dove si
soffre la fame e la mancanza di lavoro”. Condizioni di vita disperate
anche a Gaza dove, afferma Sami El-Yousef,
amministratore generale del Patriarcato latino, “l’elettricità è erogata
per sole 4 ore al giorno, l’acqua potabile manca quasi del tutto, la
rete fognaria è inservibile e la disoccupazione è al 45%, con punte del
65% tra i giovani e le donne”.Striscia di Gaza. “Ogni giorno, dalla fine di maggio, nel grande piazzale della parrocchia si ritrovano 150 bambini cristiani, dai 4 ai 16 anni. Per loro – dice padre Da Silva che guida una comunità di poco più di 100 cattolici (i cristiani della Striscia in totale sono circa 1.000, ndr.) – abbiamo organizzato i campi estivi durante i quali possono giocare, fare sport, condurre attività di laboratorio e di circo, cucinare, pregare, studiare inglese. Grazie all’animazione dei nostri scout e operatori pastorali i nostri piccoli saranno impegnati fino al 21 giugno per un’attività che, tutti speriamo, li aiuti a superare i tanti momenti difficili che la vita quotidiana nella Striscia di Gaza mette loro davanti”.
Aleppo. “Con te cresco” è il tema scelto quest’ anno dalla parrocchia san Francesco D’Assisi di Aleppo per il centro estivo. Due mesi, riferiscono dalla Custodia di Terra Santa, durante i quali 350 giovani potranno dilettarsi dal canto alla danza, dallo sport allo studio, dai laboratori artistici a quelli linguistici senza dimenticare la preghiera, come sottolinea mons. George Abu Khazen, vicario apostolico di Aleppo: “Con Cristo cresciamo e cresciamo nella pace, nell’accettare l’altro e se possiamo vivere i nostri valori umani e cristiani”. Il campo estivo è nato dal desiderio comune dei genitori e della Chiesa che “i bambini crescano, dal punto di vista umano e spirituale, come Gesù nella casa di Nazareth, in età, sapienza e grazia davanti a Dio e davanti agli uomini”.
“Il nostro scopo è far crescere i ragazzi, non solo farli giocare”,conferma Mike Hallaq, direttore esecutivo del campo estivo. “Vogliamo che giochino, che siano felici, ma allo stesso tempo che possano fare qualcosa che li migliori”. La novità di quest’anno, aggiunge Hallaq, è che “il campo estivo è stato aperto anche alle altre parrocchie di altri riti della città così da condividerne insieme gli obiettivi e il metodo: far crescere i bambini come discepoli di Cristo. Mettere al centro il bene di ciascuno e mettere il ragazzo nelle condizioni di sviluppare le proprie capacità”. Per Roula Mistrih, responsabile operativo del campo,
“il centro estivo deve essere per i piccoli partecipanti un’oasi felice, una risorsa di gioia nelle loro vite”.“Mi auguro – aggiunge – che possano migliorare la loro relazione con Gesù e, allo stesso tempo, accrescere i loro talenti e praticarli”. In poche parole: “Un centro estivo che porti gioia, speranza e pace nel cuore di Aleppo”.
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