Lo rivela il comandante dell'aviazione Norkin sui raid in Siria
huffingtonpost.it
"Abbiamo compiuto due attacchi con aerei F35. Siamo stati i primi al
mondo a farlo": lo ha rivelato oggi il comandante dell'aviazione
israeliana gen. Amiram Norkin. In un incontro con comandanti delle forze
di aviazione giunti a Herzlya (Tel Aviv) da 20 Paesi, Norkin ha anche
precisato che nel recente attacco israeliano contro obiettivi militari
iraniani in Siria 100 missili sono stati lanciati contro i jet
israeliani, i quali sono però tornati indenni alle basi.
Il gen. Norkin ha anche rivelato che nell'attacco del 10 maggio le
forze iraniane dislocate in Siria hanno sparato verso le alture del
Golan 32 razzi (e non 20, come affermato finora dalle autorità
israeliane). "Quattro - ha detto - sono stati intercettati della nostra
antiaerea, mentre gli altri sono caduti in aree che non sono sotto
controllo israeliano".
Un'alta fonte dell'aviazione israeliana, citata da Maariv, ha
lasciato intendere che l'aviazione israeliana continua ad agire tuttora
nello spazio aereo siriano. "Noi manteniamo in Siria la nostra libertà
di manovra - ha detto. - La determinazione dell' Iran di creare fermenti
nel Paese vicino resta immutata e noi agiamo per neutralizzarla e per
metterle scompiglio, mantenendoci però sotto ai livelli di guerra".
Secondo questa fonte, nell' aviazione israeliana c'è soddisfazione per
le capacità mostrate dagli aerei F35 a cui, ha aggiunto, si aggiunge
anche una importante componente di deterrente.
Il cacciabombardiere F-35 è stato voluto dagli Stati Uniti per dotare
le proprie forze aree di un "caccia interforze da supporto tattico".
Allo sviluppo hanno poi deciso di partecipare otto nazioni e l'Italia,
dopo la Gran Bretagna, è il secondo partner internazionale. Ci sono poi
Olanda, Canada, Australia, Turchia, Danimarca e Norvegia.
Israele e il Giappone hanno ordinato alcuni esemplari. "Leonardo,
rappresentata da Alenia Aermacchi, Selex ES e Oto Melara, è l'attore
industriale chiave nel programma italiano per gli F-35 e insieme ad Avio
- azienda nazionale leader nella motoristica e ad altre aziende esterne
al Gruppo - si è preparata ad affrontare un coinvolgimento industriale
di lungo periodo per supportare l'intero ciclo di vita del JSF", si
legge nel sito di Leonardo. L'Italia contribuisce per il 4,1% alle fasi
di progettazione e sviluppo dell'F-35. Nella base dell'Aeronautica
Militare di Cameri (Novara), è stato realizzato un centro autonomo di
produzione e supporto per gli F-35 che in futuro faranno parte della
flotta italiana.
L'impianto industriale, attualmente l'unico fuori dai confini
americani, è costituito da una linea di assemblaggio finale e di prova
(FACO - Final Assembly and Check Out) che includerà anche centro
logistico per la manutenzione, riparazione e aggiornamento in Europa
degli F-35.
Israele governo di estrema destra e opposizione 156 Israele opposizione civile e democratica 618 Sulla scia del colpo di stato giudiziario, le discussioni israeliane sul trasferimento all’estero non si fermano più ai gruppi di social media. In una lussureggiante valle dell’Italia nordoccidentale si stanno concretizzando idee di emigrazione collettiva – e iniziative simili stanno prendendo forma anche altrove Hilo Glazer 2 settembre 2023 1:19 IDT “Mentre il numero di ore di luce nella democrazia del loro paese continua a diminuire, sempre più israeliani arrivano nella valle montuosa alla ricerca di un nuovo inizio. Tra loro ci sono giovani con bambini nel marsupio, altri con bambini in età scolare, e ci sono persone con i capelli grigi come me. Un insegnante, un imprenditore tecnologico, uno psicologo, un toelettatore, un allenatore di basket. Alcuni dicono che stanno solo esplorando, ma si vergognano ancora di ammettere che stanno seriamente considerando l'opzione. Altri sembra
Ventiquattr’ore dopo, l’atmosfera è completamente cambiata. E dalla relativa tranquillità si è passati ai venti di guerra. Ieri Ehud Barak, ministro israeliano della Difesa, ha detto che il vuoto politico in Egitto non creava problemi di sicurezza per lo Stato ebraico. Oggi, nel più assoluto silenzio, due navi iraniane sono transitate lungo il canale di Suez in direzione Siria senza nessun problema. E a quel punto lo Stato ebraico è ripiombato nel terrore. La fregata Alvand e il cruiser (nave da guerra) Kharg, due vascelli appartenenti alla marina militare della repubblica islamica, stanno ora navigando verso le coste libanesi – ormai controllate da Hezbollah – per trasportare merce non meglio identificata verso la Siria. Iran, Libano, Siria. Se non è un incubo per Israele, poco ci manca. Gerusalemme ha alzato la voce e per bocca del ministro degli Esteri, Avigdor Lieberman, ha definito le manovre di Teheran «una provocazione». Da Beirut gli ha replicato il leader di Hezbollah, Ha
Visualizzare l'occupazione: mappe-video-grafici Una carta a colori sulle colonie di Israele in Cisgiordania e a Gerusalemme Est. carta di Laura Canali CARTE , ISRAELE , PALESTINA , MEDIO ORIENTE Scorri fino a fine articolo per la versione integrale della carta. La carta illustra gli insediamenti realizzati da Israele in Cisgiordania e a Gerusalemme Est dal 1967 a oggi, distinguendo tra le aree di recente colonizzazione, gli insediamenti storici e quelli rientranti nel progetto E1. La questione delle colonie israeliane in territorio palestinese è tornata d’attualità a metà novembre 2019, quando il segretario di Stato Usa Mike Pompeo ha annunciato che Washington non considererà più gli insediamenti dello Stato ebraico in Cisgiordania contrari al diritto internazionale. La vicenda è stata ricostruita sotto il profilo storico da Elena Dusi e Paolo Pieraccini nel volume di Limes dedicato a “ Israele, lo Stato degli ebrei “: Il percorso ch
Palestina :area C annessione strisciante - occupazione militare GERUSALEMME (AP) - Nei prossimi anni, gli israeliani potranno recarsi a Gerusalemme e a Tel Aviv dagli insediamenti , situati nelle profondità della Cisgiordania ,attraverso autostrade, tunnel e cavalcavia che tagliano ampiamente le città palestinesi. I gruppi per i diritti dicono che le nuove strade prepareranno il terreno per una crescita esplosiva degli insediamenti, anche se l'amministrazione statunitense entrante in qualche modo convincerà Israele a frenare la costruzione di alloggi. I costosi progetti infrastrutturali segnalano che Israele intende mantenere ampie aree del territorio occupato in qualsiasi accordo di pace. Ciò renderebbe ancora più difficile la creazione di uno Stato palestinese vitale."Non si tratta di un altro centinaio di unità abitative lì o qui", ha detto Yehuda Shaul, un attivista israeliano che ha passato mesi a ricercare e mappare i nuovi progetti. "Questa è de facto anness
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