Video : CECCHINO ISRAELIANO SPARA A PALESTINESE/ Quel silenzio che cancella l'umanità del 'nemico'
11 aprile 2018
Filippo Landi
Il video girato sul confine di Gaza ora
giunto anche sui nostri pc, ipad e telefonini qualcosa da insegnare lo
ha. Innanzitutto (ci comunica l'esercito israeliano) è stato girato non
ieri, non l'altro ieri, ma invece lo scorso 22 dicembre. Si potrebbe
commentare: un giorno di ordinaria paura e violenza sul confine di Gaza.
Le decine di morti e le migliaia di feriti palestinesi dei giorni scorsi
hanno attirato su Gaza l'attenzione spesso distratta di noi che viviamo
a Milano o in qualche altra città europea. La data di questo video,
che mostra il tiro al bersaglio di un soldato israeliano su un
manifestante palestinese senza armi, ci ricorda che il dramma a Gaza
come anche in Cisgiordania è pane di tutti i giorni. Anche perché i
terreni a ridosso del confine tra la Striscia di Gaza ed Israele,
soprattutto al sud, sono zolle preziose per i palestinesi dove
coltivavano il prezzemolo. Sì, proprio il prezzemolo. Per l'esercito
israeliano anche quelle zolle, come tutto ciò che è dentro trecento
metri, talvolta di più dal confine, in terreno palestinese, è zona
vietata. Per fronteggiare più facilmente, si aggiunge, eventuali
infiltrazioni terroristiche.
Un secondo insegnamento viene
dal ferimento ad una gamba e non dall'uccisione del palestinese, ripreso
nel video. Se il militare israeliano lo avesse colpito alla testa e lo
avesse ucciso non gli sarebbero mancati, purtroppo, i complimenti dei
suoi colleghi e dei suoi comandanti. E' stata invece una sua scelta.
Pochi giorni fa, viene da chiedersi, quali ordini hanno ricevuto i
militari, i "cecchini" come sono stati definiti, dispiegati sul confine?
Perché oggi contiamo decine di morti e migliaia di feriti? L'ordine
era anche quello di impartire una "severa" lezione ai dimostranti
palestinesi?
Infine, una considerazione sulle
affermazioni del ministro della Difesa israeliano Avigdor Lieberman:
"il cecchino dovrebbe ricevere una medaglia, e chi ha filmato dovrebbe
essere retrocesso". Il militare che ha ripreso forse voleva esaltare i
suoi commilitoni e la "stupidità" dei nemici. Ci sono però anche altri
ex militari israeliani, che si sono riuniti in un’associazione che si
chiama Breaking the Silence. Attraverso testimonianze personali, scritti
e video raccontano quello che di assurdo vengono costretti a compiere
contro i palestinesi, "i nemici". E' proprio il silenzio, essi dicono,
che rende possibile cancellare l'umanità del "nemico" e anche l'umanità
di chi è inviato a combatterli.
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