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Visualizzazione dei post da aprile, 2018

distruzione uliveti palestinesi

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1 siamo nella zona C  dove vige la legge militare per i Palestinesi, civile per gli ebrei 2 se lo avessero fatto i Palestinesi tale atto sarebbe stato definito terroristico, probabilmente, ma tale definizione non vale  per gli ebrei che resteranno impuniti Yitzhar : il cuore dell'estremismo ebraico contro lo stato Gideon Levy : When Yitzhar settlers attack    Akiva Eldar :Complesso messianico dei nazionalisti israeliani gennaio 19, 2018 Gideon Levy: : i coloni di Yitzhar e la legge del pizzo giugno 06, 2010 Rabbis for Human Rights : settler di estrema destra attaccano e feriscono due palestinesi Zeev Sternhell: muore i sionismo tra Hebron e Yitzhar Coloni contro l'IDF, incendiano campi palestinesi, ucciso un ragazzino palestinese dall'IDF Amira Hass : Per i genitori dell' ufficiale israeliano protagonista in questo video vergognoso ...

Giordania: progetto economico con Israele-Palestina-Giappone

ANSAmed) - AMMAN, 30 APR - Il ministro degli Esteri giapponese, Taro Kono, ha affermato che un progetto avviato dal suo Paese, la Giordania, Israele e i palestinesi è una giusta iniziativa verso lo sviluppo di una economia palestinese sostenibile come parte di una soluzione del conflitto israelo-palestinese con la creazione di due Stati. Il progetto, denominato 'Corridoio per la pace e la prosperità', si propone di favorire il flusso di prodotti dalla Cisgiordania attraverso la Giordania e preparare le condizioni per la creazione del Parco agro-industriale di Gerico (Jaip) con la partecipazione di 12 aziende. I commenti di Kono fanno seguito a colloqui che ha avuto con il ministro giordano per la Cooperazione internazionale, Emad Najib Fakhouri, il ministro degli Esteri dell'Autorità palestinese Riyad Al Malki e il ministro dell'Economia e Industria israeliano, Eli Cohen. Il ministro giapponese ha sottolineato che i partecipanti hanno concordato di facilitare il m...

Inaugurato nel Connecticut il primo museo d’arte palestinese negli Stati Uniti

Inaugurato nel Connecticut il primo museo d'arte palestinese negli  Usa Woodbridge, piccola città del Connecticut, è un posto apparentemente molto lontano dalle tensioni del Medio Oriente e dalla guerra che da decenni vede contrapposti palestinesi ed israeliani rendendo quella parte di mondo una polveriera sempre sul punto di esplodere. Eppure in questa regione nel profondo nord degli Stati Uniti è stato da poco inaugurato l’ US Palestine Museum , il primo museo sul territorio americano dedicato all’arte palestinese. UN EVENTO DI PORTATA STORICA Il museo è stato interamente finanziato da Faisal Saleh , ricco uomo d’affari di origini palestinesi, nella speranza di cambiare l’atteggiamento degli Stati Uniti – che politicamente sono da sempre su posizioni filo-israeliane – nei confronti dei palestinesi. Una goccia nel mare, è chiaro, ma comunque un evento di portata storica notevole in un paese che non ha mai riconosciuto lo Stato Palestinese come un’entità dotat...

GAZA. Uccisi tre palestinesi al confine con Israele - NenaNews

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GAZA. Uccisi tre palestinesi al confine con Israele - NenaNews Ieri l’esercito israeliano ha sparato alla frontiera: tre morti e un arrestato. Secondo Tel Aviv si è trattato di tentativi di “infiltrazione”. Sale a 47 il bilancio delle vittime nella Striscia dal 30 marzo della redazione Roma, 30 aprile 2018, Nena News  – Ieri, due giorni dopo il quinto venerdì di Marcia del Ritorno lungo le linee di demarcazione tra Gaza e Israele, l’esercito israeliano ha ucciso tre palestinesi in due diverse occasioni, facendo salire il numero delle vittime nella Striscia, dal 30 marzo scorso, a 47. Secondo le forze armate di Tel Aviv, ieri due persone – identificate dall’esercito come “miliziani” – hanno tentato di attraversare il confine e lanciato esplosivi ai soldati. Che hanno aperto il fuoco: i due palestinesi sono stati uccisi.  Nessuna rivendicazione di azione militare è stata fatta da nessun gruppo palestinese. Identica la dinamica della seconda u...

Noemi Valentini : La nonviolenza in Palestina esiste, ed è più efficace della lotta armata intervista ad Hafez Hurein

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T renta giorni, quarantaquattro vite spezzate. È il bilancio più recente dell’inestinguibile conflitto tra Palestina ed Israele, che nelle ultime settimane è prepotentemente tornato ad occupare le prime pagine di tutto il mondo a causa della violenza riversata dall’esercito israeliano contro i civili palestinesi impegnati nella  Marcia del ritorno  a Gaza. Le immagini che arrivano dalla Striscia ci catapultano in uno scenario apocalittico, tra le decine di morti e le migliaia di feriti avvolti dal fumo denso e nero dei roghi a ppiccati dai manifestanti per confondere i cecchini. Ciò che più di tutto sta spiazzando la stampa internazionale, però, è la quasi totale assenza di violenza da parte della fazione araba, che alzando in manifestazione cartelli raffiguranti il  volto di Martin Luther King  ha consapevolmente adottato una strategia pacifica, rivendicata dallo stesso gruppo armato Hamas. Si tratta in verità di una modalità sempre più utili...

Video di Btselem: nel villaggio palestinese militari esultano dopo aver colpito un residente

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btselem Pubblicato il 24 apr 2018 At around 2:00 P.M. on Friday afternoon, 13 April 2018, some thirty residents of the Palestinian village of Madama tried to remove a roadblock the Israeli military had placed at the eastern entrance to the village. About eleven soldiers then arrived on the scene. In the clashes that ensued, residents threw stones at the soldiers from a distance of 50-80 meters, and the soldiers fired stun grenades and rubber-coated metal bullets at the villagers. Seven residents sustained injuries from the rubber-coated metal bullets the soldiers fired: two were taken to a hospital in Nablus for medical treatment, and the other five were treated on the spot. Joyfully cheering about shooting a person trying to clear the access road to his home and calmly discussing other ways to hit him and the other people with him are part of the discordant soundtrack accompanying 51 years of occupation.  The video was edited by B'Tselem. Filmed by B’Tselem volunteers Mu’...

Michael Davis (rabbino) : Il nazionalismo mistico del rabbino Kook crea una coscienza espansiva , ma solo per gli ebrei.

 Sintesi personale La mia scuola superiore a Gerusalemme era a pochi minuti a piedi dal  Cimitero militare Herzl. Mt. Herzl è il cimitero nazionale di Israele. Al Memorial Day di Israele (celebrato in Israele lo scorso mercoledì) abbiamo assistito alle cerimonie di stato. Il cimitero è ben curato. Sentieri aggraziati si snodano intorno alla collina sotto una chioma di alberi altissimi. . La bellezza serena presenta queste tragiche morti in modo ordinato e dignitoso . Tuttavia, questa settimana ho guardato di nuovo le immagini del cimitero di Mt Herzl e le ho trovate inquietanti. Forse è il mio diventare un genitore che mi ha aperto gli occhi  e ni ha fatto vedere il bambino in ogni soldato. La vicinanza del mio liceo al monte Herzl non era solo geografica ,ma ideologica. Facevamo parte del movimento Bnei Akiva, partner del movimento dei coloni. Questa ideologia è promossa sia nelle scuole superiori che nelle yeshivas e mechinas delle scuol...

Alice Passamonti. :Tunisia: tutti i corpi di Zarzis- Un cimitero per seppellire con dignità i migranti morti nel Mediterraneo

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  Tunisia: tutti i corpi di Zarzis     Un cimitero per seppellire con dignità i migranti morti nel Mediterraneo, un museo per conservare la memoria del mare e il dramma di un padre che ha perso suo figlio Corpi invisibili, senza nome, senza vita. Corpi di uomini, donne e bambini arrivati sulle coste di Zarzis, trasportati per giorni dalle correnti, dopo il naufragio al largo della Libia. Zarzis, una località costiera nella regione di Médenine, nel sud della Tunisia vicino al confine libico, vive principalmente di pesca, raccolta delle olive e turismo. Eppure, alcuni anni fa, i pescatori si sono ritrovati a fare i conti con il salvataggio dei vivi e la triste conta dei morti. I pescatori di Zarzis – Lo sa bene Chamseddine Marzoug, ex pescatore ed ex tassista, oggi disoccupato e volontario della Mezzaluna Rossa tunisina. È la prima persona che incontro, arrivata in città dopo un viaggio in treno da Tunisi. È l...