"Israele sta usando il turismo per legittimare i suoi insediamenti a Gerusalemme Est" di Giulia Belardelli


"Israele sta usando il turismo per legittimare i suoi insediamenti a ...






Non solo cemento armato a Gerusalemme Est, ma anche turismo armato: vale a dire progetti turistici pensati dal governo israeliano per consolidare e legittimare gli insediamenti nella parte palestinese della città. A lanciare l'allarme è il rapporto annuale redatto dai capi missione dell'Ue a Gerusalemme, trapelato e ottenuto dal quotidiano britannico The Guardian. Israele – denunciano i diplomatici Ue - sta sviluppando siti archeologici e turistici per legittimare insediamenti illegali nei quartieri palestinesi di Gerusalemme. Il rapporto cita progetti in alcune parti di Gerusalemme Est – occupate da Israele dal 1967 - che vengono usati come "strumento politico per modificare la narrativa storica e sostenere, legittimare ed espandere gli insediamenti".
Il documento punta il dito su cantieri e scavi gestiti dai coloni nel cuore dei quartieri a maggioranza araba, ma anche su un progetto di teleferica con fermate nei terreni confiscati e sulla designazione di aree urbane edificate come parchi nazionali. "Gerusalemme Est è l'unico posto in cui parchi nazionali israeliani vengono istituiti in quartieri popolati", afferma il rapporto.
Il documento – sintetizza il Guardian - presenta un quadro desolante, da cui emerge un grave peggioramento della situazione generale della città e delle prospettive per la pace.
L'emarginazione dei palestinesi, che costituiscono circa il 37% della città, è continuata senza sosta – denunciano i diplomatici Ue – con oltre 130 demolizioni di edifici e lo spostamento di 228 persone.
Il documento certifica un processo già denunciato da diversi urbanisti, tra cui l'italiano Francesco Chiodelli, che qui ci ha spiegato il ruolo delle politiche urbane israeliane nel ridisegnare il volto di Gerusalemme a discapito della parte palestinese della popolazione. Secondo i diplomatici Ue, un numero record di progetti di insediamento e l'isolamento fisico dei palestinesi sotto un rigoroso regime di regole e permessi hanno fatto sì che "la città cessasse in larga misura di essere il centro economico, urbano e commerciale palestinese che era" un tempo.
L'archeologia e lo sviluppo del turismo da parte delle istituzioni governative e delle organizzazioni di coloni privati ​​hanno stabilito quello che è stato definito un "racconto basato sulla continuità storica della presenza ebraica nell'area a spese di altre religioni e culture". Il documento cita come esempio lampante la Città di David, un parco archeologico finanziato dal governo nel quartiere palestinese di Silwan che offre visite nelle rovine dell'antica Gerusalemme. Il sito è gestito da un'organizzazione di coloni "che promuove una narrativa esclusivamente ebraica, mentre distacca il luogo dai suoi dintorni palestinesi".
Circa 450 coloni vivono sotto pesante protezione a Silwan, secondo il rapporto, insieme a quasi 10.000 palestinesi. Gli sfratti prolungati delle famiglie palestinesi e l'aumento della presenza di forze di sicurezza israeliane hanno creato una tensione particolare, avverte il report.
Più recentemente, un progetto di funivia approvato dal governo israeliano a maggio prevede di collegare Gerusalemme Ovest con la Città Vecchia, parte di Gerusalemme internazionalmente riconosciuta come occupata. La funivia dovrebbe essere operativa nel 2020, con l'obiettivo di trasportare oltre 3.000 persone all'ora. Il documento Ue avverte che il piano – definito "altamente controverso" – contribuirà al consolidamento degli "insediamenti turistici". Una seconda fase del progetto, non ancora approvata, punta a estendere la linea ancora più verso Est. Il progetto- scrivono i diplomatici europei – è stato descritto dai critici come "la trasformazione del sito patrimonio mondiale di Gerusalemme in un parco a tema commerciale, dove i residenti palestinesi locali sono assenti dalla narrazione presentata ai visitatori". Ma non è tutto: i diplomatici avvertono anche che la funivia potrebbe portare a un deterioramento della situazione di sicurezza, dato che si troverebbe a circa 130 metri dal complesso del Monte del Tempio/ Haram al-Sharif, venerato come luogo sacro sia dai musulmani che dagli ebrei. Questa estate, uomini armati hanno ucciso due poliziotti israeliani all'ingresso del sito, e la successiva installazione da parte delle autorità israeliane di metal detector ha portato a una fase di intensi scontri.

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