Fatah arriva a Gaza, primo passo verso la riconciliazione con Hamas



Domani si terrà l’incontro di gabinetto. Possibile il controllo di Gaza all’Autorità palestinese. Sarà presente una delegazione egiziana. Sabella, membro di Fatah: cauto ottimismo, bisognerà vedere i dettagli. Necessaria unità, ed elezioni per il cambio della guardia.
Gaza (AsiaNews) – Si terrà quest’oggi l’incontro fra i leader di Fatah, partito al governo dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), e di Hamas, gruppo islamico alla guida della Striscia di Gaza. Un simile evento non si verificava dal 2015. Nei mesi passati, la tensione fra le due parti ha esacerbato la difficile situazione umanitaria della Striscia, afflitta da una grave crisi energetica.
Oggi il primo ministro palestinese Rami Hamdallah è arrivato a Gaza. Nel pomeriggio si incontrerà con il capo generale di Hamas, Ismail Haniya e la guida del gruppo per la Striscia, Yahya Sinwar. Per domani è previsto un incontro di gabinetto. Una delegazione egiziana sarà presente in qualità di osservatrice.
L’incontro dovrebbe essere il primo importante passo verso il passaggio del governo della Striscia all’Anp. Lo scorso 17 settembre, Hamas ha annunciato di essere pronto a sciogliere il comitato governativo e a indire elezioni generali per la prima volta dal 2006.
Dal 2006 Hamas ha cacciato i rappresentanti di Fatah dalla Striscia, diventando l’unica autorità. Tale divisione è stata spesso citata come motivo per ritardare le elezioni presidenziali dell’Autorità palestinese sin dal 2009.
Per Bernard Sabella, cattolico, rappresentante di Fatah per Gerusalemme e segretario esecutivo del servizio ai rifugiati palestinesi del Consiglio delle Chiese del Medio Oriente, l’incontro rappresenta un “importante passo avanti verso l’unità dei palestinesi” che “non possono continuare ad essere divisi. Ma ci sono degli ostacoli”. Sarà necessaria chiarezza su cosa significa “riconciliazione”, in particolar modo per quanto riguarda le questioni di sicurezza. “È un lungo percorso – commenta Sabella – è necessario tentare, altrimenti siamo tutti bloccati”.
Il principale obbiettivo è quello di assicurare le prossime elezioni presidenziali e parlamentari, affinché “la vecchia guardia sia sostituita dalle generazioni più giovani, più coinvolte nella vita di tutti i giorni”.
Nonostante il diffuso ottimismo, Sabella invita alla cautela: “Spero che abbiano ragione. Che il tempo della divisione sia davvero finito, ma tutto quanto si gioca nei dettagli”.
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