Richard Silverstein decisione segreta della Corte suprema israeliana per la vendita di armi alla giunta birmana




Il lettore attento si sta probabilmente chiedendo: come puoi sapere la decisione del tribunale se è segreta? Leggi il seguito per sapere la risposta
All'inizio di questa settimana, la Corte Suprema israeliana si è pronunciata su un caso sollevato da attivisti israeliani per i diritti umani contro la vendita di armi israeliane alla giunta militare birmana, responsabile della pulizia etnica di 400.000 musulmani Rohingya negli ultimi mesi. Ma ufficialmente non sappiamo nulla della decisione. La Corte ha emesso un ordine di riservatezza in modo che nessun giornalista israeliano possa riferire il risultato.
Per quanto riguarda la vendita di armi israeliane, una delegazione militare birmana di alto livello ha visitato Israele nel 2015 e ha firmato importanti nuovi acquisti di armi per rafforzare quella potenza di fuoco che sta usando per bruciare villaggi e sterminare i musulmani di quel paese. La pagina Facebook della giunta birmana ha dato notizia con entusiasmo di questi accordi.
È qui che entrano in azione gli attivisti per i diritti umani. Una cosa bizzarra è accaduta nelle aule della giustizia israeliana quando è stato contestato questo accordo letale: prima, il governo e l'avvocato dello stato hanno chiesto alla Corte di dichiarare l'intero caso segreto, comprese le audizioni svolte pubblicamente e le notizie sugli sviluppi della questione apparse in precedenza. In sostanza, cercavano di chiudere la porta della stalla dopo che il cavallo era fuggito. La Corte, sebbene abbia respinto la richiesta, ha annunciato che la sua decisione sarebbe stata segreta. Questo non ha precedenti negli annali della giurisprudenza israeliana. Non riesco a ricordare alcuna decisione della Corte pronunciata in segreto, specialmente su questioni di tale importanza nazionale e internazionale. Potete trovare i commenti di Eitay Mack, l'avvocato che ha presentato la causa dinanzi alla Corte, su una pagina Facebook.
La decisione è stata emessa ieri. Probabilmente quasi tutti i giornalisti israeliani conoscono l'esito. Ma non possono dirlo. Fortunatamente gli stessi attivisti che hanno presentato il caso davanti alla Corte sono un gruppo coraggioso. In una protesta di due giorni fa presso la residenza del primo ministro, Mack ha spiegato in dettaglio l'enorme e sofisticata lista della spesa presentata dalla giunta birmana a Israele. Ecco una traduzione del suo discorso:
Siamo venuti qui perché ne abbiamo abbastanza di funzionari nei ministeri della Difesa e degli Affari Esteri che concedono licenze di vendita di armi ai loro amici, sapendo che nel giro di pochi anni diventeranno loro colleghi.
Siamo venuti qui perché ne abbiamo abbastanza del fatto che in quasi tutti i luoghi dove vengono commessi crimini di guerra, crimini contro l'umanità e genocidio, ci siano armi israeliane, formazione israeliana e consulenza israeliana.
Non puoi mantenere in silenzio il pubblico israeliano. Il pubblico israeliano non è stupido.
Le persone che vivevano sotto le giunte militari in Argentina e in Cile hanno visto fucili israeliani Galil.
I piloti che hanno portato le armi in Ruanda durante il genocidio hanno reso delle testimonianze ... abbiamo una registrazione.
Le persone che erano in Bosnia durante la guerra, hanno visto bombe con scritte israeliane.
E adesso stiamo parlando della Birmania.
Né le censure né gli ordini di riservatezza possono eliminare quello che è stato pubblicato. Mentre in Israele tutto rimane segreto, il capo della giunta in Birmania ha pubblicato sulla sua pagina Facebook informazioni sulla sua visita in Israele, ad una base navale, una base aerea, e tutte le principali industrie militari.
Ha scritto che aveva firmato contratti per armi e accordi di formazione con Israele, e che aveva acquistato da Israele alcune navi Super-Dvora MK3. Navi da guerra utilizzate anche in Sri Lanka per commettere crimini di guerra.
E la scorsa estate ha postato che il capo dell'agenzia israeliana sulla sicurezza delle esportazioni ha visitato la Birmania. È una delle persone più segrete in Israele, ma il capo della giunta ha pubblicato la foto della sua visita.
E più tardi, un'azienda israeliana, del cui consiglio di amministrazione fa parte un ex capo della polizia israeliana, Shlomo Aharonishki, ha pubblicato informazioni sulle vendite alla Birmania di fucili CornerShot e di addestramento, pubblicando foto di sessioni di formazione in aree dedicate.
Queste cose avvengono alla luce del sole e queste informazioni non sono state pubblicate da militanti di sinistra, che sono facilmente irrisi in Israele quando ciò che rivelano è scomodo ... le informazioni sono state pubblicate dai soggetti coinvolti in questi affari.
E lo Stato non si vergogna di richiedere un ordine di riservatezza su cose che erano già state pubblicate ... chiedendo la riservatezza su una precedente audizione pubblica, come se coloro che hanno partecipato e ascoltato queste cose scandalose possano semplicemente dimenticare ciò che hanno sentito.
Questo non può andare avanti. Ora basta.
Oggi è la Birmania, domani il Burundi.
La stessa cosa è in corso da diversi anni nella guerra civile del Sud Sudan.
Non dobbiamo rimanere in silenzio, questo viene fatto nel nostro nome.
E finché questo continuerà, siamo responsabili.
Questo è fatto in nome dei cittadini israeliani, e sta anche danneggiando le comunità ebraiche all'estero, da cui ci si aspetta che difendano Israele ogni giorno.
Ieri un evento per celebrare 50 anni di controllo israeliano dei Territori si è svolto a Gush Etzion [Cisgiordania].
In quel giorno la Corte Suprema ha emesso un ordine di riservatezza e io ho ottenuto una decisione giudiziaria sulle vendite di armi israeliane alla Birmania.
Non si vergognano. L'Ambasciatore della Birmania in Israele è uno dei rappresentanti internazionali che hanno partecipato alla celebrazione dell'occupazione.
Come mai nessuno si è infuriato? Come mai la gente non è uscita in strada?
Due cose devono accadere. La sinistra [israeliana] deve respingere tutti i generali che parlano di pace nelle piazze della nostre città e poi distruggono la pace clandestinamente in altri paesi.
E la destra deve dire al Primo Ministro: non vogliamo voti favorevoli all'ONU in cambio di forniture di armi usate per genocidio, stupri, la scomparsa e l'omicidio dei bambini.
Tutto questo deve smettere adesso.
Un altro oratore, il professor Avshalom Elitzur, è stato il più eloquente e audace nelle sue osservazioni. In inglese, ha esplicitamente confermato che la Corte aveva deciso contro i denuncianti e in favore del governo. In altre parole, il corpo giudiziario più alto di Israele ha permesso all'industria delle armi della nazione di collaborare con un genocidio etnico-religioso. La Corte Suprema di Israele è stata trasformata dai giorni in cui ha difeso i diritti umani e civili sotto la guida di Aharon Barak ad un passacarte della peggiore politica dei rappresentanti del likud e dei coloni. Non è un tribunale supremo, ma un tribunale privo di autorità.
In un momento in cui anche l'ambasciatore dell'ONU dell'amministrazione di Trump chiede al corpo internazionale di interrompere tutti i traffici di armi con la Birmania, Israele è fiero di vendere i suoi ragazzi agli assassini in modo da poter uccidere ancora più musulmani. Notizie recenti riportano che 500.000 Rohingya sono stati cacciati dalla loro patria e che questi rappresentano quasi la metà dell'intera popolazione Rohingya che viveva in Birmania prima della pulizia etnica.
Anche Israele si è impegnato in una impresa simile durante la Nakba del 1948 contro la sua popolazione indigena palestinese, quando furono 1 milione ad essere espulsi con la forza. Continua a fornire miliardi in armi a nazioni come l'India, impegnata nell'occupazione del territorio musulmano nel Kashmir. Israele è in prima linea fra le nazioni impegnate in una lotta epica contro l'Islam e gli stati musulmani del mondo. In questo fa compagnia a governi che sono stati catturati da questa narrazione islamofobica, come la Polonia e l'Ungheria; e da partiti e movimenti politici neo-nazisti in Francia, Germania e Inghilterra che hanno fatto propria questa crociata religiosa. Questo sviluppo dovrebbe raffreddare i cuori degli ebrei in tutto il mondo che non vogliono far parte di una guerra santa religiosa.
Tornando alla protesta sulla Birmania, il professor Elitzur mi ha detto che era contento di sfidare l'ordine di riservatezza e che avrebbe accolto qualsiasi tentativo di renderlo responsabile della violazione del segreto. Questo è il tipo di coraggio di cui tanti israeliani comuni difettano nella loro attività quotidiana. Possiamo solo ammirarlo e sostenerlo.
Ora che la notizia è pubblica ed è pubblicata al di fuori di Israele (qui), spero che si formi una pressione tale che i media possano sfidare l'ordine del tribunale e/o la Corte cambi idea su questa decisione ridicola e controproducente, ammettendo ciò che ha fatto e affrontandone le conseguenze.

Traduzione di Giacomo Graziani per l'Associazione di Amicizia Italo-Palestinese Onlus, Firenze




BREAKING THE GAG: Secret Israeli Supreme Court Ruling Approves Massive Arms Sale to Genocidal Burmese Junta




Yesterday, the Israeli Supreme Court made its ruling in a case brought by Israeli human rights activists against Israeli arms sales to the Burmese military junta, which has ethnically cleansed 400,000 Rohingya Muslims in the past few months.  A high level Burmese military delegation visited Israel in 2015 and signed major new arms purchases to reinforce the firepower it’s using to burn down villages and exterminate Muslims there.  The junta’s Facebook page trumpeted these developments.
But a funny thing happened in the halls of Israeli justice when human rights activists challenged this death trade: first, the government and state attorney demanded the Court declare the entire case secret; including previously open and public hearings and news reports on the developments in the matter.  They in essence, tried to lock the barn door after the horse escaped.  Though the Court rejected that request, it did announce that its own ruling would be secret.  This is unheard of in the annals of Israeli jurisprudence.  I can’t recall any previous Court decision made in secret, especially on a matter of such national and international significance.  Here are Facebook comments from Eitay Mack last week, the attorney who brought the case before the Court:
The decision was rendered yesterday.  Probably almost every Israeli journalists knows how it ruled.  But they can’t report it due to the judicial gag order.  But thankfully, the very activists who brought the case before the Court are a courageous and even defiant lot.  At a protest yesterday near the prime minister’s residence, Mack detailed the massive, sophisticated weapons shopping list Burma gave Israel.  Here’s a translation of his speech:
We came here because we’ve had enough of officials in the Ministries of Defense and Foreign Affairs granting arms sale licenses to their friends, knowing that in a few years they may join them [in becoming arms dealers].
We came here because we’ve had enough of the fact that in almost any place where war crimes, crimes against humanity, and genocide were committed
there was use of Israeli arms, Israeli training and Israeli expertise.
You can’t keep the Israeli public silent. The Israeli public are not stupid.
People who lived under the military juntas in Argentina and Chile saw Israel Galil rifles.
The pilots who flew arms to Rwanda during the genocide have testified on that…We have a tape about this.
People who were in Bosnia during the war, they saw shells with Israeli information on them.
And now we’re speaking of Burma.
Neither censorship nor gag orders can delete what has been published.  While in Israel all is kept in secret, the head of the junta in Burma posted on his Facebook page, about his visit to Israel, to a navy base, an air force base, all the major military industries.
He wrote that he had signed arms and training deals with Israel that he had purchased from Israel, Super-Dvora MK3 ships.  Battleships, which have also been used in Sri Lanka, for war crimes.
And last summer he posted that the head of the Israeli Security Exports Agency visited Burma, one of the most secretive people in Israel, yet the head of the junta posted his photo from the visit.
And later, an Israeli company, on whose board the former head of Israeli Police, Shlomo Aharonishki serves, published about sales to Burma of special CornerShot rifles and training, and posted photos of training in built-up areas
And after all this, when things are out in the open, and this information has not been published by leftists, who are easily mocked in Israel when what they reveal is inconvenient…The info has been published by those who are themselves involved in the deals.
And the State is not ashamed to file an ex-parte request for a gag order as to things which had already been published…asking for a gag order as to a previous open court hearing, as if those who attended and heard these scandalous things can simply forget what they heard.
This cannot go on. This must stop.
Today it’s Burma, tomorrow it’s Burundi.
This has been going on for several years in the South Sudanese civil war.
We mustn’t remain silent, this is being done in our name.
And as long as this goes on, we are responsible.
This is done in the name of Israeli citizens, and it’s also harming Jewish communities abroad, which are expected to defend Israel every day.
Yesterday an event to mark 50 years of Israeli control of the [Occupied] Territories took place in Gush Etzion [West Bank]
On that day the Supreme Court issued a gag order, and I got a court decision on Israeli arms sales to Burma.
They have no shame. The Burmese Ambassador to Israel is one of the international representatives who came to the Occupation ceremony.
How come no one was furious? How come people didn’t walk out?
Two things must happen here. The [Israeli] left must reject all the generals who speak of peace in our town squares, and then destroy peace clandestinely in other countries.
And the right must tell the Prime Minister: We don’t want supportive votes at the UN in exchange for providing arms used for genocide, rape, disappearance and the murder of children.
This must stop now.
Another speaker, Prof. Avshalom Elitzur, was the most eloquent and defiant in his remarks.  In English, he explicitly confirmed that the Court had ruled against the complainants and in favor of the government.  In other words, Israel’s most supreme judicial body permitted the nation’s arms industry to collaborate in ethnic-religious genocide.  Israel’s High Court has been transformed from the days in which it championed human and civil rights under chief justice Aharon Barak to a rubber stamp of the worst Likudist-settler politics.  It is not a supreme court but a debased court.
Israel itself engaged in a similar bout of ethnic cleansing during the 1948 Nakba against its indigenous Palestinian population, when 1-million were forcibly expelled.  It continues to provide billions in weapons to nations like India engaged in occupation of Muslim territory in Kashmir.  Israel is in the vanguard of nations engaged in a looming epic battle against Islam and the Muslim states of the world.  It’s joined in this by governments which have been captured by this Islamophobic narrative, like Poland and Hungary; and by extremist neo-Nazi political parties and movements in France, Germany and England which have endorsed this religious crusade.  This development should chill the hearts of Jews throughout the world who want no part in a religious holy war.
Returning to the Burma protest, Prof. Elitzur told me directly he was happy to defy the gag order and welcomed any attempt to hold him accountable for breaking it.  This is the sort of courage that so many average Israelis, going about their everyday business, lack.  We can only admire and support it.
Now that the news is public and published outside Israel (here), I hope pressure will build inside so that the media may defy the court order and/or the Court may set aside this ridiculous, counter-productive ruling and admit what it has done and face the consequences.


 

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