Maestra canadese vince contro i tentativi della lobby israeliana di farla licenziare
Ali Abunimah – 18 Settembre 2017 , Electronic Intifada
La
maestra elementare canadese Nadia Shoufani ha vinto una lotta durata un
anno contro i tentativi di gruppi della lobby israeliana di farle
perdere il lavoro.
Shoufani,
che insegna a Mississauga, a ovest di Toronto, è stata oggetto di
lamentele a causa di un discorso del luglio 2016 che ha tenuto durante
un raduno in appoggio ai diritti dei palestinesi.
Lunedì
Liz Stuart, presidentessa dell’Associazione degli Insegnanti Cattolici
Inglesi dell’Ontario, ha detto in una dichiarazione a “The Electronic
Intifada”: “All’inizio dell’anno il caso della signorina Shoufani è
arrivato davanti al Collegio degli Insegnanti dell’Ontario ed è stato
riconosciuto che non è stata in contrasto con la condotta che ci si
attende da un insegnante.”
“E’ in classe e non ha avuto sanzioni disciplinari.”
“Ciononostante
continua ed essere estremamente dispiaciuta che la sua integrità
professionale sia stata pubblicamente messa in dubbio senza che ci sia
stata una procedura corretta,” ha aggiunto Stuart. “Questo caso non
avrebbe mai dovuto arrivare davanti al Collegio degli Insegnanti, e la
signorina Shoufani non avrebbe dovuto passare per il calvario dei mesi
scorsi.”
Il
sindacato della Stuart ha rappresentato Shoufani davanti al Collegio
degli Insegnanti dell’Ontario, un organismo riconosciuto, e davanti al
consiglio scolastico.
Stuart
ha affermato che Shoufani “è un’educatrice impegnata e sensibile, e noi
siamo lieti che possa finalmente lasciarsi alle spalle tutto questo.”
“Malefica campagna di calunnie”
In
un post su Facebook della scorsa settimana Shoufani ha ringraziato
amici e sostenitori che l’hanno aiutata a ottenere “una vittoria per me,
per il movimento di solidarietà con la Palestina, per la libertà di
espressione.”
Il post su Facebook non era pubblico, ma è stato citato dal gruppo di solidarietà con la Palestina “Samidoun”.
Shoufani non ha rilasciato dichiarazioni a “Electronic Intifada”.
“Independent
Jewish Voices” [“Voci Ebraiche Indipendenti”], uno dei gruppi che hanno
appoggiato Shoufani, si è felicitato con lei per aver avuto la meglio
contro una “malefica campagna di calunnie molto coordinata contro di
lei, intesa a distruggere la sua carriera.”
“La
vittoria di Shoufani sulle organizzazioni con molte risorse, che hanno
cercato di farne un esempio, invia alla società civile canadese il forte
messaggio che quelli di noi che appoggiano i diritti umani dei
palestinesi non soccomberanno mai alle tattiche aggressive dei gruppi
della lobby israeliana,” ha aggiunto il gruppo di attivisti ebrei.
Sospesa per aver fatto sentire la propria voce
Shoufani
è stata sospesa nel luglio 2016, quando il consiglio scolastico
cattolico distrettuale “Dufferin-Peel” ha iniziato un procedimento nei
suoi confronti in merito a un discorso in appoggio ai diritti dei
palestinesi che aveva tenuto durante un raduno a Toronto.
La
manifestazione segnava il “Giorno di al-Quds [Gerusalemme in arabo,
ndt.]”, in genere l’ultimo venerdì del Ramadan, che molte persone
celebrano come un giorno di solidarietà con i palestinesi.
Durante il suo intervento Shoufani ha difeso la lotta palestinese contro l’occupazione e la colonizzazione israeliane.
E’
subito stata presa di mira da una campagna di attivisti antipalestinesi
che hanno cercato di farla licenziare perché avrebbe appoggiato il
“terrorismo”.
Le
associazioni della lobby israeliana “B’nai Brith Canada”, il “Centro
per le Questioni di Israele ed ebraiche” e gli “Amici del Centro Simon
Wiesenthal-Canada” sono state attivamente coinvolte nel tentativo di far
tacere Shoufani.
I
gruppi della lobby si sono concentrati sulle sue affermazioni riguardo a
Ghassan Kanafani, il famoso scrittore palestinese che ha parlato della
Palestina come una causa per tutti i rivoluzionari.
Kanafani, assassinato da uno squadrone della morte israeliano nel 1972, è un “martire”, ha detto Shoufani.
Kanafani
è stato anche un importante membro del “Fronte Popolare per la
Liberazione della Palestina”, che il Canada ha classificato come
organizzazione “terroristica” nel 2003, più di trent’anni dopo che
un’auto bomba collocata dall’agenzia di spionaggio israeliana Mossad lo
ha fatto esplodere a Beirut, insieme alla sua nipote adolescente, Lamis.
Diritto alla libertà di espressione
“Un
insegnante non dovrebbe mai aver paura che la propria reputazione
professionale venga attaccata nel tentativo di evitare che eserciti il
proprio diritto alla libertà di espressione,” ha detto a “The Electronic
Intifada” Stuart, presidentessa del sindacato di Shoufani. “La
signorina Shoufani si stava esprimendo come privata cittadina.”
Stuart
ha aggiunto: “Abbiamo sempre sostenuto che noi insegnanti abbiamo
diritto alle nostre opinioni politiche personali. Utilizziamo il nostro
giudizio personale per stabilire se sia il caso di esprimere questi
punti di vista in classe. Tuttavia, finché agiamo all’interno delle
leggi, non c’è ragione per cui ci venga proibito di partecipare ad
attività politiche al di fuori della scuola.”
Shoufani
ha inoltre attirato in tutto il Canada e in altri Paesi una vasta
solidarietà da parte di centinaia di colleghi insegnanti, che hanno
firmato petizioni in appoggio al suo diritto di parola.
La
vittoria di Shoufani è tanto più importante in quanto arriva nel mezzo
di continui tentativi da parte dei gruppi della lobby israeliana e di
dirigenti politici canadesi, compreso il primo ministro Justin Trudeau,
di stigmatizzare ed emarginare quelli che appoggiano i diritti dei
palestinesi – soprattutto il movimento per il Boicottaggio, il
Disinvestimento e le Sanzioni [contro Israele].
Ma
recenti sondaggi mostrano che questi tentativi non corrispondono
all’opinione pubblica: tra i canadesi c’è un ampio sostegno ai diritti
dei palestinesi.
(traduzione di Amedeo Rossi)
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