L’Interpol ammette la Palestina come membro effettivo

La decisione è stata presa oggi durante l’Assemblea generale dell’organizzazione della polizia criminale internazionale. La sua richiesta è stata accolta con 75 voti a favore (24 quelli contrari, 34 gli astenuti). Ramallah: “Vittoria del nostro popolo”. Tel Aviv per ora tace. Capo esercito israeliano riduce pena al soldato israeliano Azarya 
Il presidente cinese Xi Jinping all'Assemblea Generale dell'Interpol, Pechino
Il presidente cinese Xi Jinping all’Assemblea Generale dell’Interpol, Pechino
AGGIORNAMENTO ore 15:00   Capo esercito israeliano riduce di quattro mesi la pena al soldato israeliano Azarya che nel 2016 uccise a sangue freddo il 21enne palestinese al-Sharif
Il capo dell’esercito israeliano Gadi Eisenkott ha ridotto di 4 mesi la pena all’ex soldato israeliano Elor Ezarya. Secondo il quotidiano HaAreetz, se gli sarà ridotta di un terzo la sua condanna per buon condotta, il militare potrebbe essere rilasciato entro il 30 marzo del 2018. Altrimenti resterà in carcere fino al settembre del 2018.
Azarya è stato condannato a un anno e mezzo di prigione per aver ucciso a Hebron nel 2016 il 21enne palestinese Abd al-Fattah al-Sharif che, disarmato e gravemente ferito dopo aver accoltellato un soldato, giaceva inerte a terra. Il soldato, “eroe” per la maggior parte d’israeliani, ha iniziato a scontare la sua pena soltanto lo scorso mese.
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della redazione
Roma, 27 ssettembre 2017, Nena News – L’Interpol, l’organizzazione internazionale della polizia criminale, ha accettato oggi lo “Stato di Palestina” come membro effettivo. Nel corso del vertice annuale della sua Assemblea Generale tenutosi a Pechino, la candidatura dei palestinesi è stata accolta con 75 voti a favore (24 i paesi contrari e 34 gli astenuti).
Una brutto colpo per Israele che si è sempre opposto con forza all’ingresso di Ramallah nell’Interpol sostenendo che un suo ingresso avrebbe ostacolato, piuttosto che aiutato, l’azione dell’organizzazione. Contraria anche l’amministrazione Usa che si è schierata per l’ennesima volta a fianco dell’alleato israeliano.
Di tutt’altro umore invece è l’Autorità palestinese (Ap): il ministro degli esteri Riyad al-Maliki ha parlato di “vittoria” per il suo popolo. “Lo Stato di Palestina – riporta l’agenzia Wafa – considera la sua adesione e le responsabilità che ne derivano come parte integrante della sua responsabilità nei confronti del popolo palestinese e un impegno morale verso i cittadini del mondo”. “La Palestina – ha aggiunto il ministro – è pronta a farsi carico di questi obblighi e responsabilità come partner attivo della comunità internazionale contribuendo effettivamente e in modo significativo all’avanzamento dei nostri valori comuni come nazioni”.
Maliki ha poi promesso che “Lo Stato di Palestina continuerà ad aumentare il suo peso a livello internazionale e a difendere i diritti del nostro popolo alla sicurezza e alla libertà attraverso tutti i mezzi legali e diplomatici disponibili. Tra questi, l’adesione alle rilevanti istituzioni internazionali”. A tal proposito, il presidente Abbas ha annunciato lunedì di voler ripresentare una risoluzione che riconosca la Palestina stato membro effettivo delle Nazioni Unite dopo che il precedente tentativo del 2011 è stato respinto dall’Onu.
Silenzio, per ora, da parte del governo israeliano. E’ sicuramente un boccone amaro da digerire per Tel Aviv se si pensa che nelle ultime settimane il premier Netanyahu aveva più volte dichiarato come lo status internazionale d’Israele non fosse mai stato così buono. Soprattutto con molti paesi arabi con i quali, sebbene non ufficialmente, la normalizzazione dei rapporti è già un dato di fatto. “Abbiamo molti amici” aveva ripetuto domenica con la sua consueta sicumera.
La Palestina si unisce all’Interpol dopo il tentativo respinto dell’anno scorso quando 62 membri del Comitato esecutivo votarono per il rinvio della sua richiesta. Nel 2015, quando per la prima volta l’Ap chiese di far parte di questa organizzazione internazionale, la sua proposta fu respinta perché inviata “troppo tardi” per essere discussa dall’assemblea.
L’Interpol, il maggior organismo al mondo dopo le Nazioni Unite, permette ai suoi 192 membri di scambiarsi informazioni di intelligence e di collaborare per contrastare le attività criminali internazionali, dal terrorismo alla tratta degli esseri umani. Nena News



The State of Palestine and the Solomon Islands become INTERPOL member countries

BEIJING, China – The INTERPOL General Assembly has voted to admit the State of Palestine and the Solomon Islands as new member countries. The membership of the world policing body now totals 192.
Each application was approved by a more than two-thirds majority vote at INTERPOL’s General Assembly, currently meeting in Beijing for its 86th annual session.
The INTERPOL General Assembly has also adopted a resolution interpreting Article 4 of the Constitution which governs the criteria under which countries can apply for membership of the Organization in the future.
The resolution introduces guidelines and procedures to achieve transparency, consistency and clarity, and assist countries in preparing their requests for membership.
A requesting country will also need to confirm that it meets the conditions for statehood, and that it has studied, understood and will abide by the INTERPOL Constitution, regulations and rules.
A country will also need to specify which national official police body will be its representative in INTERPOL, and that it is informed about the functions of a National Central Bureau.
Any new applications for consideration by a General Assembly would need to be submitted to the INTERPOL Secretary General  no later than 31 January of that same year.
The resolution is based on recommendations from a study carried out by the former Under-Secretary-General for Legal Affairs and Legal Counsel of the United Nations Hans Corell, as mandated  by the General Assembly last year.

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