Amira Hass : Terreni rubati
Terreni rubati
Due chiamate perse, due sms e due messaggi su WhatsApp, tutti
mandati da due amici. Non avevo altra scelta che aprirli: Fawzi è morto.
Fawzi Ibrahim aveva 62 anni ma ne dimostrava 80. Era un agricoltore
del villaggio di Jalud, a sudest di Nablus, in Cisgiordania. Lottava da
quarant’anni contro i coloni che gli avevano rubato la terra. Sono
convinta che i suoi problemi di salute dipendessero almeno per il 60 per
cento da tutto quello che ha passato. “Ho un peso sul cuore”, ha
scritto la mia amica Qamar Mishraqi Asad. Avvocata di Fawzi negli ultimi
dieci anni, ha combattuto come una leonessa per ogni ettaro di terra,
restituito o meno. Il 14 settembre Fawzi sarebbe dovuto comparire
davanti a una corte d’appello in un caso che riguardava la creazione di
un nuovo insediamento israeliano sui suoi terreni.
Le ho risposto con un sms mentre Ikehara Hideaki, sull’isola di
Okinawa, raccontava in giapponese la sua lotta per recuperare la terra
che l’esercito statunitense ha rubato alla sua famiglia settant’anni fa.
Ikehara ha 70 anni e ne dimostra 55. Comunista, è riuscito a recuperare
gran parte dei terreni che si trovano nella base aerea di Kaneda. Tra
una conferenza e l’altra qui in Giappone, sto conoscendo attivisti che
lottano per far trasferire le basi statunitensi. All’inizio pensavo che
la maggioranza degli abitanti dell’isola sostenesse la causa, ma
comincio a sospettare che non sia così, e che sia solo un’illusione dei
miei conoscenti di sinistra.
Commenti
Posta un commento