Rapporto OCHA del periodo 1- 14 agosto 2017 (due settimane)
- L’alleanza tra i sionisti ed i suprematisti bianchi nella Casa Bianca di Trump
- Gli israeliani che prendono molto sul serio la ricostruzione del Terzo Tempio
- Rapporto OCHA del periodo 1- 14 agosto 2017 (due settimane)
- “L’ANP ora può arrestare chiunque”: giornalisti palestinesi dichiarano lo sciopero della fame.
- Coloni israeliani incendiano auto e distruggono proprietà durante un’aggressione contro un villaggio nella zona di Ramallah
Il
13 agosto, per carenza di carburante, l’unica centrale elettrica di
Gaza ha fermato una delle due turbine ancora operative; le interruzioni
di elettricità sono così passate dalle precedenti 18-20 ore/giorno alle
22 ore/giorno.
Dal 21 giugno la Centrale opera con il
combustibile importato dall’Egitto le cui consegne, tuttavia, sono state
ripetutamente interrotte, innescando carenze. Ciò ha ulteriormente
aggravato la già precaria erogazione dei servizi di base; in particolare
le prestazioni sanitarie, la fornitura di acqua potabile ed il
trattamento delle acque reflue.
Due uomini sono stati feriti da palestinesi in due distinte aggressioni con coltello.
Il 2 agosto, all’interno di un supermercato nella città di Yavne, in
Israele, un palestinese di Yatta (Hebron) ha accoltellato e ferito un
civile israeliano. Il 12 agosto, a Gerusalemme Est, una donna
palestinese ha accoltellato e ferito un palestinese, guardia di
sicurezza della società che gestisce la metropolitana leggera. I due
colpevoli sono stati arrestati. In un altro episodio, verificatosi il 5
agosto al checkpoint di Beit El / DCO (Ramallah), gli aggressori hanno
aperto il fuoco da un veicolo in corsa; non vi sono stati feriti. Tre
sospetti palestinesi sono stati arrestati. Il checkpoint è stato chiuso,
e riaperto l’8 agosto.
Nei Territori occupati, in scontri
con le forze israeliane, scoppiati prevalentemente durante proteste e
operazioni di ricerca-arresto, sono stati feriti 61 palestinesi, di cui
12 minori. 13 di questi feriti sono stati registrati in scontri
vicino alla recinzione perimetrale di Gaza; i rimanenti in Cisgiordania,
con una prevalenza nel governatorato di Ramallah. Queste numeri
mostrano una forte contrazione rispetto al precedente periodo di
osservazione [18-31 luglio], durante il quale, in Gerusalemme
Est, furono registrati numerosi scontri e vittime nel contesto delle
proteste contro le misure israeliane relative al Complesso Haram ash
Sharif / Monte del Tempio.
Nel governatorato di Ramallah, le
autorità israeliane hanno demolito tre case nel villaggio di Deir Abu
Mash’al e ne hanno sigillata una quarta a Silwad, sfollando 19
palestinesi, di cui 6 minori: si tratta di “demolizioni punitive”.
Infatti le tre case del primo villaggio appartenevano alle famiglie
degli autori di una aggressione che ebbe luogo a Gerusalemme Est, il 16
giugno, nel corso della quale fu uccisa una poliziotta israeliana.
L’altra casa apparteneva alla famiglia del presunto autore di uno
speronamento volontario con auto, avvenuto il 6 aprile presso
l’insediamento di Ofra, in cui fu ucciso un soldato israeliano.
Per la mancanza di permessi di
costruzione israeliani, altre tredici strutture sono state demolite o
sequestrate nella zona C e in Gerusalemme Est, sfollando 19 palestinesi,
di cui 7 minori, e colpendo i mezzi di sostentamento di altri 128.
Sei delle strutture oggetto dell’intervento erano state fornite come
assistenza umanitaria a due vulnerabili comunità di pastori in Area C:
Abu Nuwar (Gerusalemme) e Khashem ad Daraj (Hebron). Nella prima
Comunità (una delle 46 della Cisgiordania centrale a rischio di
trasferimento forzato) le autorità hanno sequestrato pannelli solari che
fornivano elettricità alla scuola locale.
Nella Striscia di Gaza, quattro
palestinesi (di identità non confermata) sono stati feriti a nordovest
della città di Gaza e due scuole hanno subito danni in conseguenza
di raid aerei israeliani, effettuati il 9 agosto, che, a quanto
riferito, avevano come obiettivo installazioni militari. L’attacco ha
fatto seguito al lancio, da parte di un gruppo armato palestinese, di un
missile, caduto nel sud di Israele senza provocare danni.
Per far rispettare le Aree ad Accesso
Riservato di terra e di mare di Gaza, in almeno 18 occasioni, le forze
israeliane hanno aperto il fuoco; non sono stati segnalati ferimenti,
tuttavia due pescatori sono stati arrestati e il lavoro ed il
sostentamento di agricoltori e pescatori palestinesi sono stati
interrotti. In tre occasioni, le forze israeliane hanno effettuato
spianature del terreno e scavi all’interno di Gaza, lungo la recinzione
perimetrale.
Il 14 agosto, l’UNRWA [Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Occupazione dei Rifugiati nel Vicino Oriente] ha
annunciato la chiusura di un tunnel che, nella Striscia di Gaza,
correva sotto due delle sue scuole nel Campo Profughi di Maghazi. Il tunnel era stato scoperto lo scorso giugno.
Tra il 14 e il 17 agosto le autorità
egiziane hanno eccezionalmente aperto il valico di Rafah per i
pellegrini palestinesi con visti validi per recarsi a La Mecca. A
partire dal 16 agosto, sono stati autorizzati al transito 2.371
pellegrini e 320 palestinesi con urgenti necessità umanitarie. L’ultima
apertura del valico era stata autorizzata l’8 marzo per l’uscita delle
persone, e il 9 maggio per l’ingresso. Tranne sporadiche eccezioni
soggette a restrizioni, il valico di Rafah era rimasto sempre chiuso dal
24 ottobre 2014.
I media israeliani hanno segnalato
tre episodi di lancio di pietre e, in un caso, il lancio di bottiglie
incendiarie contro veicoli israeliani in Cisgiordania. Sono stati causati danni ad almeno sei veicoli e la distruzione totale di un altro andato a fuoco.
Sette palestinesi sono stati feriti,
circa 100 ulivi e due veicoli sono stati bruciati in vari episodi
attribuiti a coloni israeliani. I feriti includono tre uomini
aggrediti fisicamente nella zona H2 di Hebron controllata da Israele e
quattro minori feriti nella zona Silwan di Gerusalemme Est, nel corso di
un episodio in cui è stato coinvolto il veicolo di un colono
israeliano. È stato riferito che vicino ad Aqraba (Nablus) coloni hanno
incendiato circa 100 ulivi ed hanno impedito ai vigili del fuoco
palestinesi di accedere alla zona interessata. Nel villaggio di Umm Safa
(Ramallah) coloni israeliani hanno incendiato due veicoli palestinesi
e, sui muri di una vicina casa palestinese, hanno spruzzato graffiti
razzisti e scritte tipo “questo è il prezzo che dovete pagare”.
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Ultimi sviluppi (fuori dal periodo di riferimento)
Il 17 agosto, nella Striscia di Gaza, ad
est del valico di Rafah, un palestinese si è fatto saltare in aria,
uccidendo un membro di Hamas addetto alla sicurezza e ferendone altri
quattro.
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