Collegare l'Islam alla criminalità e al terrorismo non servirà all'Occidente - Arabpress

 
 
 
 
 
Il terrorismo non ha religione, dottrina o identità; è un male assoluto che mira all'umanità senza discriminazioni
 
 
 Il  terrorismo non ha religione, dottrina o identità; è un male assoluto che mira all'umanità senza discriminazioni   Di Said al-Shahaby. Al-Quds (21/08/2017). Traduzione e sintesi di Cristina Tardolini.
L’attacco terroristico della settimana scorsa a Barcellona si aggiunge alla serie viziosa di atti diretti contro gli esseri umani senza discriminazioni. Questo processo criminale sta acquisendo importanza perché si è svolto in una città europea che gode dell’attenzione dei media.
Tre giorni prima, i terroristi hanno effettuato un’altra operazione a Ouagadougou, uccidendo 18 persone, che è coincisa con quella nell’area irachena di Baiji in cui sono state uccise 10 persone. Anche se l’attore è quasi identico, c’è una discriminazione nella copertura mediatica e negli atteggiamenti politici nei confronti di ognuno di questi eventi. Questa divergenza nelle posizioni si aggiunge alla complessità della situazione internazionale e contribuisce negativamente agli sforzi per affrontare il fenomeno del terrorismo.
Il terrorismo non ha religione, dottrina o identità; è un male assoluto che mira all’umanità senza discriminazioni: non esiste terrorismo “islamico” “cristiano” o “comunista”: chi commette omicidio di massa deliberatamente senza distinzione tra colpevoli e innocenti sta attuando il terrorismo.
L’attenzione occidentale al fenomeno del terrorismo e alla sua credibilità è governata da una grande quantità di pregiudizio, di frattualismo e di selettività. Il terrorismo che sta uccidendo in Iraq, Siria, Pakistan, Afghanistan e in alcuni paesi africani ha poca attenzione politica o mediatica. Quando invece il terrorismo colpisce un bersaglio occidentale, viene sollevata la questione con un’altra logica, e cioè il terrorismo islamico che mira a non musulmani: se l’interesse occidentale verso il fenomeno del terrorismo fosse davvero serio, questo verrebbe studiato e si compirebbero degli sforzi reali per affrontarlo.
Quando si verifica un attacco terroristico in Occidente, il copione che si ripete è lo stesso: si accusa l’Islam di terrorismo, si esalta il tono contro il fenomeno dei profughi, si mobilitano i media, si punta il dito contro le manifestazioni islamiche, le moschee, i centri e le donne velate. Ciò comporta atti di violenza contro i musulmani nelle società occidentali. Dopo l’atto terroristico di Manchester, gli attacchi ai musulmani, soprattutto alle donne, si sono moltiplicati.
L’islamofobia è diventata una fonte di preoccupazione per i musulmani che vivono nei paesi occidentali. In considerazione del crescente fenomeno del dialogo religioso tra musulmani e cristiani, le relazioni sociali in questi paesi sono diventate sempre più tese. Quando poi si verificano crimini terroristici, il fenomeno dell’estremismo occidentale si acuisce, causando problemi all’Occidente stesso, aumentando il sostegno della tirannia e dell’occupazione nel mondo arabo.
L’Occidente può essere benissimo in grado di affrontare l’estremismo e il terrorismo, ma solo se abbandona la mentalità arrogante e l’esitazione nel trattare con fenomeni incompatibili con il progetto democratico e il rispetto dei diritti umani.
Said al-Shahabi è uno scrittore bahreinita.
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arabpress.eu|Di Emanuela Barbieri

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