Gerusalemme (AsiaNews) – I luoghi sacri per tutte e tre le
religioni monoteistiche sono spesso al centro di tensioni fra israeliani
e palestinesi. Lo dimostrano i recenti fatti di Gerusalemme: ieri la Spianata delle Moschee è stata riaperta ai fedeli islamici dopo la sparatoria del 14 luglio,
che tuttavia si rifiutano di entrarci per protesta all’introduzione dei
metal detector alla Porta dei Leoni. Di recente, una risoluzione
dell’Unesco che riconosce la Tomba dei Patriarchi a Hebron come
patrimonio mondiale aveva suscitato sdegno perché da molti interpretata
come definizione del sito come di appartenenza palestinese. Lo statista
israeliano Uri Avnery ha contestato questa interpretazione sul sito
dell’Ong da lui fondata Gush Shalom.
La “Grotta di Macpelà” [Tomba dei Patriarchi, ndr], scrive
Avnery, è “un grosso edificio, che gli arabi chiamano al-Haram
al-Ibrahim, ‘la Moschea di Ibrahim’”, dove secondo le Scritture, Abramo e
la sua discendenza sarebbero sepolti. Per questo motivo, “uno tsunami
di emozioni è esploso in Israele”. Una protesta corale e con una
unanimità “vista di rado” nel Paese.
Tuttavia, quello che confondeva lo statista era che “l’Unesco non
assegna luoghi a nazioni […]. La Chiesa di Nazareth si trova in Israele,
ma non ‘appartiene’ a Israele. […] L’Unesco non ha detto che il sito
Machpelah-al-Haram al-Ibrahim appartiene ai palestinesi. Ha detto che si
trova in Palestina,” scrive Avnery. “Sono grato ad un ex-israeliano
chiamato Idan Landau che vive negli Stati Uniti. Si è preso la briga di
leggere il testo originale e ci ha mandato delle email per correggere le
nostre impressioni”.
Per l’israeliano, la “risoluzione Unesco è giusta e corretta.
Sottolinea che il luogo è sacro alle tre religioni monoteistiche, e in
realtà lo è. Per esso, un ebreo fanatico – un colone americano – una
volta ha ucciso decine di musulmani che vi stavano pregando. Ebrei
estremisti si sono insediati lì vicino”.
In più, “Se uno crede che Abramo, Isacco e Giacobbe erano persone
reali, è tuttavia dubbio che essi siano stati sepolti lì. Un’intera
scuola di archeologi crede che il luogo di sepoltura sia da qualche
altra parte ad Hebron, non nell’edificio conosciuto come la Tomba dei
Patriarchi. Le tombe che sono lì sono di sceicchi musulmani”.
Nel suo commento Avnery continua, citando un versetto della Bibbia
poco conosciuto in Israele, il 9 del 25mo capitolo della Genesi. “Lo
seppellirono i suoi figli, Isacco e Ismaele, nella caverna di Macpela,
nel campo di Efron, figlio di Zocar, l'Hittita, di fronte a Mamre”.
Esso, secondo lo statista, non viene mai studiato nelle scuole
israeliane perché “Ismaele è il patriarca degli arabi, proprio come
Isacco è il patriarca degli ebrei”. In Israele è risaputo che Sara
cacciò Ismaele e sua madre nel deserto a morire di sete, che venne
tratto in salvo da un angelo, per poi sparire. “La rilevazione che la
Bibbia di fatto dica l’opposto è scioccante. Quindi Ismaele non
scomparve, ma da qualche parte lungo la via fece pace con Isacco. I due
figli seppellirono il padre insieme. Questo cambia la storia del tutto.
Questo significa che la Bibbia fa anche degli arabi i legittimi eredi
della Grotta di Macpela, a fianco degli ebrei e dei cristiani”.
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