Giorgio Gomel La campagna SISO procede: le azioni prossime
La
campagna SISO procede: le azioni prossime
di Giorgio Gomel
Il movimento SISO promosso nei mesi scorsi
da un appello di 500 israeliani agli ebrei del mondo si è
irrobustito e organizzato con l’adesione e il sostegno di molti
ebrei in più paesi della Diaspora. Condenso le indicazioni
scaturite da un incontro svoltosi alla fine di febbraio a
Washington, che ha riunito israeliani ed ebrei d’Europa, Nord
America e America Latina per definire soprattutto un piano
d'azione fino a giugno.
Circa 30 movimenti e organizzazioni hanno
aderito in Israele all'appello di SISO per un'azione comune di
opposizione ai 50 anni dell'occupazione israeliana dei territori
palestinesi. Una minoranza in Israele, come noto, ma forse una
"maggioranza silenziosa" di ebrei del mondo sostiene questa
battaglia. Come fare emergere questo "silenzio", spesso motivato
da sentimenti diversi - paura di esporsi , apprensione rispetto
all'essere denunciati come utopisti, visionari o traditori,
conformismo , scetticismo circa la nostra stessa capacità di
influire sugli eventi, rassegnazione alla mutazione tribale e
sciovinista di Israele vissuta come ineluttabile - e spingere
gli ebrei della Diaspora ad un'azione coesa e comune con quella
minoranza di israeliani preveggenti è il compito che ci attende.
La dicotomia fra i valori morali
dell'ebraismo e il sostegno acritico e indifferenziato a Israele
si è fatta più acuta. Essa è eclatante nel dibattito fra gli
ebrei americani dopo la vittoria di Trump, uno dei temi
dominanti nella conferenza di Jstreet che per nei due giorni
successivi ha impegnato 3000 persone, di cui oltre 1000 giovani,
come ho riferito in altra parte del giornale.
Le attività inquadrate nella campagna SISO
sono iniziate con il Seder di Pesach dell '11 aprile, celebrato
in sinagoghe, comunità, associazioni nel mondo, sulla base di
testi preparati da Amos Oz, Leon Wieseltier, Michael Walzer,
Avraham Burg, Eli Barnavi, Noa, rav Michael Melchior e altri
pensatori e attivisti per la pace, imperniati sul tema della
liberazione del popolo ebraico, incompatibile con un regime di
oppressione di un altro popolo, e del simbolismo del Giubileo
biblico che ordina di “santificare il cinquantesimo anno e
proclamare la libertà nella terra per tutti i suoi abitanti”
(Levitico 25.10).
È seguita la cerimonia del Ricordo delle
vittime (Yom Ha-Zicharon) del 30 aprile secondo una variante
celebrata da alcuni anni a Tel Aviv da Combatants for peace e
Parents’ Circle, due Ong israelo-palestinesi, che organizzano
nel giorno ufficiale del Ricordo una cerimonia comune di ricordo
di vittime di guerra, violenza e terrorismo delle due parti. Si
sono trasmessi via live streaming i discorsi commemorativi in
modo che in comunità, centri giovanili, sinagoghe, fosse
possibile un momento di raccoglimento simbolico in parallelo.
Fra le attività educative circa
l'occupazione e i suoi costi, si stanno svolgendo anche in
Italia proiezioni di film: i Coloni di Shmuel Dotan,
sulla formazione, l’ideologia e i guasti del movimento degli
insediamenti e i Disturbatori della pace, promosso da
Combatants for Peace, sulle loro storie vissute di militari e
terroristi-guerriglieri votatisi alla riconciliazione e alla
pace.
Infine, Peace Now e molti altri
movimenti e Ong contrari all'occupazione promuovono una
manifestazione a piazza Rabin a Tel Aviv, la sera del 3 giugno.
Parteciperanno ebrei della Diaspora aderenti a Jstreet, Jcall
Europa - fra cui diversi italiani - e altri movimenti. Nei
giorni successivi ci uniremo anche a una Marcia della pace,
organizzata da Machsom watch - una Ong israeliana che vigila sul
comportamento dei militari nei posti di blocco e punti di
confine fra Israele e la Cisgiordania - che si snoderà lungo la
Linea verde, il confine di Israele pre-1967. La campagna
culminerà con un evento pubblico l’11 giugno, che simboleggia il
giorno successivo alla fine della Guerra dei sei giorni del
giugno 1967 e l’inizio di un’occupazione di 50 anni. Nei paesi
della Diaspora si terranno quella sera veglie davanti alle
Ambasciate di Israele con consegna di petizioni firmate, in
sostegno ai temi della manifestazione.
hakeillah.com
Giorgio Gomel
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