Vijay Prashad :Jawaharlal Nehru

18 maggio  2017
Il 15 maggio è  la Giorno della Nabka, la Giornata della Catastrofe, per i palestinesi. Nel 1948, in quel giorno lo Stato di Israele cominciò a emergere e tre quarti di milione di palestinesi furono espulsi dalla loro terra. Il termine Nabka  fu stato coniato da uno storico siriano, Constantine Zurayk che nel 1952 era il Presidente pro tempore dell’Università Americana di Beirut (Libano).
Parte della nazione palestinese espulsa era fuggita a Gaza dove – fin dall’inizio – vissero nei campi profughi, assistita dalle Nazioni Unite che erano alle prime armi (era nata nel 1945, n.d.t.). La guerra tra Israele ed Egitto per Gaza ottenne una risposta dell’ONU nel 1956 quando la Forza d’emergenza dell’ONU arrivò a difendere le Linee di Demarcazione dell’Armistizio. Tra i caschi blu che si facevano strada verso Gaza, c’erano truppe indiane. Altre truppe indiane erano state a Gaza durante quella che fu nota come la Prima Battaglia di Gaza, nel 1917 che
Le forze imperiali britanniche contro le forze imperiali ottomane. Avevano combattuto in Iraq e in Egitto, compreso il Levante fino a Gerusalemme. La loro storia è in gran parte dimenticata. Sono stato contento di averla vista ripresa   nella monumentale storia di  Leila Tarazi Fawaz,  A Land of Aching Hearts: The Middle East in the Great War (2014) [Una terra di cuori doloranti: il Medio Oriente nella Grande Guerra], in un capitolo  intitolato: ‘South Asians in the War’ (Gli Asiatici del Sud nella guerra).
Il Generale Indar Jit Rikhye servì a Gaza nel corso della sua prima missione e poi vi tornò nel 1966 per condurla fino alla Guerra dei Sei Giorni nel 1967. Nel 1960 il Primo Ministro dell’India, Jawaharlal Nehru, andò a visitare le truppe indiane e altre truppe dell’ONU a Gaza. Dopo la sua visita, salì su un aereo dell’ONU che lo doveva portare a Beirut. Quando il velivolo decollò, comparvero due aerei da caccia israeliani che iniziarono delle manovre aggressive contro l’aereo dell’ONU. Nehru ha raccontato parte della storia al Parlamento indiano il 1° agosto 1960. Ha detto che l’azione israeliana era ‘immotivata’ e che le autorità israeliane avevano avuto ‘in precedenza notizia della visita che Nehru intendeva fare a Gaza’. Fortunatamente per Nehru, il suo pilota dell’ONU mantenne i nervi saldi e portò il Primo Ministro a Beirut.
A Beirut, Nehru visitò l’Università Americana dove fu accolto a braccia aperte. Quando insegnavo all’AUB (American University of Beirut), nel 2013-2014, sono andato a cercare negli archivi e ho trovato molte bellissime fotografie di quella visita, compresa una di Nehru che passa di fianco alla casa del Presidente dell’AUB e un’altra degli studenti seduti sulle finestre per ascoltare il suo discorso (ques’ultima la trovate su: https://zcomm.org/znetarticle/jawaharlal-nehru, n.d.t.).
All’AUB, Nehru non disse nulla di quello che era successo nei cieli di Gaza. Tenne a freno la lingua fino a quando tornò al Parlamento indiano, dove fece la sua dichiarazione ufficiale. Potete leggere la storia di questa visita che ho scritto per Frontline ed è intitolata ‘Nehru a Beirut’. Fornisce un po’più di contesto e ha più fotografie (http://www.frontline.in/world-affairs/nehru-in-beirut/article5389770.ece).
Stavo pensando a questa notizia sul prolungato sciopero della fame per la Libertà e la Dignità Palestinese e alla visita dell’attuale Primo Ministro indiano, Narendra Modi a Israele. Dubito che Modi chiederà al governo israeliano di scusarsi formalmente per avere messo a rischio la vita di un precedente capo di governo indiano. Israele non ha mai ammesso questo incidente, ma Nehru lo ha messo nei documenti del parlamento Indiano. Spero che in India l’opposizione solleverà questo problema nella sessione parlamentare denominata  Monsoon Session che si terrà dal 18 luglio al 12 agosto.
Nel frattempo, tre navi da Guerra indiane (Trishul, Mumbai e Aditya) sono ormeggiate ad Haifa (nello stato di Israele) per svolgere una serie di attività congiunte con la marina israeliana. Questa task force è comandata dal Contrammiraglio RB Pandit.
Al contrario che negli anni ’50 e ’60, le truppe indiane non sono nella posizione di proteggere le persone vulnerabili e quelle deboli, ma di mettere in mostra i loro muscoli di fianco ai potenti. Le truppe indiane che andarono a Gaza negli anni ’50, facevano parte dell’Operazione Shanti,  che significa pace. Nessuna parola di questo genere si può applicare adesso alle truppe. Fanno parte di giochi di gran lunga più pericolosi.
Nella foto: Jawaharlal Nehru
Da: Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo
Originale: Vijayprashad.org
Traduzione di Maria Chiara Starace
Traduzione © 2017 ZNET Italy – Licenza Creative Commons  CC BY NC-SA 3.0

Jawaharlal-Nehru

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