ONU : Lo schiaffo di Rima Khalaf

Di Elias Khoury. Al-Quds al-Arabi (21/03/2017). Traduzione e sintesi di Federico Seibusi.
Rima Khalaf, segretaria esecutiva della Commissione economica e sociale per l’Asia Occidentale (ESCWA), ha rassegnato le dimissioni dopo che il segretario generale delle Nazioni Unite le ha chiesto di rimuovere dal sito dell’ONU il rapporto stilato da Richard Falk e Virginia Tilley, intitolato “La prassi di Israele nei confronti del popolo palestinese e la questione dell’apartheid” e pubblicato dall’ente il 15 marzo scorso.
Il rapporto dell’ESCWA è uno strumento utile nella lotta al razzismo d’Israele e alla sua prassi brutale nei confronti del popolo palestinese. Contemporaneamente, solleva un quesito riguardo la posizione dei membri arabi dell’ESCWA rispetto alla decisione del segretario generale e alle dimissioni di Rima Khalaf. In effetti, se il rapporto dell’ESCWA e la posizione di Khalaf sono uno schiaffo a Israele, lo è anche alla retorica ufficiale araba rispetto all’occupazione israeliana, ma principalmente rispetto alla situazione tangibile vissuta dai popoli arabi.
Il rapporto tratta chiaramente della persecuzione affrontata dal popolo palestinese, ma leggendolo non si può non pensare alla totalità del popolo arabo: dalle tragedie di Siria, Iraq e Yemen, alla costante violazione dei diritti umani individuali e alla violazione dei diritti della donna.
Questo contesto è strettamente legato al rapporto dello stesso ente intitolato “L’oppressione nel mondo arabo e la strada verso la giustizia”, la cui pubblicazione nel gennaio 2017 è stata censurata dal segretario generale delle Nazioni Unite a causa di forti pressioni da parte di alcuni paesi arabi influenti e dallo stesso Israele.
In effetti, il rapporto sull’apartheid israeliana è una parte complementare del rapporto in merito all’oppressione nel mondo arabo, poiché senza l’occupazione israeliana non si può comprendere l’oppressione che domina la regione. Esso indica chiaramente che la maggior parte degli paesi arabi sono afflitti dalla tirannia, dalla corruzione e dalla marginalizzazione dell’interesse pubblico, e dopo aver sottolineato la necessità di sradicare il caos del settarismo, esorta un nuovo accordo sociale che permetta la giustizia nel mondo arabo.
Di conseguenza, questo rapporto ha posto le basi ed è un preludio per il secondo rapporto, che considera l’apartheid israeliana in Palestina come un crimine contro l’umanità, esortando alla citazione in giudizio di Israele di fronte alla Corte penale internazionale e invitando all’appoggio del movimento di Boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro Israele (BDS).
Rima Khalaf ha evidenziato che il mondo arabo si trova di fronte a un unico problema che ha due dimensioni complementari: l’occupazione israeliana e l’oppressione nel mondo arabo. Ne consegue che ogni tentativo per separare queste due problematiche aggraverà il divario fra le società arabe al fine di uscire dal ciclo di morte che le affligge.
In conclusione, c’è la necessita che i due rapporti vengano pubblicati in un unico testo. Pertanto, in questi giorni difficili, la cultura e la conoscenza scientifica devono fondare un nuovo orizzonte che permetta la fine di un ciclo ininterrotto di tragedie durato settanta anni.
Elias Khoury è uno scrittore libanese di fama internazionale, nonché drammaturgo e critico; è stato direttore dell’inserto letterario del quotidiano libanese An-Nahar ed è editorialista per il quotidiano panarabo Al-Quds al-Arabi.
I punti di vista e le opinioni espressi in questa pubblicazione sono di esclusiva responsabilità degli autori e non riflettono necessariamente il punto di vista di Arabpress.eu

Commenti

Post popolari in questo blog

Alberi,piante e fiori della Palestina: i gelsi

Hilo Glazer : Nelle Prealpi italiane, gli israeliani stanno creando una comunità di espatriati. Iniziative simili non sono così rare

Né Ashkenaziti né Sefarditi: gli Ebrei italiani sono un mistero - JoiMag

Passaggi: Le parole di Jabra Ibrahim Jabra per la giornata della Nakba