A lezione di convivenza : cristiano copto insegna il Corano


 
 
 
Il maestro Ayad racconta di aver imparato a memoria il Corano grazie a suo padre, un sacerdote cristiano che partecipava spesso alle cerimonie islamiche
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Di Zouhir Louassini. Osservatore Romano – settimanale (05/01/2017).
Ahmed Mahmoud Osman, l’autorità religiosa di Tahna, un piccolo paesino vicino alla città egiziana di al-Minya – sulla riva sinistra del Nilo, duecento chilometri a Sud del Cairo – è il protagonista di un video, diventato virale nel mondo arabo. Vi dice che si fida totalmente del maestro Ayad Hana Shaker, un ottantenne che insegna ai bambini la matematica, la lingua araba e, soprattutto, il Corano. Niente di sorprendente, si dirà; se non fosse che il fidato maestro è un cristiano copto.
Nel video viene mostrata un’aula modesta, le pareti abbellite da icone cristiane; è lì che l’anziano maestro legge il Corano e lo spiega ai bambini con parole semplici e comprensibili.
Osman continua: “Tutti i genitori incoraggiano i loro bambini ad andare dal maestro Ayad, perché è un bravo insegnante. I musulmani qui gli devono molto. Ha una grande capacità di formare quelli che diventeranno i cittadini di domani”.
Il maestro Ayad racconta di aver imparato a memoria il Corano grazie a suo padre, un sacerdote cristiano che partecipava spesso alle cerimonie islamiche, tenendo discorsi ai fedeli musulmani con riferimenti ai versetti del loro libro sacro.
La sua passione lo ha portato persino a rifiutare un impiego statale – un obiettivo agognato da molti, non solo in Egitto – pur di continuare a impartire lezioni sulle sacre scritture – il Corano e la Bibbia – ai ragazzi del villaggio.
Insegnare il Corano per Ayad è un piacere e un modo per istruire la propria società alla convivenza. Nel suo ruolo educativo sembra seguire da vicino le parole di Sant’Agostino (Serm. 179, 9), quando dice: “Il segreto è saper ascoltare gli altri per capirli meglio”. È quello che ha cercato di fare l’anziano maestro, creando momenti d’incontro tra i fedeli delle due religioni e contribuendo così a mantenere il clima di pace e amicizia che da sempre caratterizza la convivenza tra musulmani e cristiani della zona.
Sebbene il villaggio sia stato negli ultimi tempi teatro di scontri interreligiosi, Ayad sostiene che questa sia una ragione in più per insistere sul cammino del dialogo.
Una storia della quotidianità egiziana che molti network arabi hanno raccontato con evidente entusiasmo. Era ora.
Il mondo arabo è immerso, grazie anche ai mass media, in una realtà piena di violenza e di sangue. Molti bambini non conoscono altro. Il racconto di Amm Ayad – “Zio Ayyad”: così il maestro è chiamato dalla gente del luogo – si presenta come una luce che illumina la strada di chi crede ancora che l’unica via per costruire il futuro sia quella della convivenza, dell’ascolto reciproco e dell’amore.
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