nota redazionale: questo articolo
è di fine settembre e già allora si mettevano in luce le pessime
credenziali del Signor Friedman recentemente nominato ambasciatore USA
in Israele.
Secondo
un reportage del Canale 2 di Israele, che ha ottenuto un video
dell’incontro, durante una cena con i rappresentanti di
un’organizzazione dei coloni a New York il consulente di Donald Trump
per Israele ha di nuovo evocato la possibilità che il suo candidato
sostenga l’annessione della Cisgiordania occupata da parte di Israele.
Un
video della discussione mostra David Friedman, assistente di Trump,
mentre parla, presumibilmente due settimane fa, con il dirigente dei
coloni Yossi Dagan.
Le
riprese colgono Friedman mentre sostiene un’argomentazione matematica
per l’espansione territoriale israeliana in tutta la Cisgiordania. Il
nocciolo di questa posizione è che l’annessione può essere “ebraica e
democratica”, perché ci sarebbe una maggioranza di ebrei se la
popolazione dei territori fosse unita a Israele.
“Il
concetto che abbiamo, secondo cui ci si debba disfare della Giudea e
della Samaria (la Cisgiordania) per conservare il carattere ebraico di
Israele, è sbagliato,” ha detto Friedman. “Secondo la maggior parte dei
calcoli, se prendi tutto lo Stato di Israele dal Giordano al
Mediterraneo, nel senso di annettere tutta la Giudea e Samaria a
Israele, la popolazione ebraica sarebbe ancora attorno al 65%. Questa è
la più…l’opinione diffusa attualmente.”
“Nessuno
si è preoccupato di fare il calcolo,” ha aggiunto Friedman tra un
boccone e l’altro, prima di sfoderare le sue statistiche.
“Ci
sono 400.000 ebrei che vivono in Giudea e Samaria, altri 400.000 che
vivono a Gerusalemme est. Si stanno moltiplicando proprio adesso,” ha
detto.
I
calcoli di Friedman sono basati su cifre confutabili. Colloca 800.000
coloni ebrei in Cisgiordania e a Gerusalemme est, un forte aumento
rispetto ai 500-650.000 coloni secondo i dati del governo e delle
Nazioni unite. Anche la maggioranza ebraica del 65% è smentita. La
maggioranza dei demografi sostiene che il numero è all’incirca di 50%
ebrei e 50% palestinesi tra il Giordano e il Mediterraneo.
Friedman
ha anche affermato che la popolazione ebraica sta aumentando con un
tasso superiore a quello dei palestinesi. “Per cui la verità è che se tu
chiedi a dieci esperti di statistica quanti arabi stanno vivendo in
Cisgiordania non ti potrebbero dare una risposta perché nessuno lo sa
davvero,” ha sostenuto.
La
popolazione palestinese in Cisgiordania è costantemente aumentata dal
1967, l’anno del primo censimento israeliano del territorio, secondo i
dati sia dell’Amministrazione Civile israeliana [l’autorità militare che
governa nei territori occupati. Ndtr.] che dell’Ufficio Centrale di
Statistica palestinese. Entrambi concordano sul fatto che circa 2.5
milioni di palestinesi vivono in Cisgiordania.
Su
Gaza, Friedman ha lasciato intendere che i palestinesi di lì sarebbero
esclusi dal piano di pace per il Medio Oriente del presidente Trump. Ha
detto: “L’evacuazione [israeliana] da Gaza (nel 2005) ha avuto un
effetto positivo, ha escluso due milioni di arabi dal calcolo.”
Prima
di schierarsi con Trump in aprile, Friedman era relativamente
sconosciuto, un avvocato della zona di New York apparentemente senza
nessuna competenza in Medio Oriente se non la direzione di un settore
per la raccolta di finanziamenti per una colonia della Cisgiordania,
Beit El. (Il gruppo si chiama “Amici Americani della Yeshiva di Beit El”
ed invia circa 2 milioni di dollari all’anno per finanziare una scuola
religiosa fuori Ramallah).
Fiedman una volta ha lavorato anche come curatore fallimentare di un casinò del candidato presidenziale ad Atlantic City.
Dagan
è un portavoce del Consiglio Regionale della Samaria, un gruppo noto
per accompagnare delegazioni ufficiali USA nella Cisgiordania occupata.
I
dati demografici a cui ha fatto riferimento Friedman, che superano di
più di un milione i calcoli ufficiali, sono stati forniti dal “Gruppo di
Ricerca Demografica Israelo-Americano”, una congrega di studiosi
israeliani e americani che hanno pubblicato i loro risultati su due blog
invocando “un unico Stato ebraico” sotto controllo israeliano.
Il
gruppo non ha un sito web indipendente, i risultati della loro ricerca
sono postati su portali in rete poco frequentati, con titoli come il
“Progetto per uno Stato unico: uno Stato democratico ebraico” e
“Demografia israeliana”.
I
loro dati statistici sono rifiutati dai demografi ufficiali come uno
strumento lobbistico molto poco attendibile e con lo scopo di indebolire
l’appoggio ad uno Stato palestinese.
Il
demografo Della Pergola dell’Università Ebraica ha detto a “Times of
Israel” [giornale online israeliano. Ndtr.] che il ricercatore che sta
dietro questo studio, l’ex-diplomatico israeliano Yoram Ettinger, è
“delirante”.
“Sta
spacciando un qualche futuro immaginario in un modo assolutamente non
professionale, perché non ha mai studiato demografia. Non è altro che un
ciarlatano,” ha affermato Della Pergola.
La
registrazione video non è la prima occasione in cui Friedman ha
sollevato la questione dell’annessione israeliana. In un’ intervista ad
“Haaretz” in giugno ha detto al giornale israeliano che Trump potrebbe
abbandonare il piano per i due Stati in favore dell’annessione. Facendo
questa ipotesi, ha anche citato i dati forniti dal gruppo di Ettinger.
Negli
scorsi mesi le considerazioni di Friedman hanno agitato le acque tra le
istituzioni degli ebrei americani. Dopo che in luglio ha parlato alla
CNN contro i colloqui di pace a favore di un unico Stato ebraico, il
presidente dell’Unione per l’Ebraismo Riformato, il rabbino Rick
Jacobs, ha scritto in una lettera aperta a Friedman che il progetto di
Trump per uno Stato unico “sarebbe uno Stato ebraico che smetterebbe di
essere una democrazia e priverebbe del diritto di voto milioni di
palestinesi, oppure sarebbe una democrazia e smetterebbe di essere
ebraico.”
Friedman
ha risposto: “Devo rifiutare categoricamente la sua affermazione
secondo cui Israele deve essere o uno Stato democratico o uno Stato
ebraico.” In questo scambio epistolare ha fatto di nuovo riferimento
agli stessi calcoli errati che si ritrovano nel video del suo pranzo a
New York.
Allison Deger è vice caporedattore di Mondoweiss.net.
(traduzione di Amedeo Rossi)
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