Prepariamoci all'impeachment. Parola di Michael Moore

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MOORE TRUMP
1. Bisogna formare un movimento d'opposizione come non se ne vedevano dagli anni '60, e bisogna farlo velocemente quanto risolutamente.

Dal canto mio farò il possibile per dare una mano a indirizzarlo, così come certamente tanti altri (Bernie, Elizabeth Warren, MoveOn, la comunità dell'hip-hop, la DFA, etc.). Lo zoccolo duro di questa forza d'opposizione sarà formato da tutti quei giovani che, com'è stato dimostrato da Occupy Wall Street e Black Lives Matter, non tollerano le "st...", e sono implacabili nel resistere all'autorità. Cioè coloro che non hanno alcuna intenzione di scendere a compromessi con razzisti e misogini.
2. Prepararsi all'impeachment di Trump.
Così come i repubblicani si stavano preparando a fare dal primo giorno di presidenza di Hillary, dovremo organizzare un apparato in grado di raccogliere i capi d'accusa nei suoi confronti non appena violerà il suo giuramento e infrangerà la legge - dopodiché dovremo revocargli il mandato.
3. Impegnarsi tassativamente fin d'ora a una lotta vigorosa (che includerà, ove necessario, la disobbedienza civile) sbarrando la strada a qualsiasi candidato di Donald Trump alla Corte Suprema che non incontri il nostro consenso.
Dai democratici in Senato pretendiamo un'aggressiva opera d'ostruzionismo nei confronti di qualsiasi candidato che sostenga Citizens United o che sia contrario ai diritti delle donne, degli immigrati e dei poveri. Questo punto non è negoziabile.
4. Pretendere che il Comitato Nazionale Democratico porga a Bernie Sanders le proprie scuse...
...per aver cercato di truccare le primarie a scapito suo, per aver spinto la stampa a ignorare la sua campagna elettorale di portata storica, per aver fornito alla Clinton un'anteprima delle domande che sarebbero state poste durante il dibattito di Flint, per quella sua latente discriminazione nei confronti dell'età e per l'antisemitismo dimostrati dal tentativo di convincere gli elettori a votargli contro in nome dell'anzianità o delle convinzioni religiose, nonché per quel suo sistema antidemocratico dei "superdelegati", che non vengono eletti da nessuno.
Adesso lo sappiamo tutti che, se gliene fosse stata onestamente data la possibilità, con tutta probabilità il candidato sarebbe stato Bernie, e lui -- il vero outsider e candidato del "cambiamento" -- sarebbe riuscito a ispirare e accendere gli animi della base, infliggendo una sonora sconfitta a Donald Trump. Laddove il DNC non si profondesse in mille scuse, andrebbe bene comunque -- quando conquisteremo il Partito Democratico (vedi la lista di ieri al punto numero uno), saremmo noi a porgergliele di persona, le nostre scuse.
5. Pretendere che il presidente Obama istituisca un procuratore speciale...
...per indagare su chi e cosa c'era dietro alle interferenze illegali esercitate dal direttore dell'FBI James Comey nelle elezioni presidenziali a soli undici voti dalla consultazione.
6. Intraprendere un'opera di pressione a livello nazionale, fin tanto che la ferita è ancora aperta, per una riforma costituzionale che sani il nostro sistema elettorale guasto.
1. Eliminare il collegio elettorale -- solo voto popolare.
2. Solo urne con voti cartacei -- niente voto elettronico.
3. Il giorno delle elezioni dovrà essere festivo per tutti -- oppure dovrà esser fissato durante i fine settimana, per permettere a un numero maggiore di persone d'esprimere il proprio voto.
4. Tutti i cittadini, indipendentemente dai loro trascorsi col sistema "giudiziario" penale, dovranno avere il diritto di votare. (Negli swing state come Florida e Virginia la legge proibisce il voto al 30-40 percento di tutti gli uomini di colore).
7. Convincere il presidente Obama a fare immediatamente ciò che avrebbe già dovuto fare un anno fa.
Inviare il genio militare a Flint per rimuovere e sostituire le tubature tossiche. Non è cambiato niente; a Flint l'acqua è ancora inutilizzabile.
Proverò a metterle in atto prima del tramonto. Domani altre commissioni..



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