di Manuel Santoro
Ho visitato Praga in due diverse occasioni ma sempre in semplici
weekend. Trascorrerei giorni vagando per vie del centro. In questo post
vorrei parlarvi di uno dei luoghi che mi ha maggiormente colpito durante
le mie vacanze.
Nel cuore di Josefov, quello che in passato era il prospero
quartiere ebraico di Praga, si trova uno dei luoghi più surreali della
capitale boema. Il Vecchio Cimitero Ebraico, il più antico d'Europa, fu
fondato nel lontano 1439 ed utilizzato per oltre trecento anni. Durante
la Seconda Guerra Mondiale Praga fu pesantemente bombardata ma il luogo
venne risparmiato dalle autorità tedesche che decisero di preservarlo a
testimonianza di un popolo estinto. Oggi, ammassate, si contano ben
12.000 lapidi in arenaria o marmo ma si stima che qui siano sepolti
oltre 100.000 ebrei le cui tombe furono disposte a strato per la
mancanza di spazio e non potendo espandersi oltre il perimetro
stabilito. Nessun ritratto è presente sulle lapidi, la religione ebraica
lo vieta, per questo sono raffigurati solo disegni simbolici per
indicare la professione o le qualità del defunto.
Le lapidi più importanti sono situate accanto all'ingresso
principale. Jehuda Liwa Ben Becalel, detto Rabbi Löw, è la tomba più
visitata. La credenza popolare vuole che lasciare qui un biglietto o un
sasso porti ad avverare i propri desideri. La più antica è quella di
Avigdor Karo, poeta di corte di Venceslao IV e rabbino capo, defunto nel
1439, mentre la più recente risale al 1787 ed è quella di Moses Beck.
Al cimitero si accede direttamente dalla Sinagoga Pinkas, costruita
al 1535 e rimasta attiva per oltre quattro secoli, quando recentemente
fu trasformata in monumento commemorativo.
Rabbi Loew e la leggenda del Golem
Tra le tombe figura anche quella di Rabbi Judah Loew ben Bezalel,
rabbino capo della capitale ceca alla fine del XVI secolo, al quale è da
sempre associata la leggenda del Golem di Praga. In quel periodo gli
ebrei di Praga vivevano in un clima di terrore, vittime di continue
aggressioni. Lo stesso imperatore Rodolfo II promosse una campagna con
l'obiettivo di cacciare via gli ebrei dalla città. Fu così che
intervenne Rabbi Loew, il quale chiese consiglio a Dio ricevendo in
sogno i suggerimenti per la costruzione del Golem, un gigante che
sarebbe stato costruito con l'argilla trovata sulle rive del fiume
Moldava. Nella più assoluta segretezza il rito andò avanti per una
settimana fin quando venne creata la creatura. Nella sua bocca venne
posto un foglio di carta con scritta la parola "Emet" (verità).
Immortale e invincibile, al Golem sarebbero spettati i compiti più
importanti nella protezione della popolazione ebrea ed avrebbe obbedito
ad ogni ordine del Rabbino. Con il passare del tempo il Golem divenne
sempre più grande e violento. Con la promessa che le persecuzioni
sarebbero cessate, Rabbi Loew si vide costretto a distruggere la
creatura. Fu eliminata la prima lettera della parola "Emet"
trasformandola così in "Met" (morte). Il corpo fu così nascosto nel
sottotetto della sinagoga cittadina sotto un camice bianco e fu vietato
l'ingresso a chiunque adducendo la giustificazione di un pericolo
d'incendio in quanto vi era abitudine di portare lì carta e libri
vecchi. La leggenda vuole che il figlio di Rabbi Loew lo riportò in vita
ed ora continuerebbe a vegliare sulla città di Praga.
(I Viaggi di Manuel, 19 novembre 2016)
Commenti
Posta un commento