Per la Cina, Trump è meglio della Clinton: parola di ex generale cinese


Per Jin Yinan, ex generale maggiore, la Clinton avrebbe isolato la Cina dal punto di vista economico, politico e militare. Con Trump vi saranno più pressioni…
Di AsiaNews.it
 Per Jin Yinan, ex generale maggiore, la Clinton avrebbe isolato la Cina dal punto di vista economico, politico e militare. Con Trump vi saranno più pressioni economiche, ma anche nuove vie di collaborazione. Ad esempio con l’ Asian Infrastructure Investment Bank.



Hong Kong (AsiaNews/Agenzie) – La vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali americane potrà forse portare qualche scossone nei primi tempi, ma nel medio e lungo termine i rapporti fra Cina e Stati Uniti saranno migliori che con una vittoria di Hillary Cinton.
Lo ha dichiarato l’ex generale maggiore Jin Yinan, ex direttore dell’istituto di ricerche strategiche all’università della Difesa nazionale, gestito dall’esercito per la liberazione del popolo.
Parlando ad Hong Kong ieri, egli ha detto con candore: ““Le iniziative politiche della Clinton sono ovvie – ella avrebbe continuato con la centralità degli Usa in Asia e con il patto della Trans Pacific Partnership, accerchiando la Cina dal punto di vista politico e militare, e isolandola da punto di vista economico”. Invece con Trump, “ci potranno essere incertezze nei primi tempi sulle relazioni fra Cina e Usa, ma in una prospettiva a media e lunga scadenza, i legami Sino-Usa saranno migliori con Trump che sotto Clinton”.
Le affermazioni dell’ex generale Jin vanno contro ai timori emersi durante la campagna elettorale americana, in cui Donald Trump ha accusato spesso la Cina di essere una “manipolatrice di valuta” e ha minacciato di imporre tasse sulle importazioni cinesi fino al 45%. Ma Trump ha anche detto che vuole abbandonare il Ttp (un’alleanza economica che esclude la Cina) e ridurre il peso della difesa Usa fra gli alleati asiatici, lasciando più spazio all’egemonia cinese soprattutto nel Mar Cinese meridionale e nei rapporti con Corea del Sud e Giappone.
Jin ha detto che egli si attende più pressioni economiche dagli Usa sulla Cina, ma allo stesso tempo si apriranno nuove vie di collaborazione dato che Trump è interessato a potenziare lo sviluppo economico della società americana. Come esempio, egli ha citato la posizione di un consigliere del neo-eletto presidente, secondo il quale non è bene che gli Usa non partecipino alla Asian Infrastructure Investment Bank guidata da Pechino, la “super banca” che offre crediti ai Paesi in via di sviluppo.

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