Valigia Blu L'ISIS HA DAVVERO ORDINATO LO STERMINIO DI TUTTI I GATTI? LA BUFALA SUI GIORNALI ITALIANI
Valigia Blu
L'ISIS HA DAVVERO ORDINATO LO STERMINIO DI TUTTI I GATTI? LA BUFALA SUI GIORNALI ITALIANI
econdo alcune delle principali testate italiane l'Isis avrebbe ordinato lo sterminio di tutti i gatti. Si tratta di una bufala, pubblicata lunedì da giornali come il Corriere della Sera ("Fatwa dell’Isis contro i gatti: vietato tenerli, saranno tutti uccisi"), la Repubblica ("L'Isis approva una legge anti-gatto e nel Califfato parte lo sterminio"), o La Stampa ("L'Isis vieta la presenza dei gatti nelle case dello Stato Islamico e ha dato il via allo stermino di tutti i mici presenti a Mosul"), per citarne alcuni.
L'ISIS HA DAVVERO ORDINATO LO STERMINIO DI TUTTI I GATTI? LA BUFALA SUI GIORNALI ITALIANI
econdo alcune delle principali testate italiane l'Isis avrebbe ordinato lo sterminio di tutti i gatti. Si tratta di una bufala, pubblicata lunedì da giornali come il Corriere della Sera ("Fatwa dell’Isis contro i gatti: vietato tenerli, saranno tutti uccisi"), la Repubblica ("L'Isis approva una legge anti-gatto e nel Califfato parte lo sterminio"), o La Stampa ("L'Isis vieta la presenza dei gatti nelle case dello Stato Islamico e ha dato il via allo stermino di tutti i mici presenti a Mosul"), per citarne alcuni.
Nei loro
articoli-fotocopia tutti riportano come fonte della notizia il sito di
un'emittente irachena, Al Sumaria, che oltre ad essere considerata una
fonte poco affidabile, non parla assolutamente di "sterminio" ma
semplicemente di un decreto che vieta di tenere i felini in casa.
È probabile che la stampa italiana abbia dedotto l'esistenza di uno "sterminio", dopo aver letto un articolo del Daily Mail che utilizza alcune formulazioni ambigue, come “a caccia” ed “epurazione”. Si tratterebbe quindi di una bufala nata in Italia a partire da una notizia non verificata, come spiega il Post: http://www.ilpost.it/2016/10/10/sterminio-gatti-isis-mosul/
Non è la prima volta che i giornali nostrani si affidano a siti poco autorevoli per riportare notizie sullo Stato Islamico.
--
🔔 Questa mattina alcuni siti hanno cambiato i loro titoli, ma solamente un blog de Il Sole 24 ORE (che comunque non aveva mai parlato di sterminio) ha chiesto scusa ai propri lettori per aver pubblicato una notizia senza verificarla: http://guidominciotti.blog.ilsole24ore.com/…/lisis-dichiar…/
È probabile che la stampa italiana abbia dedotto l'esistenza di uno "sterminio", dopo aver letto un articolo del Daily Mail che utilizza alcune formulazioni ambigue, come “a caccia” ed “epurazione”. Si tratterebbe quindi di una bufala nata in Italia a partire da una notizia non verificata, come spiega il Post: http://www.ilpost.it/2016/10/10/sterminio-gatti-isis-mosul/
Non è la prima volta che i giornali nostrani si affidano a siti poco autorevoli per riportare notizie sullo Stato Islamico.
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🔔 Questa mattina alcuni siti hanno cambiato i loro titoli, ma solamente un blog de Il Sole 24 ORE (che comunque non aveva mai parlato di sterminio) ha chiesto scusa ai propri lettori per aver pubblicato una notizia senza verificarla: http://guidominciotti.blog.ilsole24ore.com/…/lisis-dichiar…/
AGGIORNAMENTO DELLE 21.05
Sarebbe una bufala la notizia che l’Isis vuole sterminare
i gatti di Mosul. Lo segnala uno scrittore algerino naturalizzato
italiano, Tahar Lamri, esperto oltre che di letteratura anche di islam,
migrazioni e politica mediorientale, in un post di Facebook a proposito
della notizia circolata oggi sulle principali testate italiane su una
presunta fatwa emessa dal gruppo Stato islamico, che esorterebbe ad
uccidere i gatti. Tale notizia per Lamri e’ accompagnata “da analisi che vorrebbero essere dotte e riferimenti al Profeta che amava i gatti“.
E poi fa chiarezza sulla sua origine: “la fonte di questa notizia e’
una emittente irachena, ‘Al-Sumaria’, nota per le sue bufale sull’Isis.
Questa emittente e’ stata fondata da, fra gli altri, Amjad Iskander – ne
e’ anche il direttore – un libanese conosciuto in Libano per essere uno
dei capi dei falangisti di Samir Geagea, quello del massacro di Sabra e
Shatila. Dire ‘bufala’ in questo caso e’ proprio un eufemismo”, è la
sua osservazione finale. Mi scuso con i lettori se ho riportato una
notizia falsa, una bufala. Potrei aver sbagliato. Ma trattandosi
dell’Isis, che fa sgozzare gli ostaggi dai bambini, rapisce le
studentesse a centinaia, distrugge i beni culturali a mazzate e chi più
ne ha più ne metta, mi era sembrato plausibile.
+++
POST ORIGINALE
Lo Stato Islamico (Isis) dichiara guerra anche ai gatti: nella sua ultima roccaforte irachena, Mosul, il Califfato ha infatti vietato la presenza dei felini nelle
abitazioni, come ha riferito la tv satellitare irachena al Sumeria.
“L’organizzazione di Daesh (acronimo in arabo dell’Isis), attraverso il
suo comitato centrale della fatwa (un “editto”, ovvero un decreto di
legge islamica) ha messo al bando qualsiasi forma di allevamento di gatti
all’interno delle case di Mosul”, ha detto ad al Sumeria una abitante
di Ninive, provincia nel Nord dell’Iraq di cui Mosul è il capoluogo.
Tutti gli abitanti della città sono stati avvertiti di applicare la
fatwa e di non opporsi alla direttiva impartita dagli uomini del Califfo
Abu Bakr al Baghdadi. Molti temono che il provvedimento sia la premessa
per uno sterminio di massa di gatti. Secondo quando ha scritto sul suo
sito on-line al Sumeria, da quando ha preso il controllo di Mosul,
l’Isis “ha emesso decine di editti analoghi consoni alla sua visione e
ideologia”. E i gatti andrebbero contro la visione jihadista. Ma per gli
osservatori si tratta di una decisione non in linea con la tradizione
musulmana, per la quale i gatti sono animali puri e benedetti al punto
che Maometto si è preso cura di uno di loro. Secondo le scritture,
quando all’ora della preghiera la gatta Muezza si addormenta accanto a
lui, il Profeta preferisce tagliare la stoffa della veste piuttosto che
svegliarla. Inoltre gli jihadisti utilizzano spesso i gatti per la
propaganda via internet che attira le giovani reclute: dimostrano calore
e sensibilità verso i cuccioli in immagini e video che li ritraggono
addormentati tra kalashnikov e granate. (nelle foto sopra e sotto,
immagini di propaganda dell’Isis)
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